Trend & Interviste

Nomadi digitali: quando il lavoro diventa mobile

Svolgere professioni non necessariamente legate a una sede fisica per gestire il proprio work-life balance con assoluta indipendenza

1 apr 2022
3 minuti di lettura

Slegati da sedi fisiche per svolgere mansioni spesso altamente professionali in modalità digitale. I nomadi digitali rappresentano una delle ultime frontiere del lavoro, un approccio che si è sviluppato già a partire dall’ultimo decennio e che ha subito un’accelerazione sostanziale in seguito ai cambiamenti sociali prodotti dalla pandemia globale da Covid 19. 

Tendenzialmente, vengono definiti nomadi digitali tutte quelle persone che svolgono professioni dipendenti o da freelance non necessariamente legate a una sede fisica, e che possono spostarsi continuamente senza avere una dimora fissa. Pur percependo un reddito da un singolo Stato, attraverso gli innovativi strumenti messi a disposizione dalla tecnologia, questi professionisti rimangono in contatto con datori di lavoro e clienti e sono in grado di svolgere facilmente il proprio lavoro in qualsiasi parte del mondo.

Come è evidente, gestire il proprio work-life balance con assoluta indipendenza è uno degli innegabili vantaggi che porta con sé la nuova attitudine, tanto che è nata da poco l'Associazione Italiana Nomadi Digitali, un ente del terzo settore che punta a promuovere il nomadismo digitale e incentivare la cultura del lavoro da remoto nel nostro Paese con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita dei lavoratori e generare un impatto socio economico positivo sui nostri territori. Un sondaggio promosso dalla stessa associazione ha mostrato come il 41% di freelance e liberi professionisti intervistati si stia interessando al nomadismo digitale, attraendo consensi anche presso il segmento dei lavoratori dipendenti. Tra le attività previste dall'associazione, in particolare, figurano corsi e percorsi formativi utili alla diffusione di attività formative da remoto, la creazione, gestione e promozione di una piattaforma di networking per gli associati, oltre allo sviluppo di servizi editoriali utili alla diffusione della cultura del nomadismo digitale e consulenze dedicate alle aziende.

Alcune professioni, del resto, sono più agevolate rispetto ad altre nel lavorare a distanza. Il dato emerge anche da un’analisi di Yousign, una delle principali applicazioni di firma elettronica in Europa, che ha l’obiettivo di dematerializzare interamente oltre 15 milioni di documenti entro il 2023: l’azienda ha monitorato le ultime tendenze in fatto di professioni digitali, smart working e nomadismo digitale, stilando una classifica delle professioni che nel 2022 si svilupperanno maggiormente grazie alla possibilità di svolgere le mansioni da remoto e ovunque si voglia senza compromettere la produttività. Scendendo nel dettaglio, tra le professioni nomadi più appetibili, di sicuro figura il Responsabile web marketing, lo Sviluppatore, specializzato nella programmazione di applicazioni web, piattaforme e siti web dinamici, accessibili da reti private (intranet) o pubbliche (Internet), così come il Security officer, una professione chiave per la sicurezza aziendale e per questo sempre più attuale: tutte mansioni che è possibile ricoprire lavorando da remoto. 

Diffuso a livello internazionale, il nomadismo digitale riguarda anche i remote worker extra Ue che provengono da paesi esteri e scelgono l’Italia come luogo in cui lavorare da remoto. In questo senso, il nostro ordinamento ha recepito la novità nel Decreto Sostegni ter convertito, che ha introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento questa tipologia di lavoratori che possono ottenere un permesso di soggiorno della durata di un anno, a condizione di avere un’assicurazione sanitaria che copra ogni eventuale rischio.

A beneficiare di questa corsia preferenziale sono alcune tipologie di lavoratori altamente specializzati o peculiari per il loro tipo di attività. Il loro ingresso è comunque subordinato al rilascio di un nulla osta al lavoro che deve essere richiesto dal datore di lavoro ai sensi del Regolamento di attuazione del Testo unico immigrazione. Una nuova frontiera che è destinata ad essere sempre più centrale nel lavoro del futuro.

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