Trend & Interviste

La ricerca come risposta alle conseguenze dell’invecchiamento

La Silver Economy rappresenta una risorsa. Attivi i nuovi bandi di AGE-IT finanziati dal PNRR per sostenere progetti innovativi di ricerca fondamentale e di ricerca industriale

22 apr 2024
4 minuti di lettura

L’aspettativa di vita è incrementata di oltre 20 anni. La conseguenza diretta è l’invecchiamento della popolazione: la popolazione mondiale con un’età più avanzata è aumentata considerevolmente, impattando sull’economia tanto che si è coniato il termine di “Silver economy”: la nuova grande economia che ha guadagnato sempre più rilevanza a causa dell'invecchiamento demografico mettendosi al centro delle politiche nazionali dei diversi Paesi. Essa ruota attorno ai consumi e ai bisogni delle persone più anziane. La Commissione Ue definisce la Silver economy come “l’insieme delle attività economiche che rispondono ai bisogni delle persone con 50 o più anni di età, inclusi anche i prodotti e servizi di cui queste persone usufruiscono direttamente e l’ulteriore attività economica che questa spesa genera”.

Ad oggi, gli over 50 rappresentano il 23% della popolazione totale del nostro Paese. Entro il 2050, la popolazione over 50 rappresenterà il 40% del totale. Si stima che in trent’anni (2020-50) la popolazione mondiale over 50 aumenterà del 70%, pari a circa 3 miliardi di individui. Ed entro il 2075 gli over 65 saranno numericamente più dei giovani sotto i 15 anni. 

A livello nazionale, la crescita della Silver Economy ha una ricaduta diretta sull’economia italiana, con un impatto degli ultra 65enni sul Pil pari a un valore stimabile compreso tra il 20% e il 30%. Tale economia comprende: il potere di spesa degli anziani, l’assistenza sanitaria e al benessere, la tecnologia nel ruolo di migliorare la qualità della vita, i prodotti finanziari su misura per gli anziani, come la pianificazione della pensione, le assicurazioni e la gestione del patrimonio, la domanda di abitazioni adatte agli anziani e di opzioni abitative per la terza età, pacchetti di viaggio su misura, gruppi di tempo libero e attività culturali progettate per soddisfare i loro interessi (disponendo di più tempo, gli anziani possono viaggiare e fare maggiori attività di svago), la partecipazione della forza lavoro anziana, attraverso condizioni di lavoro flessibili, opportunità di lavoro part-time o programmi educativi mirati allo sviluppo delle competenze.

L'economia Silver non solo riguarda quindi la risposta ai bisogni e alle preferenze degli anziani, ma riconosce anche il loro contributo all'economia come consumatori attivi, lavoratori e innovatori. Fattore di spesa, quindi, ma anche risorsa.

Per questo, essendo un segmento di mercato cruciale per l’economia, la fascia di età anziana è oggetto di studio e analisi anche sul fronte della ricerca. Vista la prospettiva futura di una società sempre più “argento”, il Ministero dell'Università e della Ricerca tramite i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza finanzia alcuni bandi proprio per affrontare e fronteggiare le conseguenze e sfide dell’invecchiamento.

I bandi sono stati pubblicati nell'ambito del partenariato esteso "AGE-IT, Ageing well in an ageing society" (invecchiare bene in una società anziana).

Il partenariato è articolato in un programma di ricerca e innovazione che mira a rendere l’Italia il principale polo scientifico nella ricerca sull’invecchiamento e un “laboratorio empirico” all’avanguardia sul processo di invecchiamento. Per raggiungere tale obiettivo, AGE-IT pubblica diversi bandi finalizzati a sostenere progetti di ricerca fondamentale e di ricerca industriale, attraverso l'erogazione di finanziamenti a soggetti terzi (pubblici e privati) esterni al partenariato. 
In particolare, sono stati pubblicati due bandi, uno dall'Istituto Nazionale Riposo e Cura per Anziani (INRCA) e uno dall'Università degli studi di Venezia.

Il primo bando “Fattori clinici e ambientali, stato funzionale e multi morbilità” vuole finanziare progetti di sviluppo sperimentale, in particolare sulla fragilità degli anziani, sui disturbi neurologici dovuti all’età, sull’impatto del cambiamento climatico e dell’inquinamento sulla salute in una popolazione che invecchia. Possono richiedere le agevolazioni Università pubbliche e/o private, enti pubblici di ricerca vigilati dal MUR e altri Organismi di Ricerca. Il budget complessivo è di 1.698.000 euro, di cui per almeno il 80% (Quota Sud) devono essere destinate alle regioni del Mezzogiorno. La scadenza del bando è fissata al 3 maggio 2024.
Il secondo bando “Silver Economy. Work, participation, retirement and welfare” vuole finanziare progetti di ricerca inerenti: il ruolo dell’organizzazione del lavoro e le aspettative dei lavoratori nelle imprese italiane; la promozione dell’engagement civico, dei comportamenti di consumo e d’investimento sostenibili, del bilanciamento tra vita e lavoro; nuovi modelli di consumo per la green transition e analisi delle fragilità nei comportamenti di risparmio e indebitamento; le preferenze di consumo e dinamiche nei comportamenti individuali nella Silver Economy e nella transizione demografica; una nuova architettura di welfare integrato. Possono richiedere le agevolazioni Organismi di ricerca pubblici e privati in partenariato con grandi imprese, o anche micro, piccole e medie imprese a seconda della tematica trattata. Il budget complessivo è di 1.178.000 euro e i progetti dovranno essere tutti realizzati e i relativi costi sostenuti presso sedi collocate nel Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna o Sicilia). La scadenza del bando è fissata al 6 maggio 2024.

Un’attenzione speciale al Mezzogiorno perché, se a livello nazionale, il rapporto è ormai un poco meno che alla pari, nel Sud d’Italia il numero di pensionati ha già superato quello degli occupati. Per questo, occorre investire in questa fetta di popolazione che può creare economia e risollevare il territorio, e perché no, aiutare a fare da traino e colmare il gap con il resto del paese sul fronte della produttività. Una persona in età pensionabile, ancora attiva a livello lavorativo, aiuterebbe ad incrementare il Pil, oltre che garantire i LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni, ovvero i servizi e le prestazioni che devono essere offerte in tutto il Paese, per garantire i diritti sociali e civili di tutti i cittadini).

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