Dare vita a una cooperativa rilevando la società in crisi dove si lavora. Questo tipo di operazione, dove i soci lavoratori gestiscono in modo diretto l’impresa in cui prima erano dipendenti, viene definita Workers Buy Out (WBO).
Per conoscere più da vicino l’esperienza dei WBO, partiamo anzitutto dal tracciare un breve quadro normativo.
Il quadro normativo di riferimento
Si tratta di una particolare forma di autoimprenditorialità che è stata, nel corso degli anni, sostenuta da varie iniziative normative. L’obiettivo del Legislatore è stato sempre quello di diffondere questa forma di politica attiva in un’ottica di workfare, contemperando l’assistenzialismo legato alle politiche passive.
Come base finanziaria di partenza per avviare l’attività, i lavoratori della cooperativa possono investire gli strumenti di sostegno al reddito che percepiscono (indennità di mobilità). Grazie al D. L. n. 145/2013, convertito in L. n. 9/2014, i lavoratori hanno la facoltà di richiedere un’anticipazione una tantum dell’indennità di mobilità qualora decidano di associarsi in cooperativa per rilevare la società datrice di lavoro sottoposta a procedure concorsuali. Ma non solo. Già dal 1985 con la Legge Marcora (Legge n.49/1985) e il successivo intervento della Legge 57/2001 sono state destinate dallo Stato specifiche risorse per la capitalizzazione dei WBO. Proprio con questo obiettivo è stata costituita la società finanziaria Cooperazione Finanziaria Impresa (CFI ), “una cooperativa tra cooperative” che ha supportato 357 aziende dalla sua creazione. Tra queste c’è anche il Birrificio Messina che vedrà l’inaugurazione dello stabilimento nei prossimi mesi e nasce per recuperare lo storico marchio della Birra Messina.
Da una fine annunciata alla realizzazione di un sogno: la storia del Birrificio Messina
La sua storia risale al 1923, anno in cui la famiglia Lo Presti – Faranda fonda il marchio “Birra Messina”, ma la coraggiosa avventura dei 15 lavoratori-imprenditori ha inizio nel 2012, quando i dipendenti ricevono dalla società messinese, passata nel frattempo nelle mani delle multinazionali, le lettere di licenziamento.
Del percorso, impegnativo ma a lieto fine, che dalle difficoltà porta alla realizzazione di un sogno ce ne parla Domenico Sorrenti, presidente del Birrificio Messina. Nell’intervista che segue, grazie a questa esperienza, conosceremo, inoltre, quali sono gli strumenti, i tempi e gli investimenti necessari per portare avanti un progetto di WBO.
Buona lettura!