Università e lavoro, la nuova offerta formativa per la transizione ecologica

Una tendenza che è in atto da tempo nelle principali università dei paesi avanzati, e che si sta facendo strada con sempre maggiore insistenza anche presso i nostri istituti. Nelle università italiane i corsi di laurea di ispirazione “green” sono sempre più diffusi, e hanno l’obiettivo di formare risorse professionali in grado di lavorare alla transizione verde. Che si tratti di profili completamente nuovi, o di una “rivisitazione” in chiave green di mansioni già esistenti, questo approccio riguarda trasversalmente il mondo accademico italiano e mira a fornire competenze in un’ottica innovativa e sostenibile.

In particolare, secondo quanto individuato dal Ministero dell’Istruzione, sono già circa 160 percorsi di studio “verdi” in Italia. Il contesto emerso dal Rapporto Giovani 2022 dell’Istituto Giuseppe Toniolo di studi superiori, l’ente fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, racconta di come i giovani italiani – per oltre il 60% – hanno maturato «una visione dell’economia che inglobi inclusività, sostenibilità sociale e ambiente, valorizzazione delle diversità». Una cifra che è destinata ad aumentare, in quanto la transizione si distende su numerosi settori. Eccone alcune esempi. Si va dal corso di laurea triennale in Management della sostenibilità, un corso di laurea in scienze economiche pensato per formare professionisti esperti nella gestione sostenibile delle aziende, in qualunque settore esse operino. Il percorso intende coniugare economia, per fornire competenze in materia di gestione aziendale in senso stretto; le scienze dell’ambiente, per collocare l’azione aziendale all’interno dell’ambiente in cui si volta per volta si opera; infine la pedagogia, per diffondere nell’organigramma aziendale le giuste competenze.

Ancora, ecco il corso in Biologia per la sostenibilità dell’Università degli studi di Napoli, quello di Low Carbon Technologies and Sustainable Chemistry dell’Università degli studi di Bologna e quello in Sviluppo sostenibile e cambiamenti climatici dell’Università degli Studi di Pisa. Quest’ultimo, in particolare, forma professionisti del settore che possano contribuire a sostenere le imprese e le organizzazioni nella realizzazione di una economia circolare, nell’ambito delle diverse funzioni e fasi coinvolte da questa importante sfida economica ed ambientale. Del resto, la rilevanza della sostenibilità per le nuove generazione è al centro di progetti che riguardano già le scuole superiori: il Ministero dell'Istruzione ha finanziato 3500 iniziative con oltre 155 milioni per rendere gli istituti italiani più innovativi e sostenibili. Previsti giardini e orti didattici all’interno delle scuole del primo ciclo, con laboratori sulla transizione ecologica per quelle del secondo ciclo.

La formazione green, infine, riguarda anche i percorsi attivati dalle grandi aziende private. Si va dal programma di Enel Energie per Crescere, in collaborazione con l’organizzazione per la formazione professionale Elis, che punta a formare entro i prossimi due anni 5.500 operatori delle reti elettriche, fino alle iniziative in questo campo del gruppo modenese Kerakoll. A Sassuolo, l'azienda ha dato vita al Kerakoll Campus, una scuola di formazione e consulenza all’edilizia sostenibile nata per «diffondere una nuova e più aggiornata cultura green delle costruzioni attraverso interventi formativi mirati». Solo nell’ultimo anno sono passati per le sue aule 30 mila tra posatori e piastrellisti. Persone che, grazie all’impegno di 30 trainer specializzati e 8 istruttori edili, hanno imparato a usare nuovi strumenti e appreso nuove tecniche per lavorare con i materiali innovativi e meno inquinanti prodotti dall’azienda: dalle vernici alla microresina per pavimenti fino ai rivestimenti in ceramica e per parquet.