Economia eco-digitale: la sfida del futuro
La duplice transizione sta accompagnando la società verso uno stile di vita più sostenibile e più tecnologico, destinato a trascinare l'economia nei prossimi anni
Transizione digitale e sostenibilità ambientale, due direttrici lungo cui si sta costruendo l’Italia del futuro. Dalle attività produttive agli investimenti pubblici, dalle nuove aziende alla conversione industriale, le azioni ruotano attorno a questi due principi tanto che gli analisti l’hanno battezzata con il nome di “economia eco-digitale”.
L’Italia rappresenta l’1,5% dell’economia eco-digitale globale, secondo l’ultimo Report del Capgemini Research Institute, “The Eco-Digital Era: The dual transition to a sustainable and digital economy”, elaborato in collaborazione con il Digital Value Lab del Digital Data Design Institute di Harvard.
L’indagine rivela che il 77% delle aziende a livello globale sta vivendo una transizione verso un mondo più digitale e sostenibile, con quasi sette aziende su dieci del campione italiano che riconoscono questo cambiamento, nonostante siano meno sensibili al tema rispetto alla media globale. In Italia, più del 50% delle aziende sta valutando il potenziale dell’Intelligenza Artificiale generativa o già sviluppando una strategia per usare questa tecnologia.
Automatizzare i processi e i flussi di lavoro rappresenta una priorità per gli investimenti per quasi l’80% dei leader, seguita dalla formazione della forza lavoro che rappresenta un’area strategica d’investimento per il 60% del campione italiano.
La forza lavoro globale dovrà subire una trasformazione significativa per stare al passo con i progressi tecnologici su scala industriale. Il 64% delle organizzazioni sta già investendo nella riqualificazione del proprio organico, ma è necessario adottare strutture flessibili che consentano una rapida evoluzione.
La formazione nel digitale, infatti, è un tema attenzionato. Sono attivi, infatti, i programmi di lavoro europei 2023-2024 del Digital Europe programme, con particolare attenzione alle competenze digitali avanzate e a quelle in cybersicurezza. Gli investimenti sono rivolti in particolare alle giovani imprese e sostengono il duplice obiettivo di una transizione verde e di una trasformazione digitale. Un investimento sulle generazioni future per sensibilizzarle su questi temi.
Anche perché l’economia eco-digitale è l’economia del futuro: ad oggi rappresenta il 15,5% del Pil europeo e inglese e raddoppierà in cinque anni arrivando a pesare il 29,4% del prodotto interno lordo in Europa, sviluppando entro il 2028 un giro d’affari di 33mila miliardi di dollari.
Considerando che stiamo vivendo un cambiamento climatico senza precedenti con effetti devastanti sul pianeta e le popolazioni, il digitale deve per forza essere affrontato in ottica sostenibile: il 58% delle aziende, secondo il Report di Capgemini, afferma che le tecnologie digitali supportano le imprese nel velocizzare il raggiungimento di obiettivi come la neutralità climatica; negli ultimi cinque anni l’implementazione delle tecnologie digitali ha infatti consentito alle organizzazioni di ridurre il consumo energetico di quasi un quarto e le emissioni di gas serra del 21%.
Il report stima che entro il 2028 la percentuale di riduzione delle emissioni globali di gas serra ottenuta grazie all’uso delle tecnologie digitali supererà l’aumento delle emissioni previsto e attribuito al digitale.
Tecnologia al servizio dell’ambiente, dunque, perché non può prescindere da essa. E l’innovazione tecnologica si traduce anche in sperimentazioni sempre più avanzate.
Secondo il report, circa la metà delle organizzazioni (48%) sta pianificando o sviluppando attivamente delle strategie volte a sfruttare il potenziale delle tecnologie emergenti, come l’edge computing e l’AI generativa. Tuttavia, tecnologie consolidate come dati, analytics e cloud su larga scala saranno quelle che secondo le organizzazioni forniranno i vantaggi di business più incisivi nei prossimi cinque anni.
In tale contesto di spinta tecnologica, è attivo il programma europeo Open Innovation Factory 2024 di EIT Digital, rivolto alla crescita di startup nel deep-tech.
Il programma intende finanziare prodotti innovativi nei cinque ambiti chiave del digitale nell'ambito dell'EIT Digital Strategic Innovation Agenda 2022-2024:
- Digital Tech
- Digital Industry
- Digital Cities
- Digital Wellbeing
- Digital Finance
Possono partecipare al bando team di partner di EIT Digital, in numero compreso tra 2 e 4 membri da almeno due Stati dell'Unione europea, eleggibili da Programma, e con almeno una startup con un prodotto innovativo deep tech che ha già avuto buoni riscontri di mercato.
I partecipanti selezionati potranno ricevere un supporto finanziario offerto da EIT Digital per un massimo di 400.000 euro, oltre che l’accesso alla rete di più di 350 enti istituzionali e pubblici, mentoring e servizi di consulenza dedicati.
La prima scadenza è fissata al 10 aprile 2024.