Trend & Interviste

Automatic Computing: le opportunità di un comparto in espansione

In Italia il settore ha fatto registrare un balzo del 65% nel 2021

9 nov 2022
4 minuti di lettura

È ormai stabilmente diventato un importante ambito sia per il mondo accademico sia per l’industria, con ripercussioni di rilievo sull’occupazione e sulle nuove professioni. L’Autonomic Computing, vale a dire il settore di installazioni di robot e applicazioni ad alto tasso tecnologico, è un comparto nel quale il nostro Paese è stato in grado di fare meglio di Cina, Usa, Giappone e Germania con un balzo del 65% nel 2021, il doppio della media mondiale. Una tendenza che ha forte valore economico, che va consolidata e sfruttata.

Proprio per questo, sono molte le università che propongono corsi sempre più numerosi sull’argomento, mentre ogni anno vi sono varie conferenze dedicate all’Autonomic Computing. Diverse aziende hanno anche iniziato a sviluppare prodotti che incorporano funzionalità autonome, come ad esempio una serie di software in grado di rilevare e correggere automaticamente gli errori. Ma cos’è nel dettaglio l’Autonomic Computing? La definizione è stata rilevata per la prima volta da un gruppo di ricercatori dell’IBM che osservarono come l’infrastruttura di calcolo non fosse in grado di tenere il passo con la crescente complessità delle applicazioni moderne. Di conseguenza, l’obiettivo dell’Autonomic Computing è quello di costruire sistemi in grado di gestirsi da soli, in modo che possano scalare e adattarsi più facilmente a condizioni mutevoli. In un sistema di questo tipo, le funzioni di gestione sono integrate nel sistema stesso, in modo che il sistema possa essere programmato autonomamente.

I vantaggi dell’Autonomic Computing sono molteplici. Attivando un processo di automazione della gestione delle risorse informatiche, le aziende possono infatti ottenere maggiore efficienza; i sistemi autonomici, inoltre sono più resilienti al cambiamento e possono auto-correggersi in caso di guasto del sistema. E adesso assistiamo a un vero boom: i dati raccolti dall'associazione di categoria a livello globale, l'International Federation of Robotics (Ifr), evidenziano la forte accelerazione del trend di crescita mondiale, che dopo aver oscillato per un quadriennio attorno alle 400mila installazioni annue sfonda per la prima volta la soglia delle 500mila unità, realizzando una crescita del 31%.

L’Autonomic Computing, inoltre, può essere utilizzato per gestire un’ampia gamma di attività, tra cui aggiornamenti di sistema, patch di sicurezza, monitoraggio delle prestazioni, pianificazione della capacità e disaster recovery. Inoltre, l’AC può aiutare a migliorare i livelli di servizio rilevando e risolvendo automaticamente i problemi prima che causino interruzioni. Il futuro dell’informatica nell’ottica dell’Autonomic Computing è promettente.

Con i progressi nell’intelligenza artificiale e nell’apprendimento automatico, sta diventando possibile, per le macchine, gestire compiti più complessi con un intervento umano minimo o nullo. E dato che le organizzazioni cercano in tutti i modi di ridurre i costi e migliorare l’efficienza, l’Autonomic Computing diventerà un’opzione sempre più interessante. Inoltre, dato che le minacce alla sicurezza diventano sempre più sofisticate, la capacità degli Autonomic System di difendersi dagli attacchi le renderà ancora più attraenti. Infine, occorre considerare come l’innovazione sottoponga a un continuo cambiamento la struttura produttiva e l’organizzazione del lavoro, ma il saldo occupazionale di questi salti tecnologici fino ad oggi si è sempre dimostrato positivo nel lungo termine perché nuovi settori e nuovi consumi si sono aperti. 

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