Trend & Interviste

Legge di Bilancio 2025: le nuove disposizioni a sostegno di imprese e occupazione

Dai percorsi di accompagnamento al lavoro al rifinanziamento del sistema duale, dalle politiche di inclusione sociale agli aiuti alle PMI, dalle misure di welfare alle istituzioni di Fondi

20 gen 2025
7 minuti di lettura

La legge n. 207 del 30 dicembre 2024, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 305 S.O. n. 43 del 31 dicembre 2024 e notoriamente conosciuta come Legge di Bilancio per il 2025, comprende una serie di misure in favore di lavoratori, imprese e famiglie.

In particolare, il “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027” disciplina numerosi ambiti a sostegno dell’occupazione per superare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: revisiona i requisiti per l'Assegno di inclusione (ADI) e il Supporto per la formazione e il lavoro (SFL), promuove percorsi di accompagnamento al lavoro con misure in materia di ammortizzatori sociali e di formazione per l’attuazione del programma GOL, e interventi a favore dell’occupazione femminile. Anche sul fronte delle imprese, il sostegno alle PMI si traduce con le nuove regole sull’esonero contributivo nel Mezzogiorno e interventi sul cuneo fiscale.

Nello specifico, si dettagliano di seguito alcuni degli interventi e le nuove disposizioni previste dalla nuova Legge di Bilancio.

1. Politiche occupazionali e di inclusione sociale

Modifiche nella disciplina delle due misure di inclusione sociale e lavorativa ADI e SFL

Per quanto riguarda l'Assegno di inclusione (ADI), la soglia ISEE per l’accesso alla misura viene aumentata da 9.360 a 10.140 euro.

Cresce la soglia del reddito familiare da non superare, che passa da 6.000 a 6.500 euro annui, moltiplicata per la scala di equivalenza ADI.  Per i nuclei composti interamente da persone con almeno 67 anni (o da queste e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza) la soglia di reddito familiare passa da 7.560 euro a 8.190 euro annui, sempre moltiplicati per il parametro della scala di equivalenza. Questa soglia è aumentata a 10.140 euro se il nucleo familiare risiede in abitazione in locazione.

L’integrazione del reddito destinata alle famiglie in affitto aumenta da 3.360 a 3.640 euro. Per i nuclei in affitto composti da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni o da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, l’importo passa da 1.800 a 1.950 euro. L’affitto deve risultare dalla dichiarazione sostitutiva unica (DSU) resa ai fini ISEE.

La legge adegua quindi alle nuove soglie il beneficio economico ADI, che è composto da due voci:

  • l’integrazione del reddito familiare che sale ad un massimo di 6.500 euro annui;
  • l’integrazione del reddito destinata alle famiglie in affitto.

Per quanto riguarda il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL), la legge eleva da 6.000 a 10.140 euro annui sia il valore massimo dell’ISEE familiare sia la soglia del reddito familiare necessari per l’accesso alla misura (moltiplicata per la scala di equivalenza ISEE). Inoltre, l’importo mensile del beneficio viene incrementato a 500 euro (a fronte dei precedenti 350 euro) e, alla scadenza dei primi 12 mesi, può essere prorogato per un periodo massimo di ulteriori 12 mesi, previo aggiornamento del patto di servizio personalizzato, se il beneficiario sta partecipando a un corso di formazione. Il beneficio economico è erogato nei limiti della durata del corso.

Conseguimento degli obiettivi e dei target del programma GOL

La Legge prevede che le risorse assegnate alle Regioni nell’ambito del programma GOL possano finanziare anche le iniziative di formazione che organizzano le imprese a favore dei lavoratori che rientrano nelle categorie individuate dal PNRR nella Riforma M5C1 R1.1.: ovvero intervenire nelle politiche attive del lavoro e formazione professionale, supportando i percorsi di riqualificazione professionale di inserimento e reinserimento di lavoratori in transizione e disoccupati (percettori del Reddito di Cittadinanza, NASPI e CIGS), nonché definendo, in stretto coordinamento con le Regioni, livelli essenziali di attività formative per le categorie più vulnerabili.

