Quale futuro ci aspetta? Ce lo dicono le startup innovative

Tra rivoluzioni digitali, tutela dell’ambiente e salute della mente, ecco le nuove aziende che anticipano il futuro

18 gen 2023
3 minuti di lettura

Come sarà il futuro? Non c’è epoca che non si sia posta queste domande, e mai la risposta è stata facile. Basta pensare a certe vignette di inizio Novecento, in cui si immaginavano per il nuovo millennio automobili volanti, tanto verde nelle città e dispositivi automatici per la pulizia della casa. L’immagine reale di quel futuro, oggi davanti ai nostri occhi, è ben diversa da quelle previsioni, ma qualcosa si è effettivamente concretizzata, probabilmente perché dei tempi a venire già si potevano scorgere i segni.

E oggi, dove stiamo andando? Per quanto si tratti di un contesto tutt’altro che semplice, il mondo delle startup innovative sembra indicarci qualche direzione. Per la verità molti cambiamenti hanno già subito una decisa accelerazione negli ultimi anni. Uno su tutti, quello legato al digitale, e il percorso in quest’ambito è tutt’altro che terminato: tra le parole chiave del prossimo futuro, infatti, figura il Metaverso, con startup come l’indiana NextMeet che sta progettando una piattaforma in realtà virtuale immersiva per il lavoro e l’apprendimento a distanza. O come Keyless, fondata a Londra da Italiani, che sta lavorando a un sistema informatico universale per l’identità online, in cui i parametri biometrici andranno a sostituire le password.

Strettamente connesso all’innovazione digitale c’è poi il settore della sostenibilità, e anche qui troviamo progetti che guardano al futuro. La britannica Sitigrid, ad esempio, ha creato S-Chain: una piattaforma di condivisione di energia rinnovabile che utilizza la blockchain per creare un registro di produzione e consumo all’interno di una rete. In pratica, si potrà scambiare l’energia in eccesso con meccanismi peer-to-peer, un po’ come si fa oggi con alcuni file su internet.

E non mancano progetti anche per far fronte all’impatto psicologico di un mondo sempre più accelerato e complesso. Una questione già emersa con le problematiche post Covid-19, e che è stata colta efficacemente dalla startup italiana Unobravo, creatrice di un innovativo algoritmo in grado di associare ogni utente allo psicologo più adatto.

Se poi qualcuno stesse ancora aspettando le macchine volanti, forse siamo vicini anche a quello, con startup come Alef Aeronautics che già si preparano ai primi ordini. E magari è il caso di spingere lo sguardo ancora più in alto, verso quella nuova frontiera che è l’orbita bassa: tra i protagonisti in questo campo, troviamo pure l’Italiana D-Orbit, che punta a realizzare un motore addizionale per i satelliti in grado di farli “deorbitare” alla fine della loro vita. Un passo, dunque, anche verso la riduzione dei rifiuti spaziali.

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