Come diventare Geolocal Marketing Specialist

Uno dei fenomeni più monitorati e più citati degli ultimi tempi risponde al nome di geolocal marketing. Sotto questo ombrello potremmo comprendere due importan…

7 apr 2011
4 minuti di lettura
Uno dei fenomeni più monitorati e più citati degli ultimi tempi risponde al nome di geolocal marketing. Sotto questo ombrello potremmo comprendere due importanti attività:
  • L’ottimizzazione del posizionamento locale sui motori di ricerca
  • L’utilizzo dei location based services con finalità di marketing
Il primo punto consiste sostanzialmente nella massimizzazione del posizionamento di un sito internet o di un’azienda all’interno dei risultati che i motori di ricerca restituiscono sotto forma di mappe contenute nella pagina di risultato, detta SERP (search engine result page). Il secondo invece comprende tutte quelle applicazioni o servizi che, con approccio più o meno ludico, permettono di segnalare la propria posizione, condividere con gli amici una registrazione o “check in”, ricevere dalle aziende presenti entro una certa distanza messaggi o sconti particolari e dai componenti la nostra rete consigli su luoghi nelle vicinanze. I nomi più importanti legati al mondo delle mappe sono essenzialmente Google Maps e Bing Maps; i sistemi LBS più conosciuti sono invece Foursquare, Gowalla e Facebook Places. Lo sviluppo di una competenza specifica nel geolocal marketing rappresenta una grande possibilità per chi vuole operare nel marketing digitale e, per quanto paralleli, i percorsi per acquisire le abilità necessarie a dominare i due servizi esposti sono comunque diversi. L’esperto di local search marketing è solitamente una figura con una formazione tecnica di posizionamento sui motori di ricerca, anche non geolocalizzato. Il LBS specialist è invece una risorsa con competenze più spiccate nel social media marketing e conoscenze di digital marketing e digital branding più orientate alla comunicazione che alla tecnica. Abbiamo chiesto ad un’esperta in materia, Michela Simoncini (il suo blog è comunicatestesso.com), di dirci qualcosa in più sul mondo del geolocal marketing: 1) Com’è nata la tua passione per il digital geolocal marketing? Fondamentalmente sono una persona curiosa attratta da tutte le novità relative al web marketing e ai social media. Inoltre mi piace viaggiare quindi spesso consulto le mappe dei luoghi che visiterò. Foursquare, così come gli altri location based services, è un mash-up di tutto questo, un social media che si basa però su location fisicamenti esistenti. 2) Quale percorso formativo consigli a una persona che vuole occuparsi di servizi di geolocalizzazione? Dove si impara il local marketing? Il local marketing, come il social media marketing si impara sul campo. Solo la partecipazione “in prima linea”, l’aggiornamento continuo, la ricerca ed il fatto di testare continuamente possono garantire di essere sempre “sul pezzo”. Il mio consiglio è quello di aprire un account e osservare cosa fanno gli altri, mettendosi in gioco un po’ alla volta. Certo all’inizio si sbaglia qualcosa, ma dagli errori si impara più che dai casi di successo. 3) Il geolocal marketing specialist e il local search marketing specialist sono due figure complementari o operano in maniera indipendente? Secondo me in una strategia di comunicazione, sia essa on line oppure off line, è tutto complementare. In Italia, dove ci sono uffici marketing in cui la figura dello strategist coincide con l’operativo, parlare di figure indipendenti è molto difficile. Di certo il local search marketing, ovvero il marketing sulle mappe dei motori di ricerca, è molto importante per le ricerche “secche”, faccio un esempio: quando un utente ricerca “nome hotel + località” è importantissimo essere presenti, non avere una scheda personalizzata sulle mappe significa perdere una fetta rilevante di clientela. Ci sono poi altri servizi basati sulla localizzazione, primo tra tutti Foursquare, che stanno prendendo piede, per le proprie dinamiche ludiche ben note ai possessori di smartphone dotati di bussola. Chi ha un bar, ad esempio, deve comprendere il prima possibile che se un cliente “fa ripetutamente check-in“ presso il suo locale è di fronte ad un “user” fidelizzato che va assolutamente premiato! In Italia siamo ancora piuttosto indietro a livello di utilizzi avanzati come Specials (ovvero di offerte specifiche per particolari utilizzatori), questo però permette di sperimentare e di godere dei vantaggi dei così detti “early adopters”. Le esaustive risposte di Michela, che ringraziamo, lasciano intuire la presenza di un mondo di grandi opportunità legato alla geolocalizzazione, tanto per le aziende quanto per le figure professionali che intendono intraprendere un percorso formativo e lavorativo di questo tipo. Per conoscere le previsioni sui “lavori del futuro” consulta il barometro del lavoro di Cliclavoro
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