Inclusione e lavoro, i bandi e i progetti per un sostegno sul territorio
Le iniziative prevedono percorsi di orientamento al lavoro e attività formative per favorire l'occupazione
Contrastare le diverse situazioni di vulnerabilità presenti sul territorio, dai giovani che non studiano e non lavorano fino alle persone con differenti forme di disabilità, facilitando le opportunità di trovare un impiego. Proprio per queste ragioni, diverse istituzioni e associazioni – dalla Liguria alla Lombardia, fino alla Puglia – stanno dando vita a progetti di inclusione sociale, lavorativa ed economica, con l’obiettivo di favorire il coinvolgimento delle persone più deboli e rendere più aperta e solidale la società.
In generale, l’inclusione lavorativa delle categorie più deboli, o fasce vulnerabili, rappresenta un pilastro fondamentale non solo per una società più giusta ed equa, ma anche per lo sviluppo economico e la competitività delle imprese. Le ripercussioni, del resto, si rivelano positive anche sul fronte economico e aziendale: team di lavoro diversificati, composti da individui con background ed esperienze variegate, sono intrinsecamente più innovativi e resilienti. La diversità stimola la creatività, promuove la capacità di risolvere problemi complessi e porta a soluzioni più efficaci e inclusive, beneficiando sia il processo produttivo che il risultato finale.
In questo senso, la Regione Lombardia ha deciso di stanziare 15 milioni di euro per finanziare progetti per l’inclusione sociale e lavorativa delle persone portatrici di disabilità. Si tratta di risorse destinate a soggetti pubblici o privati per interventi a favore di persone tra i 16 e i 64 anni che siano disoccupate o occupate, anche coinvolte in un percorso di formazione.
Nel dettaglio, sono finanziabili laboratori di partecipazione attiva, percorsi di orientamento, progetti di inclusione attiva e percorsi dedicati a chi ha acquisito una disabilità in seguito a traumi o malattie degenerative. L’obiettivo è quello di sostenere iniziative mirate all’inclusione nel mondo del lavoro e il contrasto all’isolamento delle persone che hanno una disabilità congenita oppure acquisita.
Andranno quindi seguite le linee di intervento adeguate, con progetti come:
- laboratori per le abilità e la partecipazione attiva: integrazione con percorsi formativi e di inserimento nel lavoro;
- percorsi di orientamento ed empowerment: orientamento del giovane verso l’età adulta, potenziamento dell’autonomia personale;
- ecosistemi delle relazioni per l’inclusione attiva: garantire l’accesso alla partecipazione attiva nella società, anche attraverso attività di accompagnamento;
- percorsi per la presa in carico delle persone con disabilità acquisite: l’obiettivo è di individuare le competenze per un reinserimento nel lavoro, attivando anche gruppi di sostegno.
Tra i beneficiari delle risorse ci sono enti pubblici o privati, nell’ottica di sviluppo di progetti specifici: si va dagli enti del Terzo Settore fino alle associazioni riconosciute, e ancora istituzioni formative e scolastiche.
Di orientamento simile è una seconda iniziativa presentata nei giorni scorsi, questa volta in Liguria. Si tratta di “Inclusione attiva: orientamento e formazione per un futuro lavoro” promosso da CNOS-FAP Liguria in collaborazione con Regione Liguria e alcuni partner fra cui la Croce Bianca Genovese. Questo programma, finanziato con oltre 600mila euro, punta a formare i giovani per far loro acquisire un posto dignitoso nella società, e prevede la disponibilità gratuita di 250 posti: i partecipanti saranno accompagnati attraverso percorsi concreti da 140 ore (di cui almeno 60 in azienda e 20 di insegnamento della lingua italiana), plasmati sui bisogni reali delle imprese del territorio alle quali saranno destinati anche contributi per il sostegno lavorativo.
Azioni simili sono presenti anche nella città metropolitana di Bari, dove è stato presentato lo Sportello inclusione lavoro, pensato per facilitare un inserimento alla vita attiva e professionale tramite l’attivazione di tirocini, e in Abruzzo, nella provincia di Pescara. A Montesilvano è partito il progetto sociale “Aria”: 121 persone fragili svolgeranno tirocini in aziende del territorio.