Rifinanziamento del sistema duale

Vengono aumentate le risorse per finanziare i percorsi formativi inerenti alla tipologia di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore, nonché dei PCTO (ex “alternanza scuola-lavoro”) di 100 milioni di euro per l’anno 2025, di 170 milioni di euro per l’anno 2026 e di 240 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027.

Lavoratori frontalieri

Introduce diverse misure per facilitare l’adattamento alle modifiche dell’Accordo Italia-Svizzera, in attesa della ratifica del Protocollo di modifica. Tra queste, la previsione che dal 1° gennaio 2024 e fino all’entrata in vigore del Protocollo, i lavoratori frontalieri possano svolgere fino al 25% del loro lavoro in modalità telelavoro, senza perdere lo status di frontaliere, e questa attività sarà considerata come svolta nel Paese di lavoro ai fini fiscali. Inoltre, precisa che i redditi di lavoro dipendente prestato all’estero in via continuativa, con soggiorno di oltre 183 giorni all’anno, siano determinati anche per i lavoratori che rientrano in Italia una volta alla settimana.

Misure in materia di ammortizzatori sociali e di formazione per l’attuazione del programma GOL

  • La nuova Legge prevede il finanziamento, nel limite di 30 milioni di euro per l’anno 2025, dell’indennità omnicomprensiva (di importo non superiore a 30 euro giornalieri per l’anno 2025) per ciascun lavoratore dipendente da impresa adibita alla pesca marittima (compresi i soci lavoratori della piccola pesca) in caso di cd. fermo pesca.
  • Sul fronte dei piani di recupero occupazionale, è previsto lo stanziamento di ulteriori 70 milioni di euro per il 2025 che le Regioni possono destinare a sostegno delle imprese che operano in un’area di crisi industriale complessa che abbiano presentato piani di recupero occupazionali, concernenti percorsi di politiche attive del lavoro finalizzati alla rioccupazione dei lavoratori, anche per la prosecuzione del trattamento di mobilità in deroga.
  • La Legge proroga per il 2025 il trattamento straordinario di integrazione salariale per crisi aziendale qualora l’azienda abbia cessato o cessi l’attività produttiva, per un periodo massimo complessivo di autorizzazione del trattamento straordinario di integrazione salariale di 12 mesi, destinando 100 milioni di euro (a valere sul fondo sociale per occupazione e formazione).
  • Proroga, inoltre, per il triennio 2025-2027 l’efficacia delle misure della cassa integrazione guadagni straordinaria per riorganizzazione o crisi aziendale per imprese con rilevanza economica strategica anche a livello regionale destinando 100 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio, a carico del fondo sociale per occupazione e formazione.
  • Proroga al 31 dicembre 2025 le convenzioni sottoscritte tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e le regioni nel cui territorio sono utilizzati lavoratori socialmente utili.
  • Prevede il finanziamento - nel limite di spesa di 20 milioni di euro per l’anno 2025 - delle misure di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti dalle imprese del settore dei call center.
  • Concede un ulteriore periodo di cassa integrazione salariale straordinaria fino al 31 dicembre 2025 alle imprese di interesse strategico nazionale con un numero di lavoratori dipendenti non inferiore a 1000.

Istituzione del Fondo per il sostegno alle attività educative formali e non formali. Costituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, persegue l’obiettivo di incentivare e sostenere in tutto il territorio nazionale le attività educative e ricreative, anche non formali, che coinvolgono bambini e adolescenti, di contrastare la povertà educativa e l’esclusione sociale.

Formazione delle donne vittime di violenza e rifinanziamento del Fondo per interventi di formazione. Incrementato di 3 milioni di euro annui a decorrere dal 2025, il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità (istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri), al fine di rafforzare l’orientamento e la formazione al lavoro delle donne vittime di violenza e di favorirne l’emancipazione e l’effettiva indipendenza economica.

