Internship ed Externship: qual è il migliore tirocinio per i neolaureati?
La generazione Z (i nati dopo il 1995) può avere a disposizione un’alternativa più flessibile agli stage “internship”
Un modo per studenti universitari e neolaureati di acquisire esperienza lavorativa solitamente sono gli stage che aiutano i giovani adulti a sviluppare competenze in un campo o settore specifico. Tuttavia, gli stage richiedono uno sforzo notevole da parte delle aziende per essere gestiti, e questo può ostacolare l'accesso agli studenti (e a chi cambia carriera), secondo Matt Wilkerson, fondatore e CEO di Extern, una piattaforma che mette in contatto gli studenti con programmi di tirocinio per conto di aziende che rientrano nella lista Fortune 500 e startup di rilievo. Molte organizzazioni gestiscono in modo diverso i processi e sistemi per lo sviluppo di programmi di tirocinio: reclutamento, formazione, monitoraggio dei progressi e fornitura di feedback, gestione della logistica e fornitura di raccomandazioni. Ogni step può implicare azioni e pratiche diverse in base alle aziende per cui si lavora, in quanto non c’è un univoco percorso riservato ai tirocini. Spesso queste fasi finiscono per essere gestite dilungando inutilmente i tempi e la burocrazia coinvolta. Per colpa di questo intoppo, solo una piccola parte di studenti ottiene l'accesso agli stage eì questo genera disuguaglianze di opportunità.
Un altro elemento che spesso demoralizza chi vorrebbe accedere ai tirocini è l’obbligatoria presenza fisica, che non sempre possono garantire durante il percorso di studi. Lo stesso CEO di Extern ritiene che ci siano pochi stage disponibili in proporzione alla domanda, che nel 2024 ha superato le centomila candidature.
Una soluzione proposta e supportata dalla generazione Z e, in generale, dai giovani adulti che vedono gli ostacoli legati al sistema di tirocini, è l’istituzione di “Externship”, stage per studenti con caratteristiche specifiche che li differenziano dagli stage “Internship”.
Rispetto ai classici stage, infatti, gli “Externship” sono:
- di durata più breve: poiché non sono periodi lunghi, gli studenti possono completare diversi stage e possono esplorare più carriere;
- più flessibili: i programmi sono disponibili in qualsiasi momento dell'anno da qualsiasi parte del mondo con la possibilità per gli studenti di lavorare secondo i propri orari. Sono remoti e online. Anche “esterni”, quindi non interni al processo delle risorse umane di un'azienda: non ci sono moduli specifici da compilare o obbligatori onboarding aziendali;
- con meno pressione: gli studenti non vengono penalizzati esplicitamente se abbandonano, non riescono a finire o restano indietro a causa delle circostanze della vita.
In questo modo, i giovani non sono “costretti” a rimanere legati a un determinato settore o azienda in cui hanno conseguito lo stage, ma possono spaziare e indagare, con più attenzione e un ventaglio di opportunità più ampio, le possibilità di carriera che si prospettano davanti a loro a seguito della laurea e della (o delle) loro prime esperienze lavorative. Ciò ovviamente non implica la soppressione dei tirocini tradizionali, ma offre piuttosto un’alternativa più flessibile agli studenti per l’ingresso nel mercato del lavoro in base alla loro esperienza e formazione. Infatti, hanno ancora un posto importante nel mercato dell'esperienza lavorativa, poiché permettono di avere un contatto più diretto, in presenza, e di sviluppare meglio relazioni individuali nell’azienda.