Formazione e digitale: la terza edizione del Fondo Nuove Competenze
Incentivi previsti per le attività legate alla sostenibilità, alla transizione energetica e all'Intelligenza artificiale
Al via la terza edizione del Fondo Nuove Competenze, opportunità strategica per la formazione e la competitività delle imprese italiane. Fra le novità di questa nuova tornata di incentivi – denominata “Competenze per le innovazioni” – c’è il focus sulle attività digitali e legate alla sostenibilità. I progetti formativi, in questo senso, dovranno riguardare ambiti che comprendono i sistemi tecnologici e digitali, l'intelligenza artificiale, l'economia circolare, la transizione energetica e il welfare aziendale. Un’altra novità, inoltre, è rappresentata dall’estensione della platea dei beneficiari ai disoccupati, evidenziando un impegno verso la creazione di nuove opportunità occupazionali e il rafforzamento delle reti tra imprese.
L’obiettivo della misura, oltre a riguardare l’ambito formativo, è di aiutare le aziende ad adattarsi ai nuovi modelli organizzativi e produttivi, rispondendo con flessibilità alle sfide poste dalle transizioni in atto. In particolare, il Fondo finanzia parte del costo orario dei lavoratori coinvolti in percorsi formativi finalizzati a sviluppare nuove competenze nell’ambito dello sviluppo di:
- sistemi tecnologici e digitali;
- introduzione e sviluppo dell’intelligenza artificiale;
- sostenibilità ed impatto ambientale;
- economia circolare;
- transizione ecologica;
- efficientamento energetico;
- welfare aziendale e benessere organizzativo.
La formazione (la cui durata dovrà essere compresa tra 30 e 150 ore per lavoratore e realizzata nell’arco di un anno dall’approvazione del progetto) deve essere definita a partire dalla identificazione del fabbisogno del datore di lavoro, in termini di nuove competenze e della correlata necessità di riqualificare i lavoratori in relazione ai processi di innovazione. Per poter fare ricorso al Fondo, il datore di lavoro, deve sottoscrivere un accordo di rimodulazione delle ore di lavoro, sottoscritto con le rappresentanze sindacali maggiormente rappresentative. In tale accordo il datore di lavoro dovrà indicare le competenze obiettivo, i lavoratori coinvolti, il numero delle ore destinate alla formazione e i percorsi di verifica delle competenze acquisite.
Inoltre, come accennato, nel caso in cui la formazione sia rivolta – oltre che ai propri lavoratori – anche a disoccupati pre-selezionati dall’azienda e almeno il 70% di questi venga successivamente assunto, in apprendistato o a tempo indeterminato dal datore di lavoro, questi riceverà un contributo di 800 euro per ogni disoccupato assunto (300 euro nel caso di assunzione stagionale nel settore del Turismo e dell’Agricoltura). Il datore di lavoro può richiedere un’anticipazione nel limite del 40% del contributo concesso, previa presentazione di apposita fidejussione. Il saldo dovrà essere richiesto entro 365 giorni dall’approvazione del progetto di formazione.
Il Fondo, istituito nel 2020, è nato per mitigare gli effetti delle restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19, che hanno gravemente colpito economia e mercato del lavoro e si inserisce nel Piano Nazionale Nuove competenze previsto dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). L’avviso per l’avvio delle attività relative alla presente edizione è stato pubblicato lo scorso 5 dicembre e prevede che le domande vengano presentate a partire dal 10 febbraio e fino al 10 aprile dell’anno prossimo.
Le domande verranno valutate in ordine di presentazione: la dotazione complessiva del provvedimento è di 731 milioni di euro, cofinanziato dal Programma Nazionale Giovani, donne e lavoro e dall’Unione Europea.