Città intelligenti: la IX edizione di ICity Rank
Tra gli indicatori utilizzati per la ricerca figurano l'implementazione di reti wifi pubbliche e le tecnologie di rete intelligenti
Accessibilità online dei servizi pubblici, disponibilità di app di pubblica utilità, adozione delle piattaforme digitali, utilizzo dei social media, rilascio degli open data, trasparenza, implementazione di reti wifi pubbliche e tecnologie di rete intelligenti. Sono questi gli indicatori analizzati dagli esperti di ICity Rank edizione 2020, la classifica delle città italiane più intelligenti e sostenibili realizzata da FPA in collaborazione con EnelX: grazie al lavoro svolto, è stato raccontato come le amministrazioni pubbliche delle principali città stiano lavorando alla trasformazione in smart cities dei propri comuni e territori.
L’analisi di ICity Rank non può prescindere anch’essa dall’impatto che ha avuto sulla società e sull’economia del 2020 l’emergenza sanitaria da Coronavirus; in un certo senso, tuttavia, consentendo l’emersione di fenomeni che altrimenti sarebbero rimasti sotterranei. Le misure restrittive e il distanziamento sociale, ad esempio, hanno sottolineato nuovi aspetti dell’organizzazione urbana, attivando reazioni e stimolando la ricerca di soluzioni intelligenti, dallo smart working alla didattica a distanza, fino all’aumento esponenziale dell’e-commerce e di diversi servizi pubblici. Le amministrazioni locali hanno poi dovuto migliorare il monitoraggio digitale dei servizi e delle attività urbane. A questo riguardo, lo studio dimostra come sul versante della digitalizzazione delle attività amministrative e del rapporto con i cittadini il processo appare in larga misura avviato, pur restando il tema delle disparità territoriali e delle aree deboli. Sul versante dell’implementazione e interconnessione delle reti intelligenti, invece, siamo ancora ad una fase iniziale in cui sono necessari sforzi creativi e investimenti economici.
Da un punto di vista operativo, le performance digitali dei 107 comuni capoluogo analizzati da ICity Rank sono state valutate quest’anno secondo 8 indicatori, ovvero:
- accessibilità online dei servizi pubblici;
- disponibilità di app di pubblica utilità;
- adozione delle piattaforme digitali;
- utilizzo dei social media;
- rilascio degli open data;
- trasparenza;
- implementazione di reti wifi pubbliche;
- tecnologie di rete intelligenti.
Alla luce degli elementi d’indagine sopra elencati, la graduatoria complessiva vede in cima Firenze con un punteggio di 872 nell’indice di trasformazione digitale, grazie al primato ottenuto su app municipali, open data, trasparenza, wifi pubblico e ottimi posizionamenti in quasi tutti gli indicatori. Al secondo posto c’è Bologna, con un punteggio di 866, grazie al posizionamento di vertice per app municipali (a pari merito), piattaforme abilitanti, social media. Milano, è terza con 855 punti, distinguendosi in particolare per piattaforme digitali, open data e trasparenza, ma anche per una buona disponibilità di wifi pubblico. La capitale Roma, in quarta posizione, ha il primato per servizi pubblici online e un ottimo posizionamento anche su piattaforme abilitanti e app municipali. Modena di distingue per app municipali e IoT, ma si posiziona bene anche nelle piattaforme abilitanti e wifi pubblico. Scendendo la classifica il quadro appare critico soprattutto in alcune aree del Mezzogiorno, che tuttavia ottiene spesso risultati incoraggianti: Palermo è al top per disponibilità di open data, ma anche Cagliari, Bari e Lecce fanno registrare buone performance.
Ad ogni modo, il fronte delle cosiddette smart city rimane vivo anche per quanto riguarda le istanze europee, con bandi e progetti che intendono stimolare percorsi virtuosi e innescare economie resilienti. Il progetto AI4Cities, ad esempio, ha lanciato una Request for Tenders internazionale per acquisire soluzioni innovative e digitali nel campo dell’energia e della mobilità. Le soluzioni dovranno basarsi sull’utilizzo di intelligenza artificiale, Big Data, 5G, edge computing e IoT e contribuire alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Per partecipare c’è tempo fino al 28 febbraio 2021.