A colloquio di lavoro: l’altra faccia delle domande

Nella nostra guida al colloquio di lavoro abbiamo cercato di rispondere a tutte le curiosità relative a quello che probabilmente è il momento più importante ne…

25 gen 2012
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Nella nostra guida al colloquio di lavoro abbiamo cercato di rispondere a tutte le curiosità relative a quello che probabilmente è il momento più importante nel percorso di ricerca di un nuovo impiego: come prepararsi? Che cosa dire e cosa non dire? Come comportarsi dopo l’incontro? Nell’analisi il nostro focus si è sempre posto sul candidato e sulla sua preparazione, oggi invece ci metteremo nei panni del selezionatore cercando di esplorare l’altro lato delle sue domande e il loro peso nell’elaborazione di un giudizio sulla compatibilità della persona con il profilo ricercato. Ecco l’analisi del doppio significato di alcune domande più o meno classiche:

1. Che cosa stai cercando in questa nuova esperienza che ora ti manca? Apparentemente la domanda si concentra sui vostri desideri e aspettative future ma presuppone che voi siate alla ricerca di quello che non avete attualmente, rivelando il motivo della vostra scelta. 2. Quali sono gli aspetti che più ammiri e più ti infastidiscono nel tuo attuale capo? È noto che parlare male della propria azienda e dei superiori durante il colloquio non è visto molto di buon occhio dai responsabili delle risorse umane. In questo caso però il senso della questione è più sottile, e si traduce in un’analisi delle vostre attitudini di leadership attraverso quello che cercate nel vostro ideale di guida o l’esatto opposto. 3. Come gestiresti la comunicazione di un taglio del personale? Purtroppo ci sono alcuni ruoli che comportano anche la gestione di situazioni simili a questa, la scelta delle parole nello spiegare la situazione (con fatti puramente numerici e legali o più emotivi) è una chiave di lettura della vostra empatia e umanità. 4. Quale riconoscimento daresti al tuo team per i risultati raggiunti? La congruenza tra le proprie azioni e gli ideali è molto importante; il buon esempio è sempre il modello migliore per un clima disteso all’interno del team. La scelta tra riconoscimenti economici o formali potrebbe rivelare la compatibilità con lo spirito generale dell’azienda e delle persone che la compongono. Per creare un clima disteso in un team di lavoro è molto importante essere i primi a dare il buon esempio. Scegliere tra riconoscimenti formali o economici potrebbe rendervi più o meno compatibili con lo spirito dell’azienda e delle persone che la compongono. 5. Un esempio di scontro con un superiore. Inutile negarlo, tutti prima o poi siete passati per situazioni di tensione momentanea o meno. Capire se vi assumete le responsabilità dei vostri stessi errori prima di criticare gli altri è una modalità di lettura del vostro stile comunicativo. 6. Quale significato dai alla parola integrità? Il significato della parola è molto ampio e l’aspetto che interessa la persona che avete di fronte è come lo applicate nella vostra quotidianità, tornando all’importanza della relazione tra pensiero e fatti. 7. Come comunichi con la generazione Y? Qualsiasi sia la vostra età, sarà interessante studiare il modo di rapportarvi al meglio con i coetanei, con i più giovani o con le persone più esperte. Le abitudini lavorative cambiano a seconda dell’ambiente in cui siete cresciuti, studiare questa domanda ha lo scopo di capire come le vostre attitudini possano inserirsi nel nuovo contesto. 8. Posso trarre dalla nostra conversazione tutti gli elementi per valutare se sei o meno la persona che stiamo cercando? Il selezionatore mira a capire se avete compreso veramente quello che comporta lavorare in quell’azienda e in quel determinato ruolo. Dietro la domanda si cela una grande opportunità per mettere in luce la vostra personalità, creatività e capacità di elaborazione delle informazioni.

A questo punto non ci resta che chiedervi: che cosa fareste al posto di un selezionatore per capire le persone e arrivare a una scelta?
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