Contributi per enti, organismi e associazioni di promozione dei diritti delle persone con disabilità e misure in materia di cura e di assistenza del caregiver familiare. Istituito un Fondo con una dotazione di 1,5 milioni di euro per l’anno 2025, da destinare all’erogazione di contributi a sostegno di enti, organismi e associazioni la cui finalità è la promozione dei diritti delle persone con disabilità e la loro piena ed effettiva partecipazione e inclusione sociale.

2. Misure di flessibilità in uscita dal rapporto di lavoro

Opzione donna: viene prorogata anche nel 2025, con le restrizioni già note. Servono 61 anni e 35 di contributi da avere al 31 dicembre 2024 (60 anni per mamme con un figlio, 59 anni per mamme con due o più figli). L'assegno è interamente ricalcolato con il metodo contributivo.

Confermata Quota 103 anche per il 2025, raggiungendo i 62 anni di età e almeno 41 anni di contributi entro il 31 dicembre 2025, a cui va aggiunta una finestra di 7 mesi per i lavoratori del settore privato e di 9 mesi per quelli del pubblico.

Confermata anche la versione dell’APE sociale prevista dall’ultima legge di bilancio.

3. Misure per le Imprese

Conferma strutturale dell’IRPEF a tre scaglioni, no tax area e trattamento integrativo

Stabilizza e porta a regime la riduzione a tre scaglioni di reddito dell’IRPEF, con le seguenti aliquote progressive: 23% per redditi fino a 28.000 euro; 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro; 43% per redditi superiori a 50.000 euro.

Cuneo fiscale

Si introduce un nuovo strumento che prevede il riconoscimento di una somma per i lavoratori dipendenti con reddito fino a 20.000 euro, che non concorre alla formazione del reddito complessivo ai fini IRPEF,  determinata da una percentuale applicata al reddito da lavoro dipendente.

Bonus Giovani, donne e ZES

Per aumentare l’occupazione giovanile stabile, favorire le pari opportunità nel mercato del lavoro per le lavoratrici svantaggiate e sostenere lo sviluppo occupazionale della Zona economica speciale per il Mezzogiorno, vengono incrementati i Bonus (esoneri fiscali) secondo queste modalità:

  • il limite di spesa per il Bonus Giovani aumenta di 0,7 milioni di euro per il 2024, 16,3 milioni di euro per il 2025, 15,9 milioni di euro per il 2026 e 5,6 milioni di euro per il 2027;
  • il limite di spesa per il Bonus Donne aumenta di 0,4 milioni di euro per il 2024, 14,4 milioni di euro per il 2025, 17,5 milioni di euro per il 2026 e 9,1 milioni di euro per il 2027;
  • il limite di spesa per il Bonus ZES unica Mezzogiorno aumenta di 2,1 milioni di euro per il 2024, 68,9 milioni di euro per il 2025, 73,5 milioni di euro per il 2026 e 28,7 milioni di euro per il 2027.

Fondo di garanzia PMI

Proroga al 31 dicembre 2025 la disciplina (in scadenza al 31 dicembre 2024) introdotta dal decreto legge n. 145/2023 (cosiddetto DL Anticipi, convertito in legge n. 191/2023), relativa alle modalità operative del Fondo di garanzia per le PMI e alla possibilità di accedere al Fondo anche per gli Enti del Terzo Settore, purché iscritti al RUNTS.

Decontribuzione Sud: esonero contributivo per microimprese e PMI del Mezzogiorno

Per mantenere i livelli di crescita occupazionale nel Sud Italia e contribuire alla riduzione dei divari occupazionali della Penisola, è previsto un nuovo esonero contributivo in misura differenziata per gli anni dal 2025 al 2029 in favore dei datori di lavoro del settore privato (con esclusione del settore agricolo e dei contratti di lavoro domestico).

Si tratta dell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali (con esclusione dei premi e contributi dovuti ad INAIL per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro), limitatamente alle microimprese e PMI nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna che abbiano alle dipendenze lavoratori occupati a tempo indeterminato con contratti di lavoro subordinato, stipulati entro il 30 giugno 2024.

Esonero contributivo Sud per datori di lavoro privati (che non rientrano nella nozione di microimpresa, piccola e media impresa).

