Come diventare Corporate Social Responsibility Manager

Il tema della responsabilità sociale delle imprese nelle ultime settimane è stato affrontato in diversi articoli sui quotidiani nazionali. Per questo abbiamo p…

9 feb 2012
3 minuti di lettura
Il tema della responsabilità sociale delle imprese nelle ultime settimane è stato affrontato in diversi articoli sui quotidiani nazionali. Per questo abbiamo pensato di proporvi anche sul blog di Cliclavoro un assaggio di quanto è stato scritto, partendo da una recente indagine sui bilanci di sostenibilità. Questo studio, condotto in 34 paesi sulle 100 maggiori società presenti, rileva un aumento del numero delle persone che si occupano di sostenibilità aziendale dal 53% al 64% in soli tre anni. La stessa Commissione Europea a ottobre 2011 ha rivisto la definizione di Corporate Social Responsibility (CSR) qualificandola come la responsabilità dell’impresa riguardo al suo impatto sulla società. In questa nuova ottica il risultato di un'impresa si misura, oltre che con l'utile raggiunto, attraverso la capacità di conciliare il risultato economico con il contributo che l'azienda dà alla comunità in cui opera, aprendo nuove prospettive di sviluppo professionale. A misurare l’etica di impresa e studiare sistemi per migliorarla sono i CSR manager. Ecco alcuni punti chiave per tracciare l’identikit di questi professionisti:
  • Chi: l’ambito di azione è molto ampio, spaziando tra la dimensione sociale, ambientale e tutte le relazioni con gli stakeholder interni ed esterni. La persona che incarna queste doti deve possedere un’ottima conoscenza di management, della sostenibilità, degli standard sociali e quelli ambientali. La materia è oggetto di studio di un numero sempre crescente di corsi di laurea: si calcolano infatti nelle sole facoltà di economia 144 corsi dedicati alla responsabilità sociale tra lauree triennali e specialistiche.
  • Dove: svolgono la propria attività all'interno di imprese, fondazioni, società professionali, Pubblica amministrazione ed enti non profit. La figura nasce all’interno delle grandi imprese ma si sta allargando anche alla logica e alle dinamiche di realtà più piccole. Per ogni azienda è strategico gestire potenziali rischi, garantendo gli interessi economici e migliorando l’etica ambientale, sociale ed economica. Molti professionisti del settore sono inoltre parte di CSR manager Network Italia, l’associazione nazionale che raduna le persone che lavorano in questo ambito nel nostro paese per lo sviluppo delle competenze, il confronto delle best practices e la costruzione di nuovi modelli.
  • Cosa: operativamente si tratta di un ruolo di coordinamento delle diverse figure aziendali dove individuare le priorità è il primo passo per la definizione e il perseguimento di un obiettivo comune condiviso. A seconda del settore di attività l’impatto ambientale sarà più o meno immediato e visibile alla comunità, ma in ogni ramo esiste un margine di miglioramento e ottimizzazione di strumenti, distanze e effetti sulla società.
  • Quando: i risultati degli investimenti in responsabilità sociale e del lavoro degli esperti sono visibili in un’ottica di lungo periodo. La centralità della questione risiede proprio nella riorganizzazione delle attività attuali per aprirsi a un panorama più ampio di obiettivi strategici, oltre il business, per un futuro più sostenibile.
Cliclavoro ha dedicato un approfondimento alla responsabilità sociale dell’impresa, nel quale si chiarisce il ruolo secondo la normativa italiana e secondo lo standard internazionale SA8000, che stabilisce i requisiti per un comportamento eticamente corretto delle imprese verso i lavoratori. Qual è la vostra idea di Corporate social responsibility? Quali aree di interesse rientrano in questa dimensione? Conoscete esempi di best practices in Italia e nel mondo?
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