Trend & Interviste

Ricerca e sviluppo nel Mezzogiorno: fondi nei settori industriale, agroindustriale e artigiano

Il nuovo bando promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy nell'ambito della misura STEP

May 20, 2025
4 minuti di lettura

Negli ultimi anni, il Sud Italia ha mostrato segnali incoraggianti sul fronte della crescita innovativa. Secondo i dati più recenti dell’ISTAT, la spesa per Ricerca e Sviluppo (R&S) nelle regioni meridionali è in aumento, trainata principalmente dalle imprese, che rappresentano il motore più dinamico dell’ecosistema locale. Anche se i livelli assoluti restano inferiori rispetto a quelli del Centro-Nord, il tasso di crescita è superiore alla media nazionale, indicando una forte volontà di recupero e una crescente sensibilità verso l’innovazione come leva di sviluppo. In particolare, si osserva una maggiore partecipazione delle pmi e una progressiva strutturazione di reti tra imprese e organismi di ricerca, a testimonianza di un cambiamento culturale in atto.

A conferma di questo trend positivo, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) lancia un nuovo bando nell’ambito della misura STEP – Strategic Technologies for Europe Platform. L’iniziativa mette a disposizione 400 milioni di euro per sostenere progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale realizzati nelle Regioni meno sviluppate del Sud Italia: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Il provvedimento, atteso da operatori e stakeholder del sistema dell’innovazione, è finanziato a valere sul “Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività 2021-2027” e ha l’obiettivo di promuovere l’adozione e lo sviluppo di tecnologie critiche ed emergenti, rafforzando la competitività del tessuto produttivo locale e favorendo la transizione tecnologica nelle aree meno sviluppate del Paese.

Potranno presentare domanda le imprese di qualsiasi dimensione attive nei settori industriale, agroindustriale e artigiano, singolarmente o in forma aggregata, nonché centri e organismi di ricerca. È prevista una particolare attenzione alle piccole e medie imprese: a loro sarà destinato il 60% delle risorse disponibili, pari a 240 milioni di euro. Di questi, un quarto (25%) sarà riservato alle micro e piccole imprese.

I progetti ammissibili dovranno riguardare attività coerenti con le priorità tecnologiche individuate dal regolamento STEP europeo e presentare spese comprese tra 1 e 20 milioni di euro. In particolare:

  • per progetti tra 1 e 5 milioni di euro è obbligatoria la partecipazione collaborativa di più soggetti;
  • per progetti tra 5 e 20 milioni è ammessa anche la candidatura di un singolo proponente, purché di grande dimensione.

Le agevolazioni saranno concesse sotto forma di:

  • finanziamenti agevolati pari al 50% dei costi ammissibili;
  • contributi diretti alla spesa con percentuali variabili in base alla dimensione d’impresa: 35% per le piccole imprese, 30% per le medie imprese e 25% per le grandi imprese.

Per quanto riguarda gli organismi di ricerca, le agevolazioni saranno esclusivamente sotto forma di contributo diretto alla spesa, pari al 60% per attività di ricerca industriale e 40% per attività di sviluppo sperimentale.

Lo sportello telematico aprirà ufficialmente il 14 maggio alle ore 10:00 e resterà attivo fino all’esaurimento delle risorse. La valutazione delle domande avverrà con procedura “a sportello”, ovvero secondo l’ordine cronologico di presentazione.

L’intervento si inserisce nel più ampio quadro delle politiche europee volte a rafforzare l’autonomia strategica dell’Unione attraverso investimenti mirati in tecnologie avanzate e resilienti. La piattaforma STEP, a cui il bando fa riferimento, rappresenta una delle principali leve a disposizione degli Stati membri per promuovere la sovranità tecnologica e ridurre la dipendenza da fornitori extra-europei in ambiti chiave come l’intelligenza artificiale, la microelettronica, la cybersicurezza, i materiali avanzati e l’energia pulita.

Attraverso questa misura, il MIMIT punta a colmare i divari territoriali in termini di innovazione, rafforzando la presenza di poli tecnologici e filiere ad alto valore aggiunto nel Mezzogiorno e contribuendo così agli obiettivi della transizione digitale.

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