Trend & Interviste

Da Roma alla Sicilia, il futuro passa per i nuovi hub innovativi

Occupazione, opportunità di sviluppo e la possibilità di incentivare la nascita di startup in tutto il Paese

17 mar 2023
4 minuti di lettura

Opportunità per innovare e al tempo stesso favorire ricadute positive per l’occupazione, agendo da volani per la crescita e lo sviluppo. Sono queste le ragioni che portano alla fondazione di hub innovativi come Frontiere, il centro nato a Roma che ha l’obiettivo di supportare e accelerare la digitalizzazione delle imprese attraverso l’utilizzo della new generation technology: dalla realtà aumentata a quella virtuale, dal Metaverso al Web3. D’altro canto, il fermento nel settore è confermato in Sicilia, dove è in partenza “Le Village”, nato dalla collaborazione con Crédit Agricole.

Frontiere, l’hub romano, punta a creare cento nuovi posti di lavoro nelle tecnologie di frontiera e raddoppio del fatturato in 3 anni: l'orizzonte nel 2025 è di crescere ulteriormente e arrivare a circa duecento occupati complessivi. Nel dettaglio, il progetto è nato dall’unione di 3 società già operative sul mercato: Alan Advantage, GreenVulcano Technologies e Hueval. L’hub investirà dunque in specifiche figure professionali di “nuova generazione”, tra cui data strategist, designer di artificial intelligence, machine learning engineer, blockchain specialist, digital artist per Web3, cloud architect e innovation manager.

Inoltre, è prevista l’apertura nel 2024 anche di un design center, che avrà come obiettivo quello di affiancare ai professionisti delle tecnologie emergenti figure dal know how prettamente umanistico, per accompagnare gli interventi di innovazione con il senso del gusto, dell’estetica e del bello tipici del made in Italy.

Saranno queste alcune delle professioni che Frontiere cercherà sul mercato per inserirle all’interno del suo team operativo, in un progetto di formazione continua garantito dai rapporti attivi con università e centri di ricerca in Italia e all’estero, dal Politecnico di Milano al Mit di Boston. La selezione sarà aperta su tutto il territorio italiano, con un’attenzione particolare al Sud Italia. Del resto, nel nostro Paese esiste un gap ancora molto ampio tra domanda e offerta di lavoro per le posizioni tecnologiche, come confermato dall'ultimo bollettino rilasciato dal Sistema informativo Excelsior.

Il nuovo Village siciliano di Crédit Agricole, invece, sarà il numero 38 al mondo dell'istituto bancario. Un modo per dare ai giovani l’attenzione di cui necessitano, attraverso un ecosistema aperto che sostiene la crescita delle startup e accelera l’innovazione delle aziende, grazie alla sinergia e alla connessione tra i vari attori coinvolti. Dopo il successo avuto in Francia dove il progetto è nato nel 2014, anche Crédit Agricole Italia ha aperto le porte a Le Village, con le inaugurazioni di Milano nel 2019, Parma nel 2020 e Triveneto nel 2021: ora tocca alla Sicilia. Attualmente, nel mondo, i Village di Crédit Agricole ospitano oltre mille startup, con un ruolo preminente anche nell’ecosistema degli incubatori d’impresa.

Asse tra Lombardia e Puglia, infine, per quanto riguarda Foolers Village, un nuovo polo di startup a Milano dedicato interamente al venture building che ospiterà imprese di deeptech. In partnership con l’Università del Salento, inoltre, è nato anche un nuovo FoolFarm Innovation Hub a Lecce. Le strategie del venture builder italiano guardano infatti al Sud del Paese come a una fonte importante per lo sviluppo di strumenti deep-tech in ambito blockchain e Web3.

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