La “realtà aumentata” al servizio delle imprese
Quando si sente dire “realtà aumentata”, forse a molti vengono in mente i visori per videogame per immergersi in un’esperienza totalizzante di gioco 3D. In rea…
Quando si sente dire “realtà aumentata”, forse a molti vengono in mente i visori per videogame per immergersi in un’esperienza totalizzante di gioco 3D. In realtà, da anni il focus si è spostato anche sugli apporti che questa tecnologia può dare al settore aziendale. Ecco perché gli investimenti in “realtà aumentata” per applicazioni industriali sono in crescita in tutto il mondo e l’Italia non sta di certo a guardare, anzi è assolutamente coinvolta appieno in questo processo di innovazione tuttora in corso e che ci accompagnerà tutti per i prossimi decenni. Parliamo di un fenomeno che non è più una nicchia hi-tech, ma una vera e propria tendenza in rapida crescita, che coinvolge consumatori e imprese a più livelli.
Sono sempre più i settori produttivi che stanno utilizzando device e applicazioni di Ar (Augmented Reality), con l’obiettivo di migliorare processi e attività di business, senza dimenticare anche i diritti e la sicurezza dei lavoratori stessi. Secondo un recente studio dell'istituto Market Research Future, il mercato combinato della realtà aumentata (Ar) e della realtà virtuale (Vr) sembra promettere bene. Potrebbe infatti arrivare a un valore globale di 766 miliardi di dollari nel 2025, con un tasso annuo di crescita composto (Cagr) del 73,7%. In particolare sarà la spesa hardware per device (come cellulari e visori) a trainare questa crescita, seguita dal settore dei software dedicati. In Europa e a livello industriale, saranno il settore manifatturiero e quello della sanità a investire di più in queste tecnologie, rispondendo da un lato alle sfide imposte da Covid-19 e dall' altro seguendo le linee di sviluppo e innovazione, dettate dai modelli di industria 4.0 e industria 5.0 della Commissione europea.
Sempre a livello europeo, è interessante anche la previsione sul mercato delle smart factory , cioè di quelle soluzioni industriali che sfruttano l' internet of things (Iot) per collegare macchinari e controllare la produzione in tempo reale. Secondo il report Industrial IoT: A reality Check di Reply , infatti, questo mercato dovrebbe crescere di quasi tre volte nel cluster Europe-5, che comprende le prime cinque economie dell' Unione: il nostro paese, in particolare, ha già investito 580 milioni nel 2020, cifra destinata ad aumentare sensibilmente entro il 2025. È in questo contesto, ad esempio, che opera Vr Media, spin-off della Scuola Sant’Anna di Pisa, specializzata nella produzione di device di realtà aumentata per utilizzi industriali. Un progetto curato da Vr Media, infatti, ha consentito all’azienda turca Essel Kagit di collaudare a distanza una nuova cartiera costruita a Lucca: esperimento riuscito, senza che i tecnici turchi si siano dovuti spostare dalla loro sede a diversi chilometri di distanza e conseguenti risultati positivi in ottica tanto economica quanto di impatto ambientale. Restando in ambito italiano, di recente Var Group ha incrementato la sua partecipazione in Superresolution, un’impresa innovativa specializzata nello sviluppo di applicazioni di realtà virtuale e aumentata che conta su un team di 10 architetti specializzati nella realizzazione di progetti di 3D design e di ambienti virtuali interattivi.
Del resto, l’alta capacità di diagnosi nelle attività di manutenzione è l’applicazione più diffusa della realtà aumentata nell’industria: aumenta la precisione di analisi di un problema senza dover necessariamente ricorrere ai macchinari. A questo proposito, è molto interessante quello che sta accadendo nel settore dell’automotive, in aziende storiche come Lamborghini, Ferrari, fino ai nuovi stabilimenti Stellantis. Aziende presso le quali la realtà aumentata è diventata ormai centrale, rappresentando la tecnologia base per progettare, impostare e analizzare design e funzionalità dei veicoli di nuova generazione. E ancora: settori industriali come il meccanico e meccatronico, il tessile e quello di produzione di gomma e materie plastiche possono trovare nella Realtà aumentata la soluzione ideale per rendere più agili i processi produttivi e aumentare la sicurezza dei dipendenti, supportando i processi di apprendimento e andando a sostituire o integrare manuali d’uso e sessioni di training. Inoltre, soprattutto in caso di aziende che investono nella partecipazione a fiere ed eventi di settore, la Realtà aumentata consente di portare “virtualmente” tutto il catalogo prodotti/macchinari e permettere a potenziali clienti e partner di esplorare i modelli 3D ovunque si trovino e in totale autonomia.
Ma gli utilizzi dell'AR non finiscono qui, coinvolgendo anche settori industriali come il meccanico e meccatronico, il tessile e ancora l'edilizia. In tutti questi comparti le promesse delle nuove tecnologie vanno nella direzione di aumentare la sicurezza dei dipendenti, supportando i processi di apprendimento e andando a sostituire o integrare manuali d’uso e sessioni di training; in riferimento particolare al tessile, invece, l'AR può essere un’integrazione che coinvolge aspetti fondamentali come la progettazione di edifici, sostenendo il lavoro di architetti, geometri e ingegneri. Anche in questo caso, con una notevole riduzione di costi e riducendo le percentuali di errore sul risultato finale. Modalità destinate ad ampliarsi ulteriormente nei prossimi anni.