Pmi e IA, le strategie per un utilizzo intelligente da parte delle imprese
Dalle risorse umane alla previsione della domanda fino alla logistica: tutte le aree dove le aziende possono trarre benefici
Il 2025 sarà caratterizzato da un elemento chiave: sarà l'Intelligenza artificiale, infatti, a rappresentare una tecnologia essenziale per le imprese nel supportare e potenziare la digitalizzazione dei processi e quindi la trasformazione digitale a più ampio respiro. Molti esperti concordano nell’affermare che, dopo la fase pilota in cui si è iniziato a testarne l'utilizzo , l’anno che si è appena aperto segnerà un’adozione sempre più diffusa e concreta nelle imprese di questa innovativa tecnologia. A dirlo sono numerose ricerche, da ultimo un rapporto a cura di Competence Industry Manufacturing 4.0, uno degli otto centri di competenza nazionali ad elevata specializzazione promossi dal MISE.
Un altro dato interessante emerge dalla ricerca “Mid Market and Business Priorities” di SAP Insights: il 58% delle PMI ritiene l’IA generativa una priorità assoluta, mentre il 91% la considera almeno una priorità moderata. Questo indica che l’interesse verso l’IA c’è, e che le imprese stanno diventando sempre più consapevoli del suo potenziale. Occorre però garantire alle aziende italiane l’accesso a informazioni chiare su come adottare l’IA in modo sicuro ed efficace.
Ma a sottolineare come l'adozione di queste nuove tecnologie sarà sempre più indispensabile è intervenuto anche un recente studio di McKinsey, secondo cui le aziende con un alto livello di maturità digitale e AI non solo superano i loro concorrenti, ma massimizzano anche i profitti, registrando un aumento dell’Ebit tra il 10% e il 20% entro due o tre anni dall’avvenuta transizione.
In particolare, le tecnologie basate sull’AI come il machine learning, l’apprendimento e l'analisi predittiva, ma anche la nuova evoluzione della cosiddetta AI causale – ovvero quella specificatamente dedicata all’analizzare causa ed effetto – permetteranno di identificare inefficienze e opportunità e di prevedere scenari futuri con una precisione senza precedenti, migliorando così decisioni e utilizzo delle risorse.
Nonostante questo, è chiaro come l’adozione dell’IA presenta anche sfide significative che le PMI devono affrontare per poterne sfruttare appieno il potenziale. Non bisogna assolutamente farsi prendere da una sorta di bulimia: occorre altresì procedere per gradi, partendo innanzitutto da una comprensione precisa delle proprie esigenze specifiche. Queste azioni richiedono un’analisi delle operazioni aziendali dettagliate e approfondite.
Da questo punto di vista, le aree di intervento possono essere di diverso tipo. Ad esempio, dalle risorse umane all’amministrazione, dalla gestione del catalogo alla previsione della domanda, e ancora alla sfera del marketing, e della logistica. Interessante è la cura della customer experience: grazie agli strumenti dell'Intelligenza artificiale, è possibile intervenire sull’ottimizzazione del sentiment dei clienti attraverso il suo monitoraggio, con l'uso di chatbot intelligenti e sistemi di assistenza virtuale, con l’opportunità di offrire anche un primo supporto personalizzato per i clienti, aumentando la soddisfazione e la fidelizzazione.
In definitiva, le PMI italiane guardano all’IA con interesse e curiosità, pur consapevoli delle sfide che comporta. L’idea diffusa è che l’adozione dell’IA debba essere gestita con attenzione per non compromettere l’aspetto umano delle attività aziendali e per favorire anche la crescita professionale delle persone.