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Cyber security: fattore essenziale per lo sviluppo digitale del Paese

Proteggere i dati da possibili attacchi e scongiurare eventuali violazioni alla rete o ai sistemi informatici: questo si prefigge di fare la Cyber security, te…

23 lug 2021
4 minuti di lettura

Proteggere i dati da possibili attacchi e scongiurare eventuali violazioni alla rete o ai sistemi informatici: questo si prefigge di fare la Cyber security, termine americano che sta entrando ormai nel nostro lessico quotidiano. La Cyber security si focalizza principalmente sulla protezione dei sistemi informatici (computer, reti di telecomunicazione, smartphone, etc.) e dell’informazione in formato digitale da attacchi interni e, soprattutto, esterni. 

Un tema quanto mai caro da quando è scoppiata la pandemia che ha obbligato milioni di persone a lavorare da casa, evidenziando la necessità di rafforzare i sistemi informatici e le apparecchiature elettroniche, in modo che le aziende e le amministrazioni – piccole o grandi che siano - potessero garantire un accesso ai dati ai propri dipendenti in totale sicurezza.

Non è un caso infatti che questo tema sia all’attenzione dell’Europa in un’epoca in cui tutta la collettività e con essa le imprese, le istituzioni e i policy maker, si sono resi conto di quanta fragilità vi possa essere in un sistema informatico e per questo quanto debba essere tutelato. I dati informatici sono il tesoro del nuovo millennio.

L’importanza di una strategia di contrasto e difesa dei sistemi informatici è avvallata dal fatto che è contenuta nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che proprio in questi giorni ha ricevuto l’approvazione definitiva. Il Piano prevede al suo interno misure di rafforzamento della cyber security per contrastare l’aumento delle vulnerabilità e di minacce cyber e destinerà 620 milioni di euro alla cyber security delle PA per potenziare personale e strutture. Ma ingenti risorse saranno stanziate anche per la digitalizzazione delle imprese.

L’innovazione tecnologica, infatti, deve per forza andare di pari passo con le strategie di sicurezza informatica e con il contrasto ai rischi connessi alle minacce e agli attacchi informatici.

Il Governo ha dichiarato che si potenzieranno “gli asset e le unità cyber incaricate della protezione della sicurezza nazionale e della risposta alle minacce cyber. Tutto ciò sarà svolto in pieno raccordo con le iniziative Europee e alleate, per assicurare la protezione degli interessi comuni dei cittadini e delle imprese”.

E a proposito di iniziative europee, proprio in questo scenario di attenzione collettiva al comparto informatico e all’uso di Internet, è di rilevanza strategica il progetto ECHO (European network of Cybersecurity centres and competence Hub for innovation and Operations). Si tratta di uno dei quattro progetti pilota finanziati dal programma Horizon 2020 con lo scopo di condividere la conoscenza attraverso differenti domini per realizzare un ecosistema europeo di cyber security.

La Commissione Europea si propone di rafforzare le proprie strategie di cyber security, destinando fondi per le attività di ricerca e per sviluppare soluzioni innovative.

Attraverso il progetto ECHO si prevede di sviluppare, infatti, una piattaforma di servizi multisettoriali, applicabili a diversi ambiti, rispondendo alla necessità di rendere i cittadini consapevoli dei rischi informatici e facendo sì che acquisiscano le competenze adatte per combattere le cyber minacce.

Alla base del progetto, quindi, resta la sensibilizzazione di milioni di cittadini e lavoratori europei, e con essi, le aziende, ai temi della sicurezza informatica, con l’informazione e la possibilità di ampliare le competenze in merito alla sicurezza, in modo che vi sia un nuovo approccio al lavoro: insieme allo sviluppo di nuove abilità e nuovi utilizzi della tecnologia, le persone devono essere in grado di gestire il rischio di un attacco informatico o per lo meno riuscire a tutelare i propri dati personali.

Il progetto ECHO diviene così la colonna portante del nascente Centro Europeo di Competenza per la Cybersecurity a Bucarest, che si configura all’interno di un’Europa ormai digitale, con l’obiettivo di migliorare le sinergie tra ricerca e innovazione in materia di cybersecurity nell’UE.

Il progetto prevede un consorzio formato da 30 partner europei operanti in diversi settori: la collaborazione multisettoriale e l’opportunità di ampliare le competenze tecnologiche promuovono lo sviluppo di un ecosistema europeo di cybersecurity, tale da poter supportare la cooperazione e il progredire di un mercato europeo sulla sicurezza informatica.

In questa cornice, a livello nazionale, si inserisce anche Italia Digitale 2026, la nuova strategia di digitalizzazione per l’Italia promossa dal Ministero per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione: tra gli obiettivi, la diffusione dell’identità digitale, la formazione sulle competenze digitali, la diffusione del cloud e delle reti a banda ultra-larga.

Italia Digitale 2026 parte proprio dall’attuazione del Perimetro di sicurezza nazionale cibernertica e da misure di rafforzamento della difesa cyber, come il consolidamento delle capacità tecniche di valutazione e audit della sicurezza di apparati elettronici e applicazioni che erogano i servizi.

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