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Edilizia sostenibile, il sostegno dell’Europa al settore

La svolta europea verso una transizione ecologica che possa rendere le nostre comunità più verdi e meno inquinanti passa anche – e soprattutto – attraverso il …

30 giu 2021
4 minuti di lettura

La svolta europea verso una transizione ecologica che possa rendere le nostre comunità più verdi e meno inquinanti passa anche – e soprattutto – attraverso il settore dell’edilizia, responsabile di una considerevole quota di impatto ambientale. Basta pensare che il comparto è uno dei più alti sotto il profilo del consumo di suolo, di energia e di risorse con un’incidenza pari al 30% circa sul consumo totale di energia e del 40% su quello dei materiali. Da sempre, del resto, la costruzione degli edifici e delle relative infrastrutture, e ancora le attività di estrazione nonché gli stabilimenti per la lavorazione e trasformazione dei materiali e lo smaltimento dei rifiuti hanno portato al consumo sempre maggiore di notevoli quantità di territorio e di energia.



Per questa ragione, da tempo l’Unione europea si è mossa nella direzione di un processo che possa portare a un ripensamento del comparto. È disponibile da qualche tempo, ad esempio, uno strumento fondamentale per il mercato dell’edilizia sostenibile dell’UE: si tratta di Level (s), un sistema di indicatori chiave di performance ideato per misurare e valutare gli edifici sostenibili in tutta Europa. Obiettivo di questo strumento open source è quello di arricchire il sistema di metriche di valutazione dell'edilizia sostenibile creando un approccio comune basato sull’integrazione degli attuali strumenti di certificazione e trasformando il settore dell’edilizia verso un approccio che consideri il "ciclo di vita" con riferimento all'agenda dell’UE sull'economia circolare. Per farlo, Level(s) utilizza indicatori affidabili basati su norme e strumenti relativi ai seguenti aspetti: energia, materiali, acqua, salute e benessere, cambiamento climatico e valore del ciclo di vita.



Adesso, invece, considerando come scopo finale non soltanto il miglioramento delle condizioni ambientali, ma anche il rilancio dell’economia a seguito dello shock provocato dalla pandemia da Covid-19, la Commissione ha ideato un progetto innovativo denominato Ser-Social energy renovations, un programma che nelle intenzioni degli ideatori dovrà fungere da stimolo verso la transizione ecologica e contrasto nei riguardi della povertà energetica. Per l’Italia prenderanno parte al progetto CGM Finance, il Politecnico di Milano, ENEA e Fratello Sole, società consortile di enti no profit impegnata nel contrasto alla povertà energetica; gli altri partner sono la società spagnola GNE Finance capofila del progetto, Secours Catholique-Caritas France e la filiale bulgara della società Econoler.

Social energy renovations, strumento pensato per l’edilizia sostenibile con un occhio di riguardo anche nei riguardi del terzo settore, è un progetto finanziato nell’ambito del programma Horizon 2020 e si svilupperà sull’arco di tre anni. Il meccanismo, nel dettaglio, includerà l’analisi e la standardizzazione tecnica della definizione degli interventi di efficientamento energetico degli immobili. Successivamente, tutti i piani saranno aggregati e sottoposti a valutazione dell’impatto sociale; poi arriveranno a finanziamento, con investimenti sicuri e in linea con i criteri Esg. Nell’ambito del programma, inoltre, il Politecnico di Milano – una delle strutture coinvolte per l’Italia – avrà il compito di identificare nel dettaglio tutti gli indicatori di valutazione e analizzerà l’impatto sociale dei progetti finanziati; mentre Secours Catholique-Caritas France e la filiale bulgara della società di consulenza sull’efficienza energetica Econoler, avranno il compito di esplorare la replicabilità dello strumento nelle altre nazioni dell’Unione europea.

Kadri Simson, Commissario europeo per l'energia, ha spiegato che “Promuovere la ristrutturazione degli edifici è un fattore chiave per raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici dell'Unione europea, ma una delle sfide più difficili in questo senso è garantire che l'ondata di ristrutturazioni non sia solo uno slogan attraente, ma che le cose cambino sul campo. La ristrutturazione energetica sta diventando una politica prioritaria in tutta Europa: quasi tutti gli Stati membri dispongono ora di strategie di ristrutturazione a lungo termine e i programmi di ristrutturazione ad alta efficienza energetica sono una componente fondamentale di molti piani di ripresa e resilienza, contribuendo a uno stimolo economico tanto necessario e alla creazione di posti di lavoro". Una leva ulteriore, dunque, per i progetti di cambiamento necessari al sistema industriale europeo.

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