Moda Made in Italy: tra innovazione e tradizione, un’eccellenza da rilanciare
Eventi e misure strategiche a sostegno della filiera nazionale e regionale
Il Made in Italy del sistema moda è sinonimo di eccellenza produttiva riconosciuta a livello internazionale e rappresenta un pilastro economico e culturale per il Paese, influenzando l’intero settore a livello globale. Circa un terzo dei grandi gruppi europei della moda scelgono fornitori italiani, quota che sale ai due terzi per i marchi del lusso, facendo dell’Italia il primo produttore mondiale di alta moda.
La filiera gioca un ruolo centrale per l’economia nazionale, contribuendo per circa il 5% al PIL e all’occupazione totale. Il successo del sistema moda italiano si basa su alcuni fattori chiave che spaziano dall’eccellenza nei materiali e nelle lavorazioni artigianali all’offerta di servizi su misura per la clientela, da marchi forti, alle realtà di dimensione ridotta che consentono di concentrare gli investimenti su collezioni innovative.
Ad oggi, la Lombardia si conferma al centro della filiera tessile-abbigliamento italiana, contribuendo da sola a oltre il 30% dell’export nazionale del comparto. Con 7.077 imprese attive, la regione rappresenta il 17,7% del totale italiano e continua a distinguersi per la sua capacità di innovazione, trainata in particolare dalle province di Milano, Como e Bergamo.
È in questo contesto che nasce SAMAB – Fashion Technologies Event, presentato a Milano presso Confindustria Moda. In programma dal 27 al 29 maggio 2025, l’evento si propone come piattaforma strategica per rilanciare il settore attraverso l’adozione di tecnologie all’avanguardia, promuovendo sinergie tra imprese, professionisti e stakeholder internazionali. L’idea è proprio quella di creare un palcoscenico per scoprire soluzioni innovative, formare nuove competenze e rafforzare la competitività del Made in Italy nel mondo.
Parallelamente, innovazione, internazionalizzazione e formazione, sono i tre pilastri strategici sui quali la Campania investe per accrescere la competitività del sistema moda regionale. È quanto emerso nel corso della terza edizione di MIT – Meet Italian Brands, evento cardine per la valorizzazione della filiera moda campana, durante il è stato ribadito il ruolo centrale della moda tra i settori trainanti dello sviluppo economico campano, accanto ad agroindustria, alimentare, aerospazio e automotive.
L’impegno della Regione per la filiera moda prosegue anche nella nuova Programmazione dei fondi europei 2021–2027, sono dunque tre le direttrici principali d’intervento:
- sostegno alla Camera della Moda Campana – MODEC: grazie al contributo della Fondazione Mondragone, MODEC diventerà un hub creativo e di progettazione per il rilancio del comparto moda regionale, con l'obiettivo di affrontare sfide globali come l’impatto dei dazi internazionali e le fluttuazioni dei mercati.
- formazione specialistica e ITS Moda: fondamentale il supporto a nuovi percorsi formativi capaci di generare manodopera qualificata in grado di rispondere alla crescente domanda delle imprese. In particolare, l’ITS Moda Campania rappresenta un tassello strategico per garantire continuità generazionale e competenze allineate con le nuove tecnologie di produzione.
- bandi per le produzioni ecosostenibili: coerentemente con la Strategia Regionale di Specializzazione Intelligente (RIS3), la Regione Campania finanzia progetti imprenditoriali che promuovono l’uso di materiali riciclati, fibre naturali, processi a basso impatto ambientale e certificazioni di sostenibilità.
In questo contento, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha aperto il bando MIMIT Moda 2025, una misura che intende rilanciare e innovare due settori simbolo dell’eccellenza italiana: il tessile e la concia del cuoio. Con una dotazione complessiva di oltre 30 milioni di euro, l’iniziativa prevede un mix di contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati per sostenere la crescita, la sostenibilità ambientale e l’autonomia produttiva delle imprese coinvolte.
I destinatari della misura sono:
- mpmi attive nel comparto tessile (codice ATECO 13);
- mpmi attive nel comparto della concia (codice ATECO 15.11).
Gli interventi finanziabili devono riguardare progetti di investimento mirati all’innovazione, alla sostenibilità e all’efficienza produttiva. La misura si pone come obiettivo principale quello di rafforzare l’autonomia di approvvigionamento delle materie prime naturali, promuovendo l’adozione di processi produttivi più sostenibili e innovativi, in linea con i criteri ESG e le direttive europee.
Il bando offre due linee di intervento principali:
- crescita e innovazione: destinata a progetti di espansione e ammodernamento tecnologico, prevede investimenti che aumentano la capacità produttiva, migliorano i processi industriali e riducono gli sprechi. A questa linea sono destinati oltre 14 milioni di euro, suddivisi tra: micro e piccole imprese (10 milioni) e medie imprese (4 milioni);
- sostenibilità ambientale: rivolta all’acquisto di beni strumentali, certificazioni ambientali, utilizzo di fibre naturali e materiali riciclati. La dotazione finanziaria è di oltre 16 milioni di euro, di cui circa 12 milioni per le micro e piccole imprese e 4 milioni per le medie imprese.
Le imprese interessate possono presentare la domanda fino al 3 giugno 2025 attraverso lo sportello Invitalia.