Laureati e inserimento lavorativo: i dati sono molto positivi

I tassi di occupazione tornano ai livelli pre-Covid e a volte li superano; inoltre si registra una soddisfazione generale degli studenti

23 giu 2022
4 minuti di lettura

L’ultimo rapporto di Almalaurea su profilo e condizione occupazionale dei laureati mostra dati positivi, con tassi di occupazione che tornano ai livelli pre-Covid e a volte li superano. Inoltre, si registra una soddisfazione generale degli studenti riguardo all'esperienza universitaria decisamente elevata.

Tra le facoltà che prospettano una maggiore occupazione troviamo Informatica e Ingegneria industriale insieme al corso a ciclo unico di Medicina. Buone performance riguardano anche Architettura e i laureati in Economia, tutti nettamente sopra il 90% di tasso di occupazione a cinque anni dal conseguimento. Una situazione molto simile è segnalata anche per i laureati in discipline scientifiche, come Chimica e Fisica.
Le facoltà che registrano maggiori difficoltà, oltre a quelle letterarie e umanistiche, sono Psicologia e Giurisprudenza, a causa del numero massiccio (e crescente) del numero di laureati.

Il report di Almalaurea ha analizzato la situazione di 76 atenei per un totale di oltre 660mila laureati, concentrandosi sui risultati raggiunti nel mercato del lavoro da chi ha conseguito un titolo universitario negli anni 2020, 2018 e 2016. 
I dati sono molto positivi. Nel 2021 il tasso di occupazione è pari, a un anno dal conseguimento del titolo, al 74,5% tra i laureati di primo livello e al 74,6% tra i laureati di secondo livello del 2020. 
Anche a cinque anni dalla laurea il tasso di occupazione è in aumento. Nel 2021 è pari a 89,6% per i laureati di primo livello e a 88,5% per quelli di secondo livello.
Per quanto riguarda la retribuzione mensile netta a un anno dal titolo, nel 2021 è pari in media a 1.340 euro per i laureati di primo livello e a 1.407 euro per i laureati di secondo livello. Rispetto ai risultati del 2019 si registra un aumento del 9,1% per i laureati di primo livello e del 7,7% per quelli di secondo livello.

L’indagine descrive poi una generale soddisfazione degli universitari per l’esperienza di studio da poco conclusa. Gli aspetti negativi riguardano la riduzione dei servizi subita durante la pandemia da Covid e gli  alti flussi migratori di ragazzi da Sud verso Nord.
A un anno dal conseguimento del titolo, oltre il 60% degli occupati (60,6% per i laureati di primo livello e 66,3% per i laureati di secondo livello) considera la laurea “molto efficace o efficace” per lo svolgimento del proprio lavoro. Anche in questo caso sono dati in aumento rispetto al rapporto del 2019, sia per i laureati di primo livello (+2,3%) sia per quelli di secondo livello (+4,9%).

Il rapporto presenta quindi una situazione molto positiva, seppur sempre migliorabile, che spinge i giovani a proseguire gli studi e a conseguire come titolo di studio la laurea.

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