Economia circolare: le opportunità del settore e la strategia nazionale per i prossimi anni
Il terzo Rapporto di Circonomia sul ranking dell’Italia in Europa certifica il buono stato di salute del settore
Un settore di eccellenza, capace di coniugare crescita economica e qualità dello sviluppo a livello sostenibile. Per il nostro Paese l'economia circolare rappresenta un punto di forza, come testimoniato dai recenti dati: l'Italia, infatti, si è distinta in Europa quanto a circolarità ed efficienza d’uso delle risorse, essendo la migliore tra i 27 Paesi dell’Unione nell’indice di circolarità costruito su 17 diversi indicatori, prima per consumo interno di materia procapite e percentuale di riciclo sul totale dei rifiuti, più avanti degli altri grandi Paesi europei (Germania, Francia, Spagna, Polonia) per energia consumata/unità di Pil e consumo di materia/unità di Pil.
Questi dati, inseriti nel terzo Rapporto di Circonomia sul ranking dell’Italia in Europa nel cammino “green”, il Festival dell’economia circolare e della transizione ecologica, affermano che il primato italiano riguarda complessivamente tutto il territorio nazionale, con punte di eccellenza che riguardano alcune aree del Nord e del Centro. Nonostante questi segnali decisamente positivi, tuttavia, resta molto lavoro da fare, soprattutto per far sì che i dati si trasformino in visione strategica, a maggior riguardo considerando la crisi energetica in atto. A questo riguardo, l'Italia ha predisposto, attraverso il Ministero della Transizione Ecologica, la Strategia Nazionale sull’Economia Circolare.
Il piano, con misure che vanno dall’ultimo trimestre del 2022 alla fine del 2026, termine entro il quale dovranno essere completati tutti gli investimenti e le riforme del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, prevede diversi punti: si va dal rinnovo dei crediti di imposta per i prodotti riciclati e i materiali di recupero, fino alla soppressione dei sussidi ambientalmente dannosi, destinando le risorse recuperate al “fondo per la promozione di interventi di riduzione e prevenzione della produzione di rifiuti e per lo sviluppo di nuove tecnologie di riciclaggio e smaltimento”. Sempre in tema di fiscalità ambientale, è attesa per la fine dell’anno una “proposta di aggiornamento del credito di imposta Transizione 4.0 per interventi a supporto dell’economia circolare”.
Entro la fine dell'anno, inoltre, è prevista un’ampia opera di revisione dei meccanismi di responsabilità estesa del produttore, con la creazione dell’organismo di vigilanza sui consorzi (già disposta dal decreto legge ‘aiuti ter’) e l’adozione di un accordo di programma “per la realizzazione di un modello sperimentale di attuazione degli obblighi per i venditori a distanza su mercati online”. Tra le misure da adottare entro il primo trimestre del 2023 c’è anche la predisposizione del nuovo sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti, con l’obiettivo di introdurre i nuovi modelli digitali dei registri di carico e scarico e dei formulari di identificazione dei rifiuti. Al fine di monitorare l’andamento del cronoprogramma, sarà istituito, all’interno dello stesso ministero della Transizione Ecologica, un Osservatorio per l’Economia Circolare, responsabile anche di affinare gli obiettivi intermedi da raggiungere nella contingenza economica specifica e di aggiornare o integrare il cronoprogramma medesimo, qualora fosse necessario.
Infine, lo stesso Osservatorio realizzerà annualmente per la pubblica consultazione un report dove saranno indicati i progressi della strategia, le difficoltà sorte e gli eventuali aggiornamenti apportati al cronoprogramma.