Hai un negozio online e vorresti avere la possibilità di attirare di nuovo un potenziale cliente che all'ultimo momento aveva abbandonato il cestino? Ti piacerebbe che gli utenti dopo aver visitato il tuo sito non se ne dimenticassero? Il remarketing è la soluzione adatta a te!
Che la Rete non sia sinonimo di riservatezza è noto a molti: da un lato viviamo l’incubo dei Big Data e della capillare intromissione nella nostra privacy da parte di terzi; dall’altro il web viene visto come una straordinaria opportunità di progresso, rottura di schemi, libertà e un potente strumento di marketing a disposizione delle aziende per fare business e conquistare nuovi clienti.
Il remarketing – noto anche come retargeting – è uno strumento progettato con lo scopo di aiutare le aziende ad incrementare il giro di utenza sul loro sito online.
Sarà capitato a tutti di indugiare su una o più pagine di un sito, intenzionati ad acquistare un prodotto, arrivando addirittura ad inserirlo nel carrello, per poi decidere all’ultimo di non finalizzare l’acquisto. Grazie al remarketing si può cercare di riprendere le redini della relazione, rafforzando il business e il CRM – Customer Relationship Management.
Remarketing e retargeting sono solitamente impiegati come sinonimi, anche se semanticamente sono diversi. Il primo si riferisce al tracciamento di utenti transitati su un sito senza portare a termine una conversione (l’acquisto di un prodotto, la registrazione alla newsletter, la richiesta di un preventivo, etc.), e a cui si intende reindirizzare un messaggio pubblicitario, affinché ritornino sullo stesso sito e completino l’azione. Con il retargeting, invece, si indica il tracciamento di utenti transitati su siti che approfondiscono determinate tematiche, al fine di crearne una lista sulla base dei loro comportamenti e attitudini.
Le piattaforme che permettono questa attività sono diverse: da AdRoll, Chango, Perfect Audience. fino a Google. Cosa cambia? Il funzionamento di base è lo stesso: viene mostrato un annuncio pubblicitario a chi ha già visitato il sito senza concludere l’azione desiderata.
Ecco come funziona il remarketing: è necessario inserire nel website un codice Javascritp anonimo che “insegue” gli utenti nel web. Ogni volta che un nuovo visitatore accede al sito, il codice (talvolta indicato come pixel) rilascia al browser un cookie anonimo che traccia la navigazione di quell’utente sul web. Durante la navigazione successiva il cookie permetterà al fornitore del servizio di remarketing di riconoscere che l’utente ha visitato il sito, e quindi di far visualizzare su altri siti web gli annunci pubblicitari mirati.
Un esempio. Immaginiamo di possedere un sito web che vende oggettistica e di attivare una campagna di remarketing mirata per le lampade da studio. Ipotizziamo che un utente entri nel nostro sito, visiti la sezione dedicata alle lampade, ma non compri nulla a causa della mancata disponibilità del modello desiderato. Da quel momento in poi, la rete di siti facenti parte del circuito del fornitore di remarketing mostrerà all’utente annunci dedicati alle lampade del negozio. Grazie a questo strumento, l’utente potrà realizzare la conversione nel momento in cui il modello di lampada desiderato tornerà disponibile.
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