Trend & Interviste

Il progetto Agridigit per l’agricoltura del futuro

L’iniziativa mette a disposizione varie innovazioni, fra cui un’infrastruttura cloud per la gestione di dati e servizi e strumenti di modellazione per l’assistenza durante la stagione e per l’analisi di scenario

21 gen 2021
4 minuti di lettura

Sostenere la transizione tecnologica dell’agricoltura, favorendo un settore che in Italia è di primo piano per ragioni economiche, sociali e persino culturali. Sono diversi gli interventi e i programmi attivati negli ultimi anni a livello comunitario, nazionale e privato, per un settore che secondo le ultime rilevazioni ISTAT porta al nostro Paese un valore aggiunto pari a 32,2 miliardi di euro correnti, guidando così la classifica europea.

In questa ottica di modernizzazione e miglioramento delle performance si inserisce il progetto Agridigit, che mette a disposizione, ad esempio, un’infrastruttura cloud per la gestione di dati e servizi, ma anche strumenti di modellazione per l’assistenza durante la stagione (produttività, impatto ambientale, qualità e stato di salute delle specie vegetali e animali, limitazione all’uso dei fitofarmaci) e per l’analisi di scenario. Prevista anche la sperimentazione e l’adattamento delle tecnologie dell’agricoltura di precisione e soluzioni digitali e meccatroniche per specifiche filiere, con particolare attenzione a quella forestale, vitivinicola e zootecnica. Agridigit è finanziato dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ed è coordinato da Crea agricoltura e ambiente, ovvero uno dei centri del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria.

In particolare, il programma sviluppa un sistema di conoscenze su scala campionaria a livello aziendale, individuando gli ambiti più avanzati dell’Agricoltura di Precisione, della modellistica, della sensoristica e dell’informatica, sui quali innestare dei prototipi in grado di raggiungere, nel corso del triennio di attività, almeno uno dei seguenti obiettivi:

- incremento della profittabilità, grazie alla diminuzione dei costi di produzione o al miglioramento della qualità dei prodotti;

- incremento della sostenibilità ambientale, mediante la riduzione dei prodotti chimici immessi, dei consumi idrici o del suolo rilevati, delle emissioni nocive osservate;

- incremento della awareness e della curiosità del consumatore, attraverso l’accesso facilitato alle informazioni circa l’origine dei prodotti, le fasi della produzione e della trasformazione, i contenuti nutrizionali e qualitativi.

Sono sei i sottoprogetti attraverso i quali si dispiega la struttura operativa di Agridigit. Il primo è denominato Agrofiliere ed è finalizzato a indagare sistemi evoluti per la gestione agronomica e agroambientale e per la valutazione dello stato vegetativo, fitosanitario, della maturazione e della qualità dei prodotti in campo, oltre che a ragionare su sistemi e applicazioni per lo smart farming, il monitoraggio e il controllo delle attività agricole. La seconda area, Agrmodelli, comprende attività di tipo infrastrutturale e applicazioni sia in tempo reale che per analisi di scenari, basandosi sui modelli previsionali biofisici. Le informazioni prodotte forniscono supporto alle decisioni gestionali riguardanti irrigazione, fertilizzazione, lavorazione dei suoli, controllo di patogeni e parassiti delle colture, raccolta e gestione prati, qualità dei prodotti.

Questi servizi possono essere resi fruibili e personalizzati per il produttore agricolo attraverso tablet e smartphone, ma anche per enti d’assistenza regionali, come fonti di dati elaborati utilizzabili in applicazioni diverse.

Ancora, Agridigit è suddiviso nella sezione dedicata alla Selvicoltura e in una rivolta alla Viticultura. Se la prima si propone di sviluppare, testare e trasferire metodi, strumenti e tecnologie innovative per o sviluppo delle sue filiere produttive, la seconda prevede la rilevazione tramite immagini satellitari e acquisizioni da ultraleggero (airborne), l’uso di sensori iperspettrali in grado di acquisire i profili di assorbimento specifico dovuti ai legami chimici nei solidi, nei liquidi e nei gas. Verrà inoltre rilevato lo stato idrico del vigneto e del suolo nonché il grado di vigoria delle parcelle, legato al loro stato nutritivo. Gli ultimi due sottoprogetti riguardano infine le Tecnologie digitali nella filiera del latte bovino, con l'intenzione di sviluppare un sistema di gestione aziendale integrato, utilizzando l’approccio e le tecniche della zootecnia di precisione e Agriinfo, che intende creare uno dei primi HUB della rilevazione scientifica in Italia per rendere disponibile, a tutti i livelli della ricerca, il primo BigData nazionale in Agricoltura. La trasformazione di quello che viene tutt’ora definito “settore primario” passa anche da progetti come questo.

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