Sviluppo e inclusione: i nuovi bandi per il sostegno allo Sport
Le misure intendono rafforzare il comparto incentivando la realizzazione di nuovi impianti sportivi indoor

Un’opportunità per coniugare sviluppo economico e inclusione sociale, con ricadute sul benessere e sulla salute. Quello legato alle attività sportive è un comparto di primaria importanza per il nostro Paese, tanto che secondo le ultime stime questo settore contribuisce in modo rilevante al prodotto interno lordo (PIL) del Paese, generando un fatturato annuo che si stima superi i 30 miliardi di euro. Con i nuovi bandi PNRR per la realizzazione di impianti sportivi indoor e di percorsi di inclusione a promozione del benessere, l’obiettivo è di stimolare ulteriormente il settore.
In particolare, l’intero volume finanziario legato a questo comparto comprende diversi ambiti: dalla produzione e vendita di attrezzature sportive, all’organizzazione di eventi, ma anche nella sfera della gestione di impianti e quella pubblicitaria. Il settore crea anche un notevole numero di posti di lavoro, diretti e indiretti, che vanno dagli allenatori e atleti ai manager e operatori di marketing.
Con una nuova misura di incentivo, il Dipartimento per lo sport ha pubblicato un bando PNRR – Sport e inclusione, per la realizzazione di nuovi impianti sportivi indoor di proprietà comunale o di nuovi locali a servizio di impianti sportivi in realizzazione o esistenti – ad esempio: spogliatoi, servizi igienici, locale associativo, punto di pronto soccorso, reception – mettendo a disposizione quasi tredici milioni di euro. L’importo massimo per intervento è di 1,4 milioni di euro. In questo caso, la piattaforma per la presentazione delle domande sarà aperta dalle ore 12.00 del 15 settembre fino alle ore 24.00 del 15 ottobre 2025: le risorse finanziarie verranno assegnate ai progetti ritenuti ammissibili, valutati sulla base dell’ordine cronologico di presentazione, che costituisce il criterio di priorità, secondo la procedura a sportello.
Come accennato, oltre al fattore economico e lavorativo, lo sport è un potente strumento di inclusione sociale. Le discipline sportive favoriscono l'aggregazione, l'integrazione e la coesione, abbattendo barriere culturali, linguistiche ed economiche. Le palestre, i campi da gioco e le piscine diventano centri di socializzazione dove persone di ogni età e provenienza possono interagire e costruire relazioni. Lo sport promuove inoltre valori fondamentali come la lealtà, il rispetto delle regole e il lavoro di squadra, contribuendo alla formazione dei giovani. Un esempio lampante è l'impatto che lo sport ha sulle periferie urbane e su aree a rischio, dove le associazioni sportive e i progetti legati allo sport offrono alternative positive alla criminalità e all'emarginazione.
In questo senso, il progetto “Sport e inclusione” della Fondazione Con il Sud mette a disposizione 3 milioni di euro per sostenere progetti che sappiano coniugare lo sport con percorsi di inclusione e promozione del benessere, formando figure professionali capaci di operare in contesti complessi, ripristinando aree e spazi inutilizzati con attività motorie e fisiche e sostenendo le reti territoriali di associazionismo e volontariato sportivo. L’iniziativa si rivolge alle organizzazioni di terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Il bando si articola in due distinte fasi: la prima finalizzata alla selezione delle proposte con maggiore potenziale impatto sul territorio di intervento; una successiva seconda fase di progettazione esecutiva, volta ad arricchire e rendere la proposta pienamente coerente con gli obiettivi del bando. Le proposte dovranno essere inviate esclusivamente on line, entro il 30 ottobre 2025 attraverso il portale Chàiros.
Da un punto di vista strettamente pratico, le partnership progettuali dovranno essere composte da tre o più organizzazioni, almeno due delle quali appartenenti al mondo del Terzo settore. Nei progetti potranno essere coinvolti altri enti del terzo settore, società e organizzazioni sportive, istituzioni (servizi sociali, magistratura di sorveglianza, tribunali, scuole e associazioni di categoria e altre realtà private del territorio.
Le proposte dovranno essere sviluppate in stretta connessione con il territorio, valorizzando le reti del Terzo settore, il volontariato sportivo e la collaborazione con enti pubblici.