Trend & Interviste

L’industria sportiva e le sue principali sfide

Dal primo rapporto sullo stato dello sport nel nostro Paese, uno sguardo a questo settore con un focus sugli impianti da rinnovare anche grazie alle agevolazioni disponibili

11 apr 2024
3 minuti di lettura

22 miliardi di euro: è questo il valore dell’industria sportiva italiana, secondo quanto stabilito dal Rapporto Sport 2023, la prima ricerca su questo settore. La cifra arriva dallo studio realizzato dall’Istituto di Credito Sportivo e Sport e Salute, due realtà che lavorano sostenendo la pratica sportiva per il benessere delle persone.
Lo sport vale, in percentuale, quasi un punto e mezzo di PIL e ciò significa che vale molto.
In totale, i lavoratori coinvolti sono 400mila e le norme che regolano il loro lavoro sono state di recente modificate: è infatti entrato in vigore a luglio dello scorso anno una grande riforma che incide sul lavoro sportivo, semplificando gli obblighi fiscali e contributivi per il comparto, e incide sui lavoratori sportivi e cioè atleti allenatori, istruttori, direttori tecnici e sportivi, preparatori atletici e direttori di gara.

Le imprese coinvolte sono circa 15mila e circa 82mila sono gli enti non profit con quasi un milione di volontari.
Si tratta di un’industria importante che ora ha trovato anche uno spazio tra i valori costituzionali: dal 20 settembre 2023, con la riforma dell’art. 33, la Carta infatti riconosce “il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”

Il rapporto, condotto attraverso i criteri UE, e cioè attraverso dati completi e allineati al quadro metodologico raccomandato dalla Commissione europea, analizza la dimensione economica dell’industria, la domanda di pratica sportiva, la situazione delle infrastrutture e l’impatto sociale generato dallo sport che, dopo la crisi pandemica e quella energetica, è tornato ad essere competitivo arrivando ai numeri con cui abbiamo aperto il pezzo: 22 miliardi di euro.
Per la prima volta, attraverso questo rapporto, si può conoscere a fondo l’industria sportiva, evidenziando quanto il comparto contribuisca alla ricchezza del Paese.
Pur essendo solido, lo sport è una industria che però ha anche le sue debolezze, come il problema infrastrutturale.

Secondo il rapporto, infatti, la situazione delle infrastrutture nel nostro Paese può essere definita vulnerabile a causa delle zone grige create proprio dagli impianti con problemi di manutenzione e conservazione, peggiorati con la crisi pandemica.
C’è inoltre la questione della distribuzione disomogenea degli impianti sul territorio – solo il 26% si trova nel Mezzogiorno – e il tema della rivoluzione verde: metà delle infrastrutture è stata costruita negli Settanta e Ottanta e quindi non è sostenibile dal punto di vista ambientale.
C’è quindi bisogno di rafforzare le infrastrutture in modo che si aprano al rispetto dell’ambiente.
È quindi cruciale intervenire sul versante delle infrastrutture e degli impianti: proprio l'Istituto per il Credito Sportivo concede una serie di finanziamenti per le società, con l'obiettivo principale di riqualificare gli impianti secondo criteri sostenibili.

Anche rispetto agli impianti da rinnovare, un dato interessante è questo: più di 38 milioni di italiani non pratica Sport, solo un quarto della popolazione svolge attività sportiva con costanza. Riqualificare le infrastrutture potrebbe avere un effetto su tutto il sistema, agendo come spinta generale sulle persone a praticare sport all’interno di impianti nuovi e al passo con la rivoluzione digitale e verde; è anche così che si costruisce una cultura del benessere e dell’attività fisica.

Proprio l’Istituto di Credito Sportivo ha istituito un Fondo di garanzia per i finanziamenti sotto qualsiasi forma, per costruire, ampliare e migliorare gli impianti sportivi e acquistare l’attrezzatura, destinato a società, associazioni sportive e ogni altro soggetto pubblico o privato che persegua finalità sportive.
Le agevolazioni sono concesse a favore di soggetti pubblici o privati per le attività collegate all’organizzazione di grandi eventi internazionali che si volgeranno entro il 30 giugno 2026.
Il fondo, istituito nel 2014 ha di recente ampliato la sua operatività nel 2023, approvando nuovi criteri di gestione e costituisce una straordinaria opportunità per investire nell’impiantistica sportiva, limitata in passato soprattutto per la mancanza di garanzie.
Per saperne di più e accedere ai finanziamenti, è possibile visitare questa pagina; sono inoltre attivi l’email: infofondodigaranzia@creditosportivo.it e il numero verde dedicato, 800.108.911.

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