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Multinazionali in Italia, opportunità per l’occupazione e l’innovazione

Secondo uno studio dell’Osservatorio Imprese Estere Confindustria Luiss, l'impatto delle aziende straniere è molto positivo per il nostro Paese

11 apr 2022

Dieci anni durante i quali è stata registrata una netta crescita, con ricadute estremamente positive sotto diversi punti di vista. Sono questi i dati diffusi da uno studio realizzato dall’Osservatorio Imprese Estere Confindustria Luiss, relativo proprio all'impatto delle aziende multinazionali sulla nostra economia. La ricerca, la prima a illustrare il quadro completo delle multinazionali in Italia, si è soffermata sulle caratteristiche strutturali di queste aziende: il periodo preso in esame dallo studio, in particolare, ha riguardato gli anni che vanno dal 2009 al 2019.

Innanzitutto, i dati dell'Osservatorio fotografano l'ottima performance in ottica occupazionale. In riferimento all'arco di tempo oggetto della ricerca, infatti, il numero degli occupati è cresciuto del 23,6% (+289mila addetti), raggiungendo 1,5 milioni di dipendenti. In aumento, inoltre, anche il valore aggiunto generato da queste realtà: con +55 miliardi di euro è passato a 134 miliardi di euro, una cifra che corrisponde a quasi il 30% dell’incremento del valore aggiunto sul totale della quota paese. Ma anche il loro fatturato è cresciuto sensibilmente, passando nel 2019 a 624 miliardi di euro: un aumento del 40,4% che rappresenta il 31% dell’incremento totale del fatturato delle imprese residenti.

Al di là dei dati strettamente economici, ad ogni modo, quello che emerge dallo studio è come l'impatto delle multinazionali in Italia sia interessante anche e soprattutto sotto il profilo del modello di business e dell’organizzazione aziendale: sono, insomma, un vero e proprio asset strategico per quello che esprimono e per quello che possono trasmettere al nostro Paese in termini di know how tecnologico e organizzativo. Un accrescimento, in altre parole, che rientra nel solco di una maggiore internazionalizzazione della cultura aziendale.

Lo studio dell’Osservatorio Imprese Estere di Confindustria e Luiss, ad esempio, evidenzia come l'apporto elle multinazionali in termini di ricerca e sviluppo (4,3 miliardi di euro nel 2019, ossia il 26% della ricerca privata realizzata in Italia) è stato votato alla crescita nel corso degli anni, anche perché molte delle aziende estere presenti in Italia lavorano con particolare attenzione sul fronte dell’innovazione tecnologica. Come ha spiegato Barbara Beltrame Giacomello, vicepresidente per l’Internazionalizzazione e presidente del gruppo tecnico Investitori Esteri di Confindustria, “Le multinazionali, spesso a capo di filiere, sono realtà fortemente integrate sia nella nostra struttura produttive, che nel contesto istituzionale e territoriale in cui operano e sono assolutamente organiche alla vocazione industriale nazionale».

Interessante è anche la diffusione e di queste imprese nel nostro Paese, che evidenziano le peculiarità tipiche di alcuni territori. Lazio e Lombardia si caratterizzano per le telecomunicazioni e per la produzione di software, consulenza informatica e attività connesse; il Piemonte per la fabbricazione di autoveicoli e di articoli in gomma e materie plastiche; la Toscana per le attività di noleggio, leasing operativo e degli studi di architettura e ingegneria; qui, inoltre, anche il farmaceutico è tra i principali settori (come nel Lazio); Veneto e Campania per la produzione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche; in Campania, inoltre, è rilevante il contributo della fabbricazione di altri mezzi di trasporto. L’Emilia Romagna, infine, è caratterizzata dall’importanza del settore chimico e dall’attività di ricerca, selezione e fornitura di personale.

Notevoli anche gli effetti derivati dai comportamenti orientati alla sostenibilità ambientale, nonché la capacità espressa da queste aziende sotto il profilo della resilienza, manifestata attraverso l'aumento della quota di investimenti immateriali. “Innovazione, resilienza, alta produttività, focus sulla sostenibilità e spiccata propensione ad investire in ricerca e sviluppo e in capitale umano: i punti di forza delle aziende internazionali in Italia, fotografate dal Rapporto dell’Osservatorio Imprese Estere, raccontano un ecosistema che dà un contributo fondamentale alla crescita economica del Paese” ha sottolineato il presidente della Luiss Vincenzo Boccia.

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