Intelligenza Artificiale, motore per le imprese
I nuovi fondi a sostegno dell’IA le cui applicazioni in ambito industriale sono molteplici, dal manifatturiero all’agroalimentare
Assistenti vocali come Siri di Apple o Alexa di Google sono un esempio concreto e di uso quotidiano dell’Intelligenza Artificiale: algoritmi intelligenti, in grado di auto-apprendere e fornirci suggerimenti rispondendo alle nostre richieste.
Non solo, questi algoritmi possono riconoscere il volto di una persona per abilitare un accesso (strumento usato per le app sullo smartphone ad esempio), supportare i medici nella lettura delle immagini radiografiche e nelle diagnosi, filtrare i curriculum per selezionare il candidato ideale. L’IA è progettata per acquisire ed elaborare informazioni che le consentano di imparare e di interagire correttamente con l’ambiente circostante.
L’IA ha già creato un enorme valore per i grandi colossi tech come Google, Baidu, Microsoft e Facebook, ma andrà a generarne molto altro mettendosi al servizio di altri settori che vanno oltre alla sola industria del software. Queste macchine intelligenti infatti che sono in grado di eseguire attività che in genere richiedono l'intelligenza umana, hanno moltissime applicazioni: per esempio nel settore industriale. Con vantaggi evidenti per le imprese.
L'apprendimento automatico (Machine Learning) e l'apprendimento profondo (Deep Learning) stanno portando a un cambio di paradigma in ogni settore dell'industria, non solo tecnologica.
Le macchine hanno ritmi di lavoro continui, non presentano cali di produttibità e sollevano i lavoratori da compiti gravosi, noiosi o pericolosi. Il processo è automatizzato, riducendo di moltissimo la percentuale di errore.
Sul fronte informatico, l'Intelligenza Artificiale può aiutare le aziende a estrarre dati elaborando miliardi di informazioni in un istante; i Big Data sono però inutili quando non si riesce a capirli ed elaborarli.
L'Intelligenza Artificiale è però in grado di fornire previsioni accurate sui risultati futuri basandosi proprio sui dati storici. Può convertire le informazioni in conoscenza e dare una visione del futuro. Queste previsioni aiutano le aziende a compiere scelte importanti per il proprio business e a programmare anche gli investimenti da fare nei mesi o anni a venire. Per tutte queste ragioni si sta investendo molto nell’ambito, e l’attenzione è puntata proprio sulle numerose applicazioni dell’IA e sui vantaggi correlati.
In questo quadro rientra l’iniziativa del Ministero dello sviluppo economico per incentivare le imprese, ma anche i centri di ricerca pubblici e privati, a investire nelle applicazioni dell’Intelligenza Artificiale. Per questo, ha pubblicato il decreto sulle modalità e i termini di presentazione delle domande per richiedere i finanziamenti del Fondo per lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things; fondo istituito proprio presso il Mise con una dotazione iniziale di 45 milioni di euro.
Le agevolazioni possono essere richieste a partire dal 21 settembre 2022; possono richiederle le imprese e i centri di ricerca pubblici o privati anche in forma congiunta tra loro, per realizzare progetti di ricerca e innovazione tecnologica legati al programma transizione 4.0.
Per facilitare la predisposizione della domanda è stata inoltre prevista, dal 14 settembre, una fase di precompilazione che consentirà di avviare l’inserimento della documentazione sulla piattaforma online. Sono finanziabili i progetti che prevedono la realizzazione di attività di ricerca industriale, sviluppo sperimentale, innovazione dell'organizzazione e innovazione di processo, finalizzate al sostegno e allo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things, nei seguenti settori:
- industria e manifatturiero;
- sistema educativo;
- agroalimentare;
- salute;
- ambiente ed infrastrutture;
- cultura e turismo;
- logistica e mobilità;
- sicurezza e tecnologie dell’informazione;
- aerospazio.
I progetti devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 500mila e non superiori a 2 milioni di euro. Per conoscere tutti i dettagli, visita la pagina dedicata all’iniziativa.
Queste iniziative che non fanno che aumentare la percentuale di imprese italiane che utilizza tecnologie di intelligenza artificiale, ben oltre il 60%. Secondo i dati dell’International Federation of Robotics, l’industria italiana è sesta – preceduta da Cina, Giappone, Corea del Sud, Stati Uniti e Germania – per stock complessivo di robot industriali installati. Solo per fare qualche esempio, l’intelligenza artificiale e l’automazione industriale stanno rivoluzionando il settore manifatturiero italiano e il lavoro in fabbrica; il mercato italiano dell’agricoltura 4.0, dal Precision Farming all’Internet of things, dai big data all’intelligenza artificiale, continua a crescere, raggiungendo un valore di 450 milioni di euro.