Specularmente, si prevede il riconoscimento dell’esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti ad INAIL per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, a favore dei datori di lavoro privati (con esclusione del settore agricolo e dei contratti di lavoro domestico), che occupano lavoratori a tempo indeterminato nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.

4. Politiche di Welfare

Congedi parentali

Si eleva in via strutturale l’indennità del congedo parentale all’80% della retribuzione per 3 mesi, entro il sesto anno di vita del bambino. In particolare, per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti che hanno cessato il congedo di maternità o paternità a partire dal 1° gennaio 2024 viene prevista a regime, dal 2025, l’aumento all’80% della retribuzione dell’indennità del congedo per il secondo mese entro il sesto anno di vita del bambino (prima era al 60%); per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti che hanno cessato il congedo di maternità o paternità a partire dal 1° gennaio 2025 viene prevista, a regime dal 2025, l’elevazione all’80% della retribuzione dell’indennità del congedo, per un ulteriore mese entro il sesto anno di vita del bambino.

Decontribuzione per le lavoratrici con figli

Rende strutturale – modificandone la disciplina – la misura prevista dalla legge di Bilancio per il 2024. Dal 2025, è previsto un parziale esonero contributivo della quota dei contributi previdenziali per IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti), a carico del lavoratore per le lavoratrici, madri di due o più figli, dipendenti e autonome che percepiscono almeno uno tra redditi di lavoro autonomo, redditi d’impresa in contabilità ordinaria, redditi d’impresa in contabilità semplificata o redditi da partecipazione e che non hanno optato per il regime forfetario. Sono esclusi i rapporti di lavoro domestico.

Bonus per le nuove nascite

Viene riconosciuto per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2025 un importo una tantum pari a 1.000 euro, erogato nel mese successivo al mese di nascita o adozione (il nucleo familiare deve dichiarare un valore ISEE non superiore a 40.000 euro annui).

Misure per il supporto al pagamento di rette di asili nido

Si estende la platea dei beneficiari. Eliminata la condizione (prima prevista per l’accesso al beneficio) della presenza di almeno un figlio di età inferiore ai 10 anni. Inoltre, incrementa l’autorizzazione di spesa prevista di 97 milioni di euro per l’anno 2025, 131 milioni di euro per l’anno 2026, 194 milioni di euro per l’anno 2027, 197 milioni di euro per l’anno 2028 e 200 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2029.

Misure fiscali in materia di welfare aziendale in merito al pagamento di canoni di locazione e spese di manutenzione dei fabbricati locati dai dipendenti assunti a tempo indeterminato dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025.

                                                                     *    *    *

Incremento Fondo sviluppo e coesione Programmazione 2021-2027. Si aumentano le risorse di 28 milioni di euro nel 2026, di 1.748 milioni di euro nel 2027 e 310 milioni di euro nel 2028.

Incremento del Fondo di sostegno per le famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro. Si Le risorse sono aumentate di 500mila euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026, e di 3 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027.

Istituzione Fondo per il contrasto del reclutamento illegale della manodopera straniera. Istituito nello stato di previsione del Ministero dell’Interno, il Fondo ha una dotazione di 500mila euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027, e persegue il fine di contrastare i fenomeni di reclutamento illegale della manodopera straniera, con particolare riferimento all’impiego irregolare di ospiti delle strutture temporanee, o nelle strutture del sistema di accoglienza e integrazione.

Per approfondire tutte le disposizioni contenute nella nuova Legge di Bilancio, come la materia pensionistica e previdenziale, o altre materie a carattere fiscale, consulta la notizia pubblicata sul sito istituzionale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Leggi anche
3 gen 2023
Legge di Bilancio 2023: le principali misure per favorire l’occupazione
$content.image.resourceAlt
3 gen 2025
Legge di Bilancio 2025: misure in favore di lavoratori, imprese e famiglie
Apri
News
ragazzo in ufficio
15 gen 2024
Imprese e lavoratori: le misure della Legge di bilancio 2024