Le 10 frasi killer da non pronunciare a colloquio
Abbiamo passato in rassegna la fase di preparazione al colloquio di lavoro e il faccia a faccia con il selezionatore mettendo in evidenza l'importanza di comun…
21 giu 2011
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Abbiamo passato in rassegna la fase di preparazione al colloquio di lavoro e il faccia a faccia con il selezionatore mettendo in evidenza l'importanza di comunicare la propria personalità e di conoscersi in modo naturale, senza regole o limiti eccessivi se non quelli del buonsenso. Non ci sono atteggiamenti universalmente corretti e altri sbagliati, ma qualcosa da evitare sì: sono le "frasi killer", quelle espressioni che potrebbero essere classificate anche come le più note gaffe o autogol perché facilmente fraintendibili. Come nel design anche in un colloquio di lavoro di solito vale il “Less is more” di Ludwig Mies van der Rohe: minimalismo e neutralità (che non significano però timidezza, mutismo o banalità) sono l’atteggiamento vincente perché una parola di troppo può sottintendere tanti significati diversi da quello originario. Abbiamo stilato una lista di 10 frasi killer che forse a prima vista potrebbero apparire innocue, ma hanno una valenza diversa per chi le ascolta mentre cerca di farsi un’idea su come potreste rapportavi all’azienda e a un futuro team di lavoro:
- Perdoni il ritardo: la puntualità in questi casi è d’obbligo, se sfortunatamente vi è stato impossibile rispettare l’orario prestabilito di pochi minuti, eccessive scuse in merito non vi mettono in una luce migliore. Al contrario iniziare il colloquio con una richiesta di scusa evidenzia una vostra mancanza e vi pone in un’ottica di subordinazione, non in uno scambio tra pari dove entrambi dovete piacervi e scegliervi.
- Ho lasciato il mio lavoro a causa del mio ex capo: le relazioni interpersonali sul luogo di lavoro contano moltissimo e in molti casi possono compromette i risultati e le nostre performance. Questo è proprio il danno che un selezionatore vuole evitare e introdurre una tematica così delicata potrebbe trasformarsi in autogol. Anche quando l’affermazione corrisponde alla verità, potrebbe ritorcersi contro di voi perché non è dimostrabile.
- Sono alla ricerca di un'occupazione temporanea: ci sono dei momenti della vita in cui si è disposti a sacrificare l’ambizione per necessità o a valutare un lavoro diverso da quello sperato nell’attesa di uno sviluppo più in linea con le nostre aspettative. Ma un’azienda non vuole sentirsi dire questo o essere in qualche modo la vostra seconda scelta. Anche di fronte alla domanda specifica il vostro fine sarà comprendere gli obiettivi dell’azienda e contribuire al suo sviluppo.
- Non ho esperienza: per tutti c’è una prima esperienza lavorativa, inutile negarlo cercando di esaltare troppo il vostro CV, piuttosto sarà utile concentrarsi sulle conoscenze che possedete grazie ai vostri studi e al vostro percorso di vita. Se ad esempio non avete esperienza nella supervisione di un team ma siete cresciuti in una famiglia numerosa o avete fatto il rappresentante di classe, potrebbe essere utile per evidenziare che avete le skill adatte.
- Sono disposto anche a lavorare gratuitamente pur di entrare nella vostra azienda: se non date valore a voi stessi e al vostro operato trasmetterete esattamente questa sensazione alla persona che vi ascolta. Cercate di informarvi sulla retribuzione offerta per la posizione tramite gli annunci sul web e date un valore al vostro lavoro. Lasciate comunque sempre che sia l’azienda a introdurre l’argomento retribuzione.
- Non posso fare straordinari: se la posizione per cui vi siete candidati richiede frequenti trasferimenti e di lavorare con un orario flessibile, ma le esigenze aziendali sono inconciliabili con le vostre probabilmente non è il lavoro per voi. Negli altri casi non c’è motivo di affermare un’assoluta impossibilità se non è richiesta, può capitare a tutti uno straordinario ogni tanto ma se non è la norma inutile parlarne.
- Sono alla ricerca di un'occupazione meno stressante: anche se l’occupazione offre indubbiamente condizioni di lavoro migliorative rispetto alle vostre attuali, mettete il focus sulle opportunità di crescita di responsabilità e per la vostra carriera intrinseche nella posizione.
- Mi piacciono i cambiamenti frequenti: se dalla lettura del vostro CV balza all’occhio che avete avuto molte esperienze di breve durata in diverse aziende, aspettatevi una richiesta di spiegazioni. Il selezionatore vorrà sentirsi dare delle motivazioni reali per non pensare che alla migliore offerta potreste abbandonare anche questa azienda.
- Prima di accettare devo consultarmi con il mio partner: il colloquio sembra essere andato nel modo migliore, avete trovato una sintonia e un reciproco interesse. Affidare la scelta a una persona, indubbiamente importante ma che non siete voi, potrebbe denotare una vostra insicurezza e ricerca di conferme. Meglio optare per una frase come “mi lasci qualche giorno per pensarci”.
- Non ho mai avuto incidenti di percorso: nessuno è invincibile e tutti aspirano al successo. A ostentare troppa sicurezza si rischia di cadere nel limite dell’arroganza, non è necessario avere esperienze lavorative negative ma un’analisi oggettiva di pro e contro suggeriscono una buona capacità analitica, oggettività e umiltà.