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Imprese del Mezzogiorno, ingente sostegno ad un vivace tessuto economico

Uno stanziamento di 400 milioni di euro per digitalizzare le piccole e medie imprese del Sud Italia all'insegna della sostenibilità ambientale

23 giu 2023
4 minuti di lettura

Dal “Sistema moda” in Abruzzo, Campania e Puglia, al “Sistema casa” in Puglia, dai beni di largo consumo in Molise e Sardegna, alle costruzioni in Basilicata, fino al settore dei Servizi in Sardegna, Sicilia e Calabria. Il tessuto economico dell’Italia meridionale presenta un’elevata e crescente intensità di lavoro e secondo uno studio realizzato da Confindustria in collaborazione con Cerved negli ultimi anni ha visto segnali di ripresa con risultati economici incoraggianti.

Nel Sud Italia sono presenti un totale di 1,7 milioni di imprese, di queste, circa una su cinque sono società di capitali e sono costituite per la maggior parte da imprese di dimensioni modeste: una fetta importante e in aumento è costituita da aziende di capitali che hanno tra i 10 e i 250 addetti e generano un fatturato compreso tra i 2 e i 50 milioni di Euro. Tuttavia il ritmo della ripresa spesso è connotato da difficoltà, soprattutto nel garantire continuità all’attività imprenditoriale dopo qualche anno dall’avvio. Al Meridione non manca l’eccellenza delle pmi, il Sud è costellato da una forte capacità e spirito imprenditoriale, ma secondo lo studio, occorre un maggior numero di imprese più robuste e solide, più capitalizzate, maggiormente internazionalizzate e più aperte al cambiamento e alla transizione digitale e ambientale che il Paese sta mettendo in atto.

In questo scenario si inserisce la misura del Ministero delle Imprese e del Made in Italy volta ad attivare e accelerare processi di trasformazione delle realtà imprenditoriali. Il Mimit ha firmato il decreto che istituisce un nuovo bando per rafforzare la crescita sostenibile e la competitività delle PMI presenti nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Il decreto prevede lo stanziamento di 400 milioni di euro dal Programma Nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027”. L’obiettivo principale è quello di sostenere il processo di transizione delle piccole e medie imprese nelle regioni del Mezzogiorno “mediante l’incentivazione di investimenti imprenditoriali innovativi, che facciano ampio ricorso alle tecnologie digitali, secondo il Piano Transizione 4.0”.

Per avere accesso all’incentivo i progetti presentati devono prevedere l’utilizzo di tecnologie abilitanti (per esempio cloud, realtà virtuale) “destinati all’ampliamento della capacità produttiva, alla diversificazione della produzione, alla realizzazione di nuovi prodotti, o alla modifica del processo di produzione già esistente o alla realizzazione una nuova unità produttiva”. Sono considerati validi anche i progetti di efficientamento energetico dell’impresa e quelli che propongono  soluzioni legate all’economia circolare.

L’incentivo pubblico potrà coprire fino al 75% dalle spese ritenute ammissibili con un’agevolazione articolata in un contributo e in un finanziamento agevolato. Un aiuto concreto per sostenere le aziende del territorio, con evidenti ricadute positive su lavoro e occupazione.

 

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