5 cose che un recruiter non vi dirà mai durante il colloquio

A chi non piacerebbe poter leggere nei pensieri del selezionatore durante un colloquio di lavoro? A chi non sarebbe utile capire che cosa davvero sta pensando …

17 nov 2011
4 minuti di lettura
A chi non piacerebbe poter leggere nei pensieri del selezionatore durante un colloquio di lavoro? A chi non sarebbe utile capire che cosa davvero sta pensando su di noi, le nostre competenze e qualifiche? O sapere che tipo di risposta si aspetta per una certa domanda? Purtroppo questa possibilità ci è negata, ma allora potranno servirci le 5 cose che un selezionatore pensa, ma non vi dirà mai, proposte da Aol Jobs:

1. Non sono preparato per questo colloquio! Con ogni probabilità, per il responsabile delle assunzioni il vostro non è l'unico curriculum preso in esame e l'unico colloquio da affrontare, ma uno dei tanti. Per non parlare del fatto che tra un colloquio e l'altro ci sono sempre da portare avanti le mansioni quotidiane. Che cosa significa questo? Che il selezionatore potrebbe non aver riletto il vostro curriculum e arrivare non completamente preparato a sedersi con voi. Che cosa fare? Portare sempre con sé una copia del proprio curriculum e assicurarsi di conoscerlo bene, di averlo aggiornato e di averlo bene in mente, in modo da riuscire a introdurlo in un minuto e rinfrescare così la memoria del selezionatore.

2. L'abito non fa il monaco? Non sempre! La prima impressione, è inutile negarlo, conta e l'abbigliamento in questo ha una sua importanza. Non è tanto questione di essere eleganti o ingessati, ma ordinati e in linea con lo spirito dell'azienda. Qualche dritta? Riguardate l'infografica che vi abbiamo proposto qualche giorno fa su che cosa indossare a colloquio, o date un occhio a questi consigli su come prepararsi al faccia a faccia con il recruiter!

3. Questo l'ho già sentito dire! Esordire dicendo che il vostro maggior difetto è lavorare troppo o che si è dei perfezionisti non potrà che suscitare qualche dubbio sul selezionatore, perché questo tipo di risposte sono dei cliché, usatissimi e poco significativi. Vi faranno apparire poco interessati, ma soprattutto sortiranno l'effetto contrario a quello desiderato: farvi scordare in fretta! Che cosa fare? Sappiate che a colloquio, domande del tipo "Qual è il tuo difetto?" e "Qual è il tuo pregio?" sono un must, per questo preparatevi delle risposte più personalizzate, che davvero possano mettere in luce qualche vostra difficoltà al lavoro ma soprattutto i vostri tentativi di superarla.

4. Ora provo a metterti in imbarazzo… "Quante palline da ping pong stanno dentro a una Cinquecento?", "Perché i tombini sono rotondi?" Vi sarà capitato di pensare "Davvero mi sta domandando questo?!" A colloquio, i selezionatori conoscono quali siano i trucchetti per mettervi in imbarazzo o a disagio, cercando così di capire come siete in grado di superare le situazioni difficili. Qualche esempio? Leggete qui le domande più strane e curiose fatte a colloquio e sappiate che da voi non ci si aspetta tanto la risposta giusta, quanto che dimostriate come siete in grado di affrontare una questione, analizzarla e proporre una soluzione.

5. Mi piace fare una bella impressione Non dimenticate che un colloquio non è solo un momento per voi di mettervi in mostra, ma anche per il selezionatore e per i valori aziendali che esso in quel momento rappresenta. In lui ci sarà sempre anche la volontà di convincervi che la sua è l'azienda migliore per la vostra carriera. Per questo, quando vi è data l'opportunità, fate più domande possibili sull'azienda, la sua storia, quanti sono, che progetti hanno, che tipo di percorsi professionali sono previsti per ruoli come il vostro. Questo vi farà capire che potenziale di crescita aspettarvi da quella azienda e sarà apprezzato dal selezionatore.

Avete qualche colloquio in vista? Leggete anche i falsi miti sul colloquio e ripassate le 10 frasi da non pronunciare mai!
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