Come Fare Per

Come fare per lavorare nel settore agricolo

Innovazione e sostenibilità: la nuova agricoltura che piace ai giovani. Le professioni legate al comparto

7 mag 2024
4 minuti di lettura

Lavorare la terra, coltivare, prendersi cura di un terreno, trasformarlo in un lavoro. L’agricoltura ha acquisito negli anni un peso notevole, anche dal punto di vista economico, secondo recenti dati Istat vale 73,5 miliardi di euro; Coldiretti riporta che il settore vede ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. Il Mezzogiorno è l’area privilegiata: Puglia, Sicilia, Calabria e Campania sono le prime quattro regioni, dove si concentrano oltre 700mila aziende (46,9 per cento).
Un comparto rivalutato moltissimo anche grazie alla presenza delle giovani generazioni che hanno visto nel settore un’occasione di crescita e di riscatto. Complici le nuove tecnologie, ma anche la passione per la “terra”, le imprese agricole guidate e fondate da giovani sono cresciute moltissimo. Sempre l’Istat conferma che le aziende più digitalizzate sono quelle che hanno un capo azienda giovane.

Sicuramente agricoltura e innovazione è un connubio felice e ha permesso di sviluppare aspetti del settore che sarebbero rimasti sconosciuti o arretrati. Avere sistemi più moderni per lavorare, stoccare e confezionare i prodotti, ma anche usare meno pesticidi, mezzi meno inquinanti, favorire il riutilizzo degli scarti di lavorazione per creare energia, migliorare la sostenibilità della produzione e ridurre i rifiuti sono variabili che permettono all’agricoltura di stare al passo con il percorso ambientalista e di digitalizzazione che ormai permea tutti gli ambiti della società. Secondo la strategia UE “Dal produttore al consumatore”, è necessario che gli agricoltori si modernizzino (e rapidamente) “per ottenere migliori risultati ambientali, aumentare la resilienza climatica e ridurre e ottimizzare l'uso dei fattori produttivi”. In linea con tale strategia, il Fondo Innovazione Agricoltura è la misura che sostiene progetti di innovazione che mirano ad aumentare la produttività nei settori dell'agricoltura, della pesca e dell'acquacoltura attraverso l'adozione di tecnologie innovative: per raggiungere tali obiettivi, sono stati stanziati 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025.

Legati a questa evoluzione digitale, si sono sviluppate nuove professioni: accanto al coltivatore diretto e l’imprenditore agricolo professionale che sono le figure classiche che da sempre identificano il settore, è nata la necessità di affiancare figure che si occupino di sviluppare idee innovative, coniugando scienza e tecnologia all’interno delle aziende.

Il perito agrario, ad esempio, è un professionista multiruolo chiamato a svolgere varie mansioni trasversali: deve rendere più moderno ed efficiente il lavoro agricolo e zootecnico anche attraverso l’introduzione nella filiera agricola di tecniche e tecnologie innovative.

L’agronomo, invece, è un libero professionista che opera prevalentemente in ambito rurale, cura gli aspetti economici ed ecologici delle attività. Queste due professioni portano un apporto scientifico all’agricoltura, anche attraverso piani specifici di produzione volti a migliorare e aumentare la produzione.

Tra le professioni più richieste nel 2022, c’è l’Agri Manager, la versione moderna dell’agricoltore biologico, il professionista specializzato in agricoltura biologica e quindi in grado di produrre senza uso di pesticidi. Una figura richiesta dopo che la Conferenza Stato-Regioni ha approvato il Piano d'azione nazionale per la produzione biologica e i prodotti biologici. Il Piano avrà una durata di tre anni, dal 2024 al 2026, e potrà essere soggetto ad aggiornamenti annuali; mira a realizzare la transizione verde, ecologica e inclusiva del Paese favorendo l’economia circolare, lo sviluppo di fonti di energia rinnovabile e un’agricoltura più sostenibile, secondo gli obiettivi richiesti dall’Europa.
Questa figura sarà molto importante nei prossimi anni perché tra gli obiettivi vi è proprio l’incremento delle produzioni biologiche attraverso tecniche come l’impollinazione, ad esempio. Gestione ordinaria di impresa agraria, Amministrazione e contabilità, analisi dei costi e Bilanci, Organizzazione aziendale, Programmazione delle colture, sono alcune delle competenze che permettono di avere il profilo dell’Agri Manager e gestire un’impresa.
Accanto a lui, anche il Manager/agricoltore digitale acquisisce nuovo interesse, proprio in virtù delle nuove tecnologie adottate in agricoltura. Si tratta del tradizionale agricoltore che però utilizza strumenti all’avanguardia per la gestione dei campi e delle stalle, come i droni e rilevatori di umidità e di altri parametri. Con nuove tecnologie riescono a valutare, anche a distanza, se è necessario irrigare i terreni e quindi dare l’input agli impianti di irrigazione, oppure come concimare; riescono spesso a occuparsi anche di allevamenti con gestione a distanza delle stalle.

Per queste nuove figure specializzate, sono stati creati percorsi formativi ad hoc, come l’Istituto Tecnico Superiore per la gestione e management di impresa agraria, agroalimentare e agrituristica, Agri Manager, di ITS Academy Agroalimentare (di Viterbo e Roma ad esempio); ma anche ITS Academy Agroalimentare Veneto offre percorsi di Agri business manager e Agrifood manager e molti altri.
E ancora in Sicilia, ad esempio, ITS per manager delle filiere agroalimentari, della Fondazione ITS Sicani, o in Campania, l’ITS Agri-Food Tech 4.0, marketing e sostenibilità.

Poi, correlate al settore agricolo, sono nate alcune professioni particolari legate alla natura e alla sostenibilità. Ad esempio, l’agristilista, il tecnico che crea colorazioni anallergiche e tessuti adoperando filati con canapa e soia per una moda sostenibile; l’agriestetista che adopera a fini estetici prodotti realizzati secondo i principi della cosmesi naturale; l’agriwedding, la figura professionale che si occupa di organizzare matrimoni in campagna; l’agricoltore didattico che si occupa di attività pedagogiche in ambito agricolo; l’agrichef, il cuoco che si impegna a trasformare principalmente produzioni agricole aziendali, o di prossimità, nel rispetto della stagionalità e dei sapori contadini, utilizzando ingredienti legati alla tutela della biodiversità.

L’agricoltura a tutto tondo offre davvero svariate opportunità, soprattutto ai giovani, che possono cominciare con percorsi formativi ad hoc, ma anche cimentarsi in una attività imprenditoriale propria grazie ai contributi e finanziamenti che ciclicamente vengono erogati in loro favore (ad esempio, da Ismea). Per chi fosse interessato, Coldiretti ha anche scritto un vademecum su come diventare agricoltori in dieci mosse.

 

Leggi anche
ragazza che raccoglie verdura nell'orto
16 feb 2023
Come fare per diventare imprenditore agricolo
30 giu 2021
Lavorare nel mondo del calcio? Ecco come trasformare un sogno in realtà
1 dic 2017
Come fare per lavorare alla pari