Ladri in ufficio: come reagire ai furti di idee

Vi è mai capitato che i colleghi si appropriassero indebitamente del merito per un lavoro svolto da voi? Avete mai dovuto gestire un “furto di idee”? La sensazione di aver subito un’ingiustizia è fonte di frustrazione e può avere delle ripercussioni sulla vostra carriera e sul rapporto con i colleghi. Nancy Ancowitz, esperta in comunicazione aziendale intervistata dal Financial Times, suggerisce il modo migliore per reagire in queste spiacevoli situazioni. La prima regola è giocare d’anticipo. Assicuratevi sempre che il vostro capo sappia chi stia svolgendo il lavoro, parlando del vostro progetto e condividendone ad alta voce o via e-mail i contenuti. Stampatelo su carta e portatelo sempre con voi alle riunioni. E’ sempre utile, inoltre, far esprimere un’opinione ai colleghi sui contenuti di ciò a cui avete lavorato: avere degli alleati e condividere i vostri pensieri stimolando dei feedback sarà fonte di rassicurazione sulla “paternità” della vostra proposta. E se il furto dell’idea è già avvenuto? La psicologa Ceri Roderick, raccomanda di mantenere la calma non arrabbiandosi davanti a tutti per evitare di apparire infantili. Instaurate con il “ladro di idee” una conversazione produttiva e non sarà difficile rientrare in possesso dell’ idea mantenendo un alto livello di professionalità e contemporaneamente consentendo a lui, per quanto possibile, di “salvare la faccia”. Si potrebbe ad esempio dire: “Ho notato che il documento è firmato da te. Qualcuno deve aver fatto un errore in fase di stampa”. Questo atteggiamento renderà più semplice la risoluzione del conflitto. Ma come comportarsi se è il vostro capo ad essersi “appropriato indebitamente” della vostra idea per presentarla al consiglio di amministrazione? Nella maggior parte dei casi bisognerà accettarlo e farsene una ragione sperando che il vostro contributo serva a impressionare positivamente il capo e che eventuali altre buone idee possano a lungo andare riflettersi su un aumento di stipendio a fine mese.