Innovazione e
digitalizzazione, queste le sfide a cui oggi sono chiamate le aziende alle prese con quella che è stata definita la
quarta rivoluzione industriale. L’
industria 4.0 ha bisogno di nuove competenze, soprattutto a livello manageriale, e richiede figure molto preparate capaci di traghettare le imprese verso il cambiamento. Ed è qui che entrano in gioco le abilità dei nuovi professionisti: l’
Innovation Manager, il
Temporary Manager, il
Manager di Rete e l’
Export Manager, profili che per il bagaglio di esperienze maturate e di studi effettuati sono in grado di gestire al meglio la rivoluzione in atto nei processi organizzativi e produttivi.
Ma qual è l’attuale richiesta di queste figure da parte del mercato e che contributo apportano alle imprese italiane?
“Rispetto alla Gran Bretagna (50%) e alla Germania (39%), l’Italia può vantare solo un 29% di competenze digitali elevate diffuse tra i soggetti in età lavorativa”. A sostenerlo è il presidente di Federmanager Stefano Cuzzilla. “C’è un deficit di figure elevate con competenze digitali, mentre sul mercato le piccole e medie aziende – continua Cuzzilla – hanno capito che non riescono a fare il salto di qualità. Le PMI sono come dei grandi bonsai, molte a carattere familiare, al loro interno però non hanno profili che potrebbero far sviluppare i loro mercati, sia interni e soprattutto esteri. Non hanno mai avuto, ad esempio, un Innovation Manager, una figura con competenze digitali con una conoscenza globale del mercato, essenziale in un momento in cui sta cambiando l’approccio di vendita e di come rapportarsi”. Manager Innovation, il Tempory manager, il Manager di Rete, l’export Manager, “Ognuna di queste 4 figure – prosegue Cuzzilla - ha le caratteristiche per riposizionare le piccole e medie imprese sui vari mercati, soprattutto dove la figura dell’imprenditore non riesce a tenere il passo, per farle fare il salto di qualità.”
Su queste figure sta attualmente lavorando Federmanager che vuole formare 300 persone con l’obiettivo “Di ricollocare colleghi di 40 ma anche di 50 anni che sono fuoriusciti da una grande azienda a causa di una fusione, di una incorporazione, di una riduzione di personale o che hanno perso il lavoro”.
“Tante PMI – prosegue – visto che l’export è trainante, hanno bisogno di un Export Manager, una figura che sappia cosa fare all’interno delle aziende, che comprenda 2 o 3 lingue, capace di rapportarsi con l’estero e che conosca la legislazione estera. Una figura completa in grado di fare cose che mediamente in Italia svolgono 2 o 3 persone. L’Innovation Manager necessita alle aziende per le competenze sull’Ict, ma anche per il suo approccio sui mercati esteri”. Il Temporary Manager è indispensabile quando le aziende hanno paura di non prendere delle commesse relative ad alcuni progetti; se poi i progetti vanno a buon fine questa figura potrebbe diventare una delle precedenti. Il Manager di Rete conosce bene i territori, grazie a questa sua conoscenza riesce a risolvere gli ostacoli e a rapportarsi sia con le aziende che con le istituzioni. Per la sua propensione alle relazioni, è in grado di creare all’interno della rete una governance condivisa”.
Approfondisci nelle schede che seguono le nuove figure manageriali che hanno un ruolo chiave in azienda nell’era della quarta rivoluzione industriale!