Lavori… tipici regionali: come cambia la richiesta di lavoro nelle diverse zone d’Italia
Le figure più richieste variano da regione a regione: informazioni preziose quando si parla di lavoro e di formazione mirata
Paese che vai, usanze che trovi, recita il detto. E anche il lavoro sembra non fare eccezione. Accanto a tendenze generalizzate, infatti, ogni regione d’Italia presenta specificità e differenze per quanto riguarda il tipo di figure professionali richieste, e conoscere questi dati può rivelarsi utile non solo per approfondire meglio la situazione delle varie aree del nostro Paese, ma anche per sviluppare un approccio più efficace alla ricerca dell’impiego e alla formazione.
Un’interessante fotografia dell’Italia, sotto questo aspetto, arriva dalle cifre fornite dal Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere-ANPAL. L’ultimo Bollettino annuale ha evidenziato come ad esempio in Lombardia vi sia una forte richiesta di operai specializzati nel settore dell’industria, mentre ci sono regioni del Sud in cui l’ago della bilancia si sposta verso personale specializzato nel settore dei servizi e del turismo.
Ma c’è di più, perché i dati di febbraio 2023 sulla domanda di lavoro delle imprese tracciano anche una tendenza per macro-aree su cui è interessante soffermarsi. Solo nel Nord Ovest, ad esempio, la quota maggiore di lavoratori previsti in entrata riguarda il settore degli impiegati nelle professioni commerciali e nei servizi (30,1%). Il trend si inverte invece nettamente nel Nord Est, dove sono gli operai specializzati e i conduttori di impianti e macchine a porsi al primo posto della classifica, con il 34,4%. Stessa tendenza anche al Centro, al Sud e sulle Isole, anche se qui la differenza tra le due categorie è molto circoscritta: tra gli impiegati e gli operai specializzati previsti in entrata lo “stacco” non supera il singolo punto percentuale.
Le quote più basse, in tutte le macro-aree del nostro Paese, riguardano invece le professioni non qualificate. Una dinamica certo non sorprendente, ma che indica ancora di più quanto sia fondamentale la formazione. Le competenze specifiche, tra cui quelle digitali, caratterizzano proprio quei profili che sono in cima alle richieste delle aziende. E studiare quali sono le figure più ricercate, o quelle di più difficile reperibilità, può senza dubbio aumentare l’efficacia delle strategie personali per la ricerca dell’impiego, ma anche delle misure per incentivare l’occupazione a differenti livelli.