Trend & Interviste

Sostenibilità e digitalizzazione: gli incentivi per il turismo italiano

Le novità per stimolare un settore cruciale per il nostro Paese, in un’ottica innovativa e sostenibile

15 feb 2023
4 minuti di lettura

Gli ultimi dati rilevati parlano chiaro: sono quasi 400 milioni i turisti che hanno scelto di soggiornare in Italia nel 2022. Numero in crescita del 38,2% rispetto all’anno precedente. Il risultato è chiaramente positivo, anche se non si è ancora tornati ai livelli pre-pandemici: proprio per stimolare il settore, Invitalia ha appena pubblicato un incentivo che punta a migliorare i servizi di ospitalità e a potenziare le strutture ricettive, in un’ottica di digitalizzazione e sostenibilità ambientale. Sostegno alle imprese anche da Intesa Sanpaolo, che ha rafforzato con ulteriori due miliardi il proprio impegno per il settore turistico.

Il contesto italiano, come è noto, è variegato, ma la crescita dell'ultimo anno è diffusa in tutte le regioni e per tutti i prodotti turistici; anche se, stando al dossier di Assoturismo-Cst, le città/centri d’arte hanno registrato la crescita più rilevante e le strutture alberghiere risultano quelle più scelte (+45,6%). Proprio gli alberghi sono alcune delle imprese destinatarie dell'incentivo Fondo rotativo imprese (Fri-Tur) previsto dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, promosso dal Ministero del Turismo ed è gestito da Invitalia. Le altre imprese destinatarie del finanziamento, nel dettaglio, sono le seguenti:

  • agriturismi;
  • strutture ricettive all’aria aperta;
  • imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale;
  • stabilimenti balneari;
  • complessi termali;
  • porti turistici;
  • parchi tematici, inclusi quelli acquatici e faunistici.

La dotazione finanziaria è di 780 milioni di euro, con ulteriori 600 milioni di finanziamenti bancari attivati per questa misura. Scopo principale dell'incentivo alle imprese è di migliorare i servizi di ospitalità e a potenziare le strutture ricettive, in un’ottica di digitalizzazione e sostenibilità ambientale e si rivolge a investimenti medio-grandi. Il focus è dunque principalmente su interventi di riqualificazione energetica e antisismica ed eliminazione delle barriere architettoniche. Ma non solo, sono finanziati anche investimenti volti a rafforzare la competitività delle imprese e a facilitare il raggiungimento di nuovi standard di qualità riconosciuti a livello internazionale. Le agevolazioni previste dall’incentivo possono essere concesse fino al 31 dicembre 2023, in due forme diverse:

  • contributo diretto alla spesa: concesso sulla base degli importi ammissibili delle spese, tenuto conto delle percentuali massime sulla base della dimensione dell’impresa e della localizzazione dell’investimento, coerentemente con i target di attuazione previsti dal Pnrr. Percentuale massima: 35% dei costi e delle spese ammissibili;
  • finanziamento agevolato: concesso da Cassa Depositi e Prestiti ad un tasso nominale annuo pari allo 0,5%, con una durata compresa tra 4 e 15 anni, comprensiva di un periodo di preammortamento della durata massima di 3 anni, a partire dalla data di sottoscrizione del contratto di finanziamento.

Tuttavia, le opportunità di incentivo e sviluppo per le imprese turistiche non arrivano esclusivamente dalle risorse pubbliche. È disponibile, infatti, un nuovo impegno assunto dal gruppo Intesa Sanpaolo, legato in parte anche allo stesso Fondo rotativo imprese. L'istituto è focalizzato sull’immediata disponibilità ad accompagnare i progetti che le imprese del settore presenteranno nell’ambito degli obiettivi del FRI-Tur. Accanto ai contributi diretti alla spesa dal Ministero del Turismo e al finanziamento agevolato da CDP è previsto l’abbinamento con un finanziamento bancario di pari importo e durata erogato da una banca che, come Intesa Sanpaolo, abbia aderito alla relativa Convenzione tra Ministero del Turismo e ABI. Tutti strumenti che mirano a favorire un salto di qualità dell’offerta turistica nazionale e attrarre di conseguenza maggiori flussi turistici.

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