Trend & Interviste

L’industria 5.0 e le opportunità di sviluppo in Italia

Le iniziative che possono contribuire a migliorare la competitività delle imprese, rendendole più sostenibili e creando nuovi posti di lavoro

20 ott 2023
3 minuti di lettura

In un mondo produttivo sottoposto a frenetiche spinte al cambiamento, l'industria 5.0 è considerata la quinta rivoluzione industriale, che sta portando a una convergenza sempre più ristretta tra le tecnologie digitali e le tecnologie tradizionali. Ed è proprio questa convergenza che sta dando vita a nuovi modelli di produzione e di business, che hanno il potenziale di trasformare radicalmente l'industria negli anni a venire.

In particolare, nel nostro Paese, l'industria 5.0 rappresenta un'importante opportunità di sviluppo. L’Italia ha un tessuto industriale di grande valore, con diverse sfide da affrontare per tenere il passo del cambiamento. In questo senso, l'industria 5.0 può contribuire a migliorare la competitività delle imprese, creando nuovi posti di lavoro e rendendo l'industria più sostenibile.

Dal punto di vista concettuale, l'industria 5.0 si basa su un insieme di tecnologie chiave, tra cui:

  • l'intelligenza artificiale, che può essere utilizzata per automatizzare i processi produttivi, migliorare la qualità dei prodotti e dei servizi e prendere decisioni più informate;
  • la realtà aumentata e la realtà virtuale, che possono essere utilizzate per migliorare la formazione dei lavoratori, la manutenzione dei macchinari e la progettazione di nuovi prodotti;
  • la stampa 3D, che può essere utilizzata per creare prodotti personalizzati e su misura;
  • i big data, che possono essere utilizzati per analizzare grandi quantità di dati e identificare nuove opportunità di miglioramento.

Per quanto riguarda invece le opportunità di sviluppo concrete che possono avere luogo in Italia, il nuovo paradigma può contribuire a migliorare la competitività delle imprese, mediante l'adozione delle tecnologie a essa collegata, portando vantaggi anche per quanto riguarda la loro qualità e la loro flessibilità. Questi aspetti, inoltre, contribuiranno a renderle più competitive sui mercati internazionali.

Fondamentale è anche la creazione di nuovi posti di lavoro: l'industria 5.0 richiede nuove competenze e professionalità e l'Italia può sfruttare questo fattore per creare nuovi posti di lavoro ad alta qualificazione, anche in ottica sostenibile, riducendo l’impatto ambientale. Ad esempio, l'intelligenza artificiale può essere utilizzata per ottimizzare i processi produttivi e ridurre gli sprechi.

Per adeguarsi alla nuova tendenza, come accennato, le sfide da affrontare non mancano. È necessario formare le competenze necessarie, investendo nella formazione dei lavoratori per prepararli a questa nuova rivoluzione industriale e nella riduzione del gap tecnologico. Proprio per queste ragioni, gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) offrono percorsi biennali o triennali di formazione post-diploma, orientati al mondo del lavoro. L'offerta formativa degli ITS è stata recentemente riformata per rispondere alle esigenze dell'industria 5.0 e i nuovi percorsi si concentrano su competenze trasversali e abilitanti, come l'intelligenza artificiale, la robotica, la stampa 3D e i big data.

È fondamentale, inoltre, creare un ambiente favorevole all'innovazione, sviluppando un ecosistema di startup e scaleup e favorendo la digitalizzazione delle piccole e medie imprese. Ad esempio mediante il programma di sostegno alla transizione industriale, che finanzia le misure di efficientamento energetico delle imprese e di razionalizzazione delle risorse. Con queste misure, l'Italia può sfruttare l'industria 5.0 per trasformare il suo modello industriale e diventare un Paese leader nell'innovazione.

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