Sindrome dell’impostore: come capire che si sta facendo un buon lavoro

L’esperto in risorse umane e ricerca talenti, Michael Doolin, spiega come scoprirlo grazie alla sua esperienza pluriennale

26 giu 2024
3 minuti di lettura

Dopo trentasei anni nelle risorse umane, l’HR Executive Michael Doolin ha rivelato quali sono i segnali da cogliere se - da dipendente - sei incerto sulla tua produttività e non ricevi feedback rassicuranti dai tuoi supervisori. Circa il 50% dei dipendenti, infatti, svolge il proprio lavoro e vorrebbe in cambio anche un semplice "Grazie" a fine giornata, ma troppi datori di lavoro non riescono a riconoscere che questo semplice gesto può fare molto per mantenere le persone coinvolte e attive.

Difficilmente si riesce a fare una valutazione delle proprie prestazioni, per cui i dipendenti più ambiziosi si focalizzeranno sul cercare riconoscimenti ogni giorno. Sottili accenni, come un capo che invita qualcuno a pranzo o passa più tempo con qualcun altro, potrebbero generare un senso di disuguaglianza che, ai suoi estremi, può amplificare stress, ansia e insicurezza.

La valutazione delle prestazioni dovrebbe essere effettuata con maggiore regolarità rispetto a una volta all’anno e risultare in un confronto periodico tra il dipendente e il superiore, secondo Doolin. Ci sono, tuttavia, degli elementi da tenere sott’occhio per compensare alla mancanza di tale confronto continuativo.

Lavorare in modo efficiente è uno di questi. Infatti, la facilità di esecuzione dei propri compiti – come quanto possano essere impegnativi – è un buon indice di comportamento. Il dipendente potrebbe scoprire e fare caso, in questa circostanza che le mail diminuiscono o che aumenta tempo libero alla fine della giornata, della settimana o del mese perché si sono superati gli obiettivi. Il contrario, d’altronde, può essere indicatore di quanto si trovino difficoltose le task o di una disorganizzazione del proprio tempo.

Pianificare e dare priorità al lavoro è un segno che si sta lavorando bene. Essere in grado di non cogliere di sorpresa il manager ed essere in grado di fornire report e aggiornamenti frequenti, consegnando il lavoro in tempo, è segno che si sta svolgendo un ottimo lavoro. D’altronde il feedback non deve venire solo dai superiori, ma anche dai propri colleghi e clienti, con cui c’è un dialogo più costante. Essi possono guardare al tuo coinvolgimento con più obiettività, osservandoti quotidianamente. Mostrare la propria partecipazione attiva è un altro modo per mostrare di essere un elemento impegnato e produttivo. Ciò può avvenire in diversi modi: collaborazione con i colleghi, mail che aumentano o diminuiscono e curiosità intellettuale generale, contributi attivi alle riunioni o durante le conversazioni sul posto di lavoro.

Il proprio rendimento si valuta anche da ciò che si offre sul luogo di lavoro: parlare di soluzioni, invece di evidenziare solo problemi, mostrare una continua curiosità e spinta formativa, sono elementi chiave per mostrare la propria proattività.

Se tutto questo non basta, comunque, il miglior modo per scongiurare lo sviluppo della Sindrome dell’impostore è un approccio diretto: chiedere.

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