Imprese nel Metaverso: opportunità e nuove sfide

Un palazzo di quattro piani e un ambiente esterno pensato per ospitare eventi formativi. Fin qui nulla di straordinario. Se non fosse che si tratta di un luogo virtuale, e per la precisione della prima filiale aperta nel Metaverso da un’agenzia del lavoro nel nostro Paese: Randstad, il ramo italiano della multinazionale olandese che si occupa di ricerca, selezione e formazione di risorse umane. E il suo nuovo ambiente virtuale, "costruito" - se così si può dire - all’interno del Metaverso della blockchain company Coderblock, si pone come un interessante e pionieristico tentativo di esplorare le nuove possibilità offerte dal mondo immersivo nato dalla visone di Mark Zuckerberg.

L’obiettivo di Randstad Italia è quello di attrarre figure con un alto tasso di maturità digitale, mettendo a loro disposizione esperienze coinvolgenti e personalizzate. Si potranno ad esempio organizzare colloqui, webinar, meeting, eventi, oppure controllare ricerche di lavoro attive. Si potrà inoltre visitare un secondo edificio con una grande area espositiva. Un po’ come nella vita reale, insomma, ma a portata di click e con tutta una serie di possibilità offerte dalle tecnologie di quello che qualcuno chiama da tempo "Web 3.0".

Certo, si tratta di un’area ancora inesplorata. Non manca lo scetticismo e le certezze sono poche, un po’ come accadeva nei viaggi delle epoche antiche, in cui gli unici elementi ben definiti erano quelli che ci si lasciava alle spalle. Eppure le aziende cominciano a muovere i primi passi e a guardare con interesse a quella che potrebbe presto essere indicata come "Metaverse Economy". E se l’intrattenimento ha fin qui fatto da traino, si cominciano ad esplorare opportunità in altri settori: tra questi la formazione, la cultura, i trasporti, la finanza e il turismo. In Italia si guarda anche alla possibilità di rafforzare la riconoscibilità del Made in Italy. E in più, il Metaverso sembra legarsi a quella divulgazione tecnico scientifica importante per numerose startup.

Va detto che accanto alle nuove possibilità emergono - pure per imprese e istituzioni - sfide e problematiche inedite, come quelle legate alla regolamentazione e alla sicurezza. C’è però chi guarda già a questi «non luoghi» virtuali come a un’evoluzione dello smart working, caratterizzata da forme nuove di presenza e interazione anche sul piano professionale. Come mostra il caso di Randstad, del resto, il mondo del lavoro sta cambiando rapidamente, e con esso i percorsi possibili e le competenze richieste.