Trend & Interviste

Orientamento, i profili che rispondono ai bisogni occupazionali

Tra i profili che dovrebbero colmare il fabbisogno: metalmeccanica specializzata, costruzioni, comparto delle telecomunicazioni e delle utilities legate alla produzione di energia

23 mar 2023
4 minuti di lettura

Più di diecimila risorse da inserire nel mercato del lavoro, dopo adeguata formazione. Si tratta dei dati riportanti in un recente report condotto dal Centro Studi di “Distretto Italia, il progetto del Consorzio ELIS con la partecipazione di 29 grandi aziende. Sono diversi, in particolare, i profili che dovrebbero colmare il fabbisogno: si va dalla metalmeccanica specializzata fino alle costruzioni, ma anche nel comparto delle telecomunicazioni e delle utilities legate alla produzione di energia. In cantiere anche progetti che possano provvedere al fabbisogno delle imprese e favorire l’occupazione.

Scendendo nel dettaglio, nel settore delle Costruzioni il profilo maggiormente richiesto è invece quello del responsabile di cantiere, con 761 posizioni aperte. Nel campo delle energy e utilities circa l’80% dei profili ricercati dalle aziende riguarda i tecnici operativi e gli operatori referenti di linea. Per Meccanica, Elettronica, meccatronica e metallurgia il 70% delle posizioni aperte interessa l’indotto, con richieste registrate principalmente nel Nord Italia. Più della metà dei profili ricercati in questi settori riguarda i tecnici programmatori software e i consulenti nel settore dell’ICT (rispettivamente 466 e 224 unità). In quello dei trasporti la domanda dei profili di conducente-autista interessa principalmente l’indotto (140 unità). Nel comparto Sales/Retail la maggior parte dei profili richiesti sono i commessi delle vendite al minuto (150 unità). Nel comparto della Produzione petrolifera, petrolchimica, power e ambientale la domanda nasce direttamente dalle aziende mappate e interessa soprattutto il Nord Italia (134 unità). Lo stesso vale per la Logistica, con oltre il 75% delle posizioni aperte nel Nord Italia (116 unità).

In particolare, secondo lo studio, a mancare sono soprattutto posatori e giuntisti di fibra ottica, responsabili di cantiere, tecnici e programmatori software e impiantisti elettrici. Sono oltre 5mila le posizioni che richiedono di essere occupate nelle 12 grandi aziende che hanno partecipato alla prima analisi di fabbisogno. Altre 4.800 posizioni vacanti si registrano nell’indotto. Le aziende fondatrici di “Distretto Italia” sono Autostrade per l’Italia, BNL BNP Paribas, Cdp, Enel, Eni, Ferrovie dello Stato Italiane, Gruppo FNM e Trenord, Bain & Company, Open Fiber e Poste Italiane. In totale, le 29 aziende che hanno aderito al progetto, contano circa 400mila dipendenti sul territorio italiano.

Dal punto di vista della distribuzione geografica nel nostro Paese, il report racconta come il maggior fabbisogno delle aziende mappate è nel nord del Paese (31%), a seguire le Isole (12%), il Centro (6%) e il Sud (4%). Il 47%, invece, è la domanda di fabbisogno proveniente dall’indotto in tutto il territorio nazionale.

Per assecondare il fabbisogno di risorse professionali in questi settori, Distretto Italia punta in particolare su tre linee di intervento. La prima è la “Scuola dei Mestieri”: secondo questo progetto, Elis dovrà raccogliere entro l’anno in corso i bisogni occupazionali delle singole aziende, per avviare all’inizio del 2023 i primi corsi e master post-diploma, da realizzare d’intesa con le aziende e in collaborazione con una rete di scuole su tutto il territorio nazionale. A questa iniziativa, di pari passo, sono previsti progammi di orientamento realizzati in collaborazione con università, aziende e scuole dei territori; e ancora campagne di informazioni pensate per famiglie e studenti.

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