Trend & Interviste

City Vision, uno sguardo agli ecosistemi urbani di domani

Da tempo ormai tecnologia e informazioni digitali sono diventate centrali nella gestione di diversi aspetti legati agli spazi urbani. Dai trasporti al traffico…

19 mag 2021
4 minuti di lettura

Da tempo ormai tecnologia e informazioni digitali sono diventate centrali nella gestione di diversi aspetti legati agli spazi urbani. Dai trasporti al traffico privato fino alla distribuzione di energia e alla sicurezza, tutti questi fattori sono sottoposti a processi innovativi che stanno trasformando i nostri habitat come cittadini, puntando al riuso di applicazioni e piattaforme e alla condivisione delle informazioni digitali come presupposto di una gestione ancora più efficiente e razionale. Ridisegnare il futuro delle città intelligenti, coinvolgendo esperti, imprenditori visionari e pubblici decisori, puntando a definire i temi cardine degli ecosistemi urbani di domani, è l’obiettivo di diverse iniziative che coinvolgono enti istituzionali e investitori privati, nell’interesse di una rivoluzione che investe anche e soprattutto il mondo del lavoro: dalla pubblica amministrazione fino ai servizi e al turismo.

Sono proprio queste, ad esempio, le finalità di City Vision, l’evento ideato da Fiera di Padova e Blum, che nel corso di questo anno intende allargare il proprio orizzonte  iniziato con la prima edizione dello scorso dicembre, con quattro appuntamenti dedicati ai temi cardine degli ecosistemi urbani di domani e con apparati collaterali come un premio – dedicato ai comuni sotto i 5mila abitanti – e un osservatorio ad hoc. Smart Government Forum, seconda tappa di City Vision nel 2021 fissata il 9 giugno, prevede un programma ricco di interventi di esperti, imprenditori, decisori pubblici che si alterneranno in talk di approfondimento, ma anche pitch di startup e aziende innovative. Tutti gli eventi, che si tengono in modalità ibrida e sono trasmessi da un innovativo studio virtuale, hanno al centro un concentrato di esperienze, visioni e tecnologie.

“La pandemia ha sconvolto l’ordine delle nostre città, sotto ogni aspetto: con City Vision vogliamo dare un contributo alla riprogettazione urbana, mettendo al centro il rapporto tra uomo e tecnologia. Scopo di City Vision è quello di creare un ponte tra i decisori pubblici e il mercato della tecnologia per costruire un tavolo permanente che aiuti le città italiane, soprattutto quelle medio e piccole, ad adottare tecnologie mettendo in risalto la necessità della progettazione”, ha spiegato Luca Barbieri, co-founder di Blum. Il sistema dell’intelligent city italiano vede quindi un ruolo centrale nelle realtà amministrative locali: per questo in occasione dell’evento, grazie al patrocinio di Anci, viene presentato il Premio City Vision – al quale è possibile iscriversi compilando il modulo a questo indirizzo – nato per valorizzare le best practice d’innovazione dei piccoli Comuni italiani sotto i 5mila abitanti. Il premio, in particolare, individuerà le migliori esperienze sviluppate da amministrazioni comunali negli ambiti Energy&Building, Government, Mobility e People. Le più innovative tra queste verranno premiate nel corso dell’evento annuale di City Vision «Human + Tech for sustainable cities» il prossimo 1 dicembre.

Inoltre, per affrontare le sfide delle città del futuro, proporre soluzioni e accogliere idee e tendenze, sarà presentato anche “City Vision Trends”, un osservatorio che nel corso del 2021 produrrà indagini periodiche tra gli operatori del settore. I risultati della prima indagine  vengono presentati in anteprima proprio nel corso di City Vision Smart Government Forum. La città post Covid, del resto, avrà altre caratteristiche distintive e peculiari: sarà policentrica, includendo in questo senso anche le aree periferiche dove molti pendolari si trasferiranno con il consolidamento dello smart working, e dovrà garantire sicurezza e salubrità ai suoi abitanti, in un contesto segnato dal massimo della resilienza ambientale. A partire dagli uffici che dovranno essere dotati di tecnologie che garantiscano la sanità dell’aria e la sanificazione delle superfici in tutti gli spazi flessibili. Del resto, attualmente i centri urbani producono circa l’80% del Pil mondiale e dunque lo sviluppo passa anche e soprattutto dagli interventi in questi spazi, nella mobilità e nei trasporti, così come nelle infrastrutture, nella gestione delle risorse sostenibili (ad esempio efficienza energetica o gestione dei rifiuti) nonché nelle tecnologie abilitanti.

In Italia, in fondo, i dati sono incoraggianti: un'indagine dell’Osservatorio Internet of Things ha mostrato che nel nostro Paese il 36% dei maggiori comuni ha avviato almeno un progetto smart city negli ultimi tre anni, anche se le sperimentazioni avvengono in maniera poco coordinata. Sviluppare progetti comuni e costruire reti intelligenti tra città diverse all'insegna della programmazione deve essere l'obiettivo del prossimo futuro.
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