Generazione Y al lavoro: 6 modi per motivarli

Le statistiche lo confermano: le aziende sono pronte ad accogliere i talenti della Generazione Y all'interno del loro organico ma ben il 72,3% di loro sente la…

9 nov 2011
3 minuti di lettura
Le statistiche lo confermano: le aziende sono pronte ad accogliere i talenti della Generazione Y all'interno del loro organico ma ben il 72,3% di loro sente la necessità di organizzarsi con più efficienza. Dopo aver sfatato qualche luogo comune nei loro confronti, vi proponiamo oggi i 6 consigli di Aol Jobs per motivare i giovani lavoratori tra i 15 e i 29 anni, iperconnessi e multitasking:

1. Facilitare la tecnologia negli ambienti di lavoro. Ormai si è capito: la Generazione Y ama l'innovazione, è cresciuta con Internet e con tutti gli strumenti tech a portata di mano. Per questo, è necessario fornire loro le più recenti tecnologie per essere il più possibile creativi al lavoro. Sapranno trovare il modo migliore per usarle nelle loro mansioni, offrendo soluzioni per i clienti e nuove opportunità all'azienda.

2. Informarli. La Generazione Y giova del flusso continuo di informazioni e della facilità del reperimento delle stesse che offre il Web 2.0; si aspetterà quindi di trovare la stessa chiarezza nella comunicazione in azienda. Per capire come fare, provate a leggere i nostri consigli su come comunicare con i nativi digitali.

3. Condividere gli obiettivi. Con tutto il tempo che passano connessi, sarà utile sviluppare un sistema che consenta ai giovani dipendenti di impostare e monitorare e condividere tutti i loro obiettivi online. Poter avere un riscontro immediato delle attività dei colleghi, li motiverà a contribuire agli obiettivi con le loro capacità e competenze. Inoltre, questo sistema porterà notevoli vantaggi anche al team building; infatti la Generazione Y apprezza le aziende aperte, collaborative, più informali, considerando questi requisiti importanti tanto quanto altre tipologie più classiche di benefit.

4. Fornire un feedback continuo. La Generazione Y, complice l'immediatezza del Web, è abituata ad avere sempre un riscontro veloce delle proprie azioni. Una volta portato a termine un progetto, si aspettano quindi di capire subito l'impatto del loro lavoro. Favorire un riscontro nei loro confronti li aiuterà inoltre a migliorare con costanza le loro competenze e capacità professionali.

5. Essere flessibili. Fornire loro tutte le opzioni possibili quando si tratta di tecnologie, pianificazione e organizzazione, chiedere loro che cosa li stimola di più, dare loro la facoltà di scegliere clienti e progetti quando possibile, impostare un ambiente di lavoro più flessibile che contempli anche il lavoro da casa se necessario. Questo tipo di flessibilità, che prevede un processo di aggiornamento di tempi e metodi aziendali, sarà sicuramente una prova della vostra disponibilità e apertura alle loro esigenze sia in termini di crescita professionale che di equilibrio tra lavoro e vita privata.

6. Personal branding. Per essere candidati più motivati e competitivi, oggi non basta più un curriculum con la lista delle passate esperienze. È sempre più importante avere una sorta di portfolio, e non solo per le professioni creative, o dei curriculum che restituiscano l'importanza dei progetti realizzati, degli obiettivi raggiunti o delle competenze da dimostrare. Un modo per motivare la Generazione Y al lavoro presso la propria azienda, è quello di fornire loro le risorse per costruirsi un portfolio, che sia online o una copia cartacea, da poter poi spendere anche in futuro, con il quale presentarsi ai futuri datori di lavoro.

Quale pensate sia il modo migliore per motivare la Generazione Y?
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