Problem solving: che cos’è e come sviluppare la soft skill più richiesta sul lavoro

Tra le tante soft skills richieste oggi dal mercato del lavoro ce n’è una che, più di tutte, cattura l’attenzione delle aziende e può farti emergere sul luogo di lavoro. È il cosiddetto “problem solving”.
Letteralmente è la capacità di “risolvere problemi” e in un mondo sempre più competitivo e complesso come quello di oggi, possedere questa qualità significa partire con il piede giusto.
Ma come si fa a svilupparla? Quali sono le strategie per diventare un vero “problem solver” a prescindere dal proprio settore professionale?
Uno dei metodi più diffusi è quello a 4 step, che prevede:
1) Definizione del problema, ovvero l’analisi profonda dell’ostacolo da superare, a partire dalla sua origine fino alle sue implicazioni più complesse. Per farlo, la domanda giusta da farsi è “Perché?”. Chieditelo almeno 5 volte (da qui il metodo delle “5 Whys”) e avrai definito il quadro di informazioni da cui partire per arrivare alla soluzione.
2) Creazione delle alternative. È la parte in cui entrano in gioco creatività e immaginazione, e si conclude con una lista organizzata di possibili soluzioni.
3) Selezione delle alternative. Analizzale in base a criteri di difficoltà, tempo richiesto, coerenza con gli obiettivi e possibilità di successo. Poi decidi quelle da portare avanti e predisponi un piano di attuazione.
4) Messa in atto delle soluzioni. È la fase finale, quella in cui il tuo piano trova concreta esecuzione. Una volta risolto il problema, analizza i risultati, fanne tesoro e fai in modo di perfezionare le tue prossime soluzioni.
Adesso hai uno strumento in più per affrontare con successo qualsiasi ostacolo si presenti a lavoro!