Etica e lavoro: la via italiana all’Intelligenza artificiale
Diverse le linee guida presenti nella strategia, dalla formazione fino alla sicurezza cibernetica
Consolidare la posizione dell’Italia nell’IA promuovendo un approccio etico e basato e antropocentrico. Intervenire per rafforzare l’ecosistema di ricerca, l’efficienza della pubblica amministrazione, il supporto alle PMI e la formazione continua. Sono le linee guida principali della “Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026”, frutto del lavoro di un comitato composto da quattordici esperti.
Del resto, L’intelligenza Artificiale può vantare in Italia una solida tradizione accademica, che affonda le proprie radici nei primi anni Settanta e che nel tempo ha saputo generare un vivace ecosistema distribuito sull’intero territorio nazionale. E anche un fermento a livello di ricerca universitaria, oltre che privata. La nuova strategia 2024-2026 si sviluppa in un contesto normativo influenzato dall’AI Act dell’Unione Europea, che ha fornito un quadro regolamentare chiaro per l’adozione dell’IA. Potenziati settori specifici come la sanità, la sicurezza cibernetica e l’ambiente, riflettendo un’evoluzione nelle priorità e nelle sfide emergenti.
Nel dettaglio, seguendo il documento, la prospettiva dell’Intelligenza Artificiale quale leva di intervento che poggia sulle peculiarità del nostro sistema-Paese per migliorarne la competitività e la qualità della vita rende necessario attivare processi che consentano all’Italia di saper costruire le tecnologie di proprio interesse, non solo di essere importatrice e utilizzatrice di generiche soluzioni che mal si adattano al nostro contesto. Non si tratta solo della necessità di definire soluzioni maggiormente aderenti al tessuto produttivo e alla Pubblica amministrazione, ma anche di dare corpo a una visione in cui l’Italia – almeno su alcuni specifici verticali – possa giocare un ruolo da protagonista nell’ecosistema dell’Intelligenza Artificiale internazionale.
Per quanto riguarda la ricerca, altro punto fondamentale all’interno della strategia, l’obiettivo è quello di rafforzare l’ecosistema nazionale, attrarre e trattenere talenti e sviluppare modelli innovativi e interdisciplinari. Si prevede di aumentare gli investimenti nella ricerca fondazionale e applicata, promuovendo competenze specifiche che rispondano alle esigenze del sistema-Paese. Verranno creati nuovi algoritmi e sistemi di spiegabilità, con particolare attenzione alla privacy e alla riservatezza dei dati. Inoltre, saranno promossi progetti interdisciplinari che mirano a migliorare il benessere sociale attraverso l’uso dell’IA.
Le imprese, in particolare le Piccole e medie, riceveranno supporto per lo sviluppo e l’adozione di soluzioni IA. L’obiettivo è superare le barriere infrastrutturali e di competenze che ostacolano la diffusione delle nuove tecnologie. Verranno creati facilitatori per l’IA nelle PMI, laboratori applicativi e supporto per la creazione di startup innovative. Saranno promosse sinergie con il mondo accademico e della ricerca per favorire l’innovazione e la competitività delle imprese italiane.
La formazione, ancora, è una delle aree chiave della strategia italiana. Saranno promossi percorsi educativi specifici in IA nelle scuole, nei corsi di dottorato e nei programmi di formazione continua. Particolare attenzione sarà rivolta infine al reskilling e upskilling della forza lavoro per prepararla alle nuove sfide tecnologiche, in un'ottica orientata al futuro prossimo.