Il Sistema di certificazione della parità di genere
I vantaggi fiscali come “spinta gentile” per raggiungere la democrazia paritaria: perseguire l’equilibrio di genere conviene anche economicamente
Il Sistema di certificazione di parità di genere è un intervento del PNRR pensato per perseguire l’obiettivo della democrazia paritaria attraverso agevolazioni e vantaggi fiscali da riconoscere alle aziende che si distinguono per politiche concrete di attuazione della parità di genere. Il Sistema mira a promuovere una maggiore inclusione delle donne nel mercato del lavoro, spingendo le aziende a adottare comportamenti virtuosi.
In particolare, il Sistema si basa su un’attestazione – una certificazione, appunto – riconosciuta alle aziende che si sono attivate per ridurre il divario di genere non solo dal punto di vista quantitativo, aumentando il numero di assunzioni femminili, ma anche qualitativo, riducendo il gap salariale, tutelando maggiormente la maternità o intervenendo in ogni altro ambito per promuovere le pari opportunità.
Con lo schema di vantaggi costruito dal sistema della certificazione della parità di genere, perseguire la democrazia paritaria è, quindi, anche conveniente: il sistema ha l’obiettivo di incentivare questi comportamenti che significano risultati positivi per tutta la comunità.
Il metodo viene dall’economia comportamentale e si serve di una “spinta gentile” – di un “nudge” (pungolo), per usare il termine di chi l’ha ideato negli States – per influenzare le persone e le aziende, inducendole ad adottare alcune azioni che abbiano il fine di raggiungere certi obiettivi: democrazia paritaria, sostenibilità, digitalizzazione, inclusione sociale, per esempio; il tutto senza rendere obbligatorie delle scelte, ma solo più vantaggiose attraverso una “architettura delle scelte”.
Il Sistema di certificazione della parità di genere è stato istituito, in particolare, dalla missione 5, “Inclusione e Coesione”, Componente 1 “Politiche attive del lavoro e sostegno all’occupazione” del PNRR ed è stato poi disciplinato, nel dettaglio, dalla cosiddetta Legge Gribaudo (L. n. 162 del 2021) e dalla Legge di bilancio 2022.
Il Sistema dà inoltre attuazione alla Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026, con l’obiettivo di aumentare il punteggio del nostro Paese nella classifica dell’indice sull’uguaglianza di genere e attuare inoltre i principi costituzionali fondamentali che prevedono la parità di genere, quella retributiva e tutti gli altri principi che caratterizzano l’uguaglianza formale e sostanziale tra uomo e donna.
Il decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento Pari Opportunità del 29 aprile 2022 rimanda alle linee guida per l’individuazione dei parametri minimi per la certificazione; il decreto istituisce inoltre un tavolo di lavoro composto da rappresentanti istituzionali e sindacali, con il compito di verificare i documenti necessari per ottenere l’attestazione e quindi i vantaggi fiscali.
La certificazione viene attribuita alle aziende che si sono particolarmente distinte per l’attuazione di politiche paritarie, all’interno delle sei aree di valutazione: Cultura e Strategia o Clima Aziendale, Governance, Processi HR, Opportunità di crescita, Equità remunerativa, Tutela della genitorialità e Work-life balance.
Il meccanismo funziona così: ogni indicatore è associato a un punteggio e al raggiungimento minimo del 60% del punteggio totale a disposizione è possibile fare richiesta per ottenere la certificazione. Ecco, nel dettaglio le sei aree di valutazione:
- per “Cultura e Strategia o Clima Aziendale” ci si riferisce a tutte quelle azioni che permettono l’integrazione e l’inclusione sul luogo di lavoro (ad esempio, la presenza di procedure interne che consentono alle risorse di esprimere le proprie opinioni, anche in modalità anonima o un piano strategico per sostenere un ambiente di lavoro inclusivo);
- l’area della “Governance” ha l’obiettivo di ridefinire i presidi organizzativi, rimodulando, eventualmente, la presenza del genere di minoranza negli organi di indirizzo e controllo dell’organizzazione; in generale, questa area misura i processi volti a identificare e porre rimedio a qualsiasi evento di non inclusione;
- l’area che si riferisce al “Processo HR” intende misurare i processi in ambito HR che devono basarsi su principi di inclusione e rispetto delle diversità;
- “Opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda”, è un'area che a misurare il grado di maturità delle organizzazioni in relazione all’accesso neutrale dei generi ai percorsi di carriera e di crescita interni e la relativa accelerazione;
- “Equità remunerativa”, è l’area che mira a colmare il differenziale retributivo che comprende anche compensi non monetari quali sistemi di welfare e well-being;
- “Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro”, è l’area che misura il grado di maturità delle organizzazioni in relazione alla presenza di politiche a sostegno della genitorialità nelle diverse forme e l’adozione di procedure che facilitino e supportino la presenza anche di donne con figli e figlie in età prescolare.
Ogni azienda, volontariamente, può fare richiesta della certificazione che viene rilasciata dagli organismi accreditati; una volta ottenuto il documento, è possibile mantenere lo status per tre anni, con un monitoraggio annuale.
Non ci sono scadenze: la certificazione può essere richiesta in ogni momento, tutto l’anno, rivolgendo una domanda agli enti preposti da tale riconoscimento, l’unico limite è l’effettivo possesso da parte dell’azienda dei requisiti.
Tra gli incentivi attualmente previsti c’è lo sgravio dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per l’anno 2022 e il riconoscimento di un punteggio premiale per la valutazione di proposte progettuali in ambito europeo, la diminuzione della garanzia prevista per la partecipazione alle procedure di gara da parte di aziende certificate; inoltre, è stato appena pubblicato il bando da parte del Dipartimento per le pari opportunità per accedere a contributi fino a 12.500 euro destinati alle micro, piccole e medie imprese che intendano ottenere la certificazione. Per conoscere ancora di più il Sistema e scoprire i vantaggi fiscali nel dettaglio, visita il sito dedicato al Sistema di Certificazione della Parità di Genere.