Trend & Interviste

Space Economy, progetti e prospettive per il futuro

L'Italia vanta una lunga tradizione nelle attività spaziali e investe sempre più risorse nel settore, con ricadute positive sull'occupazione

21 lug 2022
4 minuti di lettura

Un settore che nei prossimi anni è destinato a ricevere investimenti sempre più ingenti, tanto a livello nazionale quanto comunitario, con una novità: un numero crescente di finanziamenti derivano dai privati. Si tratta della space economy, il comparto che si occupa di creare e impiegare beni e servizi e allo stesso tempo sfruttare risorse spaziali. E se da un lato gli investimenti pubblici hanno come obiettivo principale lo sviluppo di sistemi utili soprattutto nel campo della ricerca e nel campo militare, gli investimenti privati puntano come obiettivo finale all’obiettivo di realizzare un profitto.

Del resto, l'Italia può vantare una lunga tradizione nelle attività spaziali: è stata tra le prime nazioni al mondo a lanciare ed operare in orbita satelliti, è tra i membri fondatori dell’Agenzia Spaziale Europea, di cui è oggi terzo paese contributore. Di recente, inoltre, il nostro Paese ha definito un “Piano Strategico Space Economy” che prevede un investimento di circa 4,7 miliardi di euro, di cui circa il 50% coperto con risorse pubbliche, tra nazionali e regionali, aggiuntive rispetto a quelle ordinariamente destinate alle politiche spaziali.

Tuttavia, come accennato, sono sempre di più le opportunità di business per aziende e startup private, con ricadute estremamente positive sull'occupazione. Uno studio McKinsey calcola che, oggi, solo l'industria delle comunicazioni satellitari abbia un valore di 65 miliardi di dollari. Anche se lo spazio è ancora un campo prettamente dedicato alla sicurezza nazionale e alla sperimentazione scientifica civile, i satelliti vengono usati per molti aspetti della vita quotidiana, dalle videoconferenze all'agricoltura, dal monitoraggio delle emissioni all'interconnessione dell'Internet delle cose (Iot), per non parlare dello scambio di dati e del Cloud.

Secondo i primi dati raccolti dal See Lab, lo Space Economy Evolution Laboratory di Sda Bocconi, il fatturato globale della Space Economy è più che raddoppiato negli ultimi 15 anni passando dai 176 miliardi di dollari del 2005 ai 447 miliardi del 2020. E anche in Italia le premesse sembrano essere positive: “Lo spazio è uno dei settori in crescita in cui l’Italia ha un ecosistema solido, con 7mila impiegati, oltre 200 aziende distribuite su tutta la filiera e un fatturato di circa due miliardi di euro l’anno. Con le convenzioni siglate poche settimane fa con l’Agenzia spaziale italiana (per 880 milioni di euro) e con quella europea (per 1,3 miliardi) è partita l’attuazione dei programmi spaziali previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, ha affermato recentemente Vittorio Colao, Ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale. Proprio a stimolare il settore, l’Agenzia Spaziale Italiana finanzia incubatori della rete degli ESA BIC. Attraverso una open call, il programma offre:

  • supporto personalizzato da tutor e mentor Lazio Innova;
  • supporto tecnico da esperti Asi ed Esa;
  • fino a 50mila euro per attività di prototipazione, sviluppo prodotto/servizio e proprietà intellettuale;
  • accesso a una rete europea di start-up e partner;
  • supporto nella ricerca di ulteriori finanziamenti e accesso agli investitori.

Ad ogni modo, sono diversi sono i fattori delicati legati al comparto, ancora da esplorare ed esaminare. Ad esempio la questione della dinamica, strettamente interconnessa, tra lo sviluppo della space economy nella sua interezza e l’accessibilità che, attraverso economie di scala, permetterà al settore di crescere a ritmo serrato. Attualmente la fetta maggiore della space economy (pari circa al 70%) è costituita dai satelliti, e le trasformazioni dell’industria sono profonde perché da settori b2b come i collegamenti televisivi si passerà ai clienti finali grazie all’esplosione di Internet satellitare a banda larga offerta da reti come Starlink, OneWeb e Kuiper, dalla connettività mobile e da Internet delle Cose. Prospettive altrettanto intriganti, inoltre, arrivano anche dalla raccolta di immagini nello spazio. Rimane un aspetto tuttavia a dover essere preso in considerazione, e ricade sotto il tema della sicurezza e della tutela dell'ecosistema spaziale, da preservare e salvaguardare.

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