Agricoltura biologica, lo sviluppo è strategico per l’economia e l’ambiente
Un metodo innovativo da privilegiare in questi anni di lotta al cambiamento climatico
L’Italia è ai primi posti in Europa per l’export di prodotti di origine biologica. Secondo una ricerca condotta dall’Ispra i numeri parlano di “un fatturato oltre frontiera superiore a 1 miliardo di euro l’anno, un importo che rappresenta più di un terzo del giro d’affari complessivo del biologico italiano”.
Ma cosa significa biologico? Lavorare la terra con l’agricoltura biologica significa utilizzare una tecnica di coltivazione e un modo di produrre cibo che rispetta i cicli di vita naturali: l’impatto dell’uomo è ridotto al minimo, le colture sono ruotate in modo che le risorse in loco vengano utilizzate in modo efficiente, come il letame per fertilizzante o i mangimi prodotti in azienda. Un metodo innovativo da privilegiare in questi anni di lotta al cambiamento climatico.
Anche dopo gli anni di emergenza sanitaria, l’Italia continua a restare tra i leader del bio, con un mercato che vale 7,5 miliardi di euro nel 2021, export compreso. Anzi, la crescita delle vendite di prodotti biologici è stata particolarmente forte durante la pandemia, come conseguenza di una maggiore attenzione dei consumatori alle questioni di salute, di un maggiore consumo di cibo a casa e/o della carenza di cibo convenzionale.
Secondo i recenti dati della Commissione europea, la percentuale di terreni agricoli dell'Ue coltivati con metodo biologico è aumentata di oltre il 50% nel periodo 2012-2020, con un incremento annuo del 5,7%. I quattro Paesi con la maggiore superficie coltivata a biologico nell'Ue sono Francia, Spagna, Italia e Germania, che insieme rappresentano il 52% del totale nel 2012 e il 59% nel 2020.
Le ragioni di questo investimento nel biologico sono ambientali ma anche economiche. Ridurre la propria dipendenza dai fertilizzanti - secondo i dati della Rete d'informazione contabile agricola (RICA) dell'Ue - comporta che le aziende agricole che producono piante biologiche spendono molto meno per questi prodotti e per i pesticidi rispetto alle aziende agricole convenzionali.
In questo contesto si inseriscono una serie di iniziative anche a livello nazionale.
Il Ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, ha pubblicato il primo Avviso per il finanziamento di progetti di carattere nazionale diretti a favorire le forme di produzione agricola a ridotto impatto ambientale e a promuovere filiere bio e distretti di agricoltura biologica.
Il Fondo per l’agricoltura biologica ha ricevuto dalla Legge di bilancio 2020 una dotazione iniziale di 4 milioni di euro per il 2020 e di 5 milioni di euro annui a decorrere dal 2021, poi incrementata con 15 milioni di euro, per il 2021. Lo strumento è diretto alla concessione di contributi per promuovere la transizione ecologica del comparto agroalimentare attraverso il sostegno alla riconversione alla produzione con metodo biologico, di incentivi alla collaborazione e all'integrazione fra i soggetti della filiera e al finanziamento di azioni per valorizzare i prodotti bio nell’economia dei territori interessati. I progetti possono avere carattere nazionale o locale. I Soggetti beneficiari del Progetto sono le pmi biologiche e quelle in conversione. Le pmi possono essere: imprese che operano nella produzione agricola primaria; imprese che operano nella trasformazione di prodotti agricoli; imprese che operano nella commercializzazione di prodotti agricoli.
Le iniziative fioriscono anche a livello regionale. L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte, ad esempio, ha avviato la pubblicazione dei primi bandi a sostegno delle aziende agricole e degli allevatori per l’agricoltura biologica, le produzioni integrate e di precisione, i sistemi di difesa del pascolo. Con una dotazione di 82 milioni e 450 mila euro, intende sostenere agricoltori singoli o associati, enti pubblici gestori di aziende agricole.
Analogamente, anche la Regione Lombardia con una dotazione finanziaria pari a 10.500.000 euro, promuove un Avviso pubblico per sostenere l’agricoltura biologica. Possono presentare domanda gli imprenditori agricoli che risultano essere “agricoltore in attività”, iscritti all’elenco nazionale operatori biologici; è concesso un aiuto a compensazione dei maggiori costi e dei minori ricavi connessi all’adozione e al mantenimento del metodo di produzione biologico.
Infine, per tornare al contesto europeo, il piano d'azione biologico dell'UE prevede il lancio di premi annuali che riconoscono l'eccellenza nella catena del valore del biologico. Sono aperte le candidature per l'edizione 2023 fino al 14 maggio 2023. L’anima che muove questa iniziativa si riassume in queste righe di presentazione della Commissione europea: “La produzione biologica è stata identificata come un ruolo chiave nel raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo, della strategia Farm to Fork e della strategia per la biodiversità. Per questo motivo, la Commissione ha definito un obiettivo del 25% dei terreni agricoli dell'UE destinati all'agricoltura biologica entro il 2030 e un aumento significativo dell'acquacoltura biologica”.