Settimana corta: nel Regno Unito è un successo, casi anche in Italia
Aumenta salute e produttività dei lavoratori, Intesa Sanpaolo ha già avviato una sperimentazione
Nuovi equilibri e addirittura maggiore produttività: negli ultimi giorni sono queste le parole d'ordine che caratterizzano il dibattito sulla settimana lavorativa di quattro giorni.
Dopo una serie di sperimentazioni, come quelle in Islanda di cui avevamo parlato qualche tempo fa, le ultime novità arrivano dal Regno Unito. La società di ricerca Autonomy ha infatti reso noti i risultati di un test su 61 aziende e circa 2.900 dipendenti, che hanno lavorato per una media di 34 ore a settimana tra giugno e dicembre 2022 mantenendo intatto lo stipendio. Il responso appare decisamente positivo: la settimana lavorativa di quattro giorni non solo non comprometterebbe l'economia aziendale, ma andrebbe ad aumentare salute e produttività dei lavoratori. Cifre alla mano, tra le imprese che hanno partecipato al test ben 56 hanno dichiarato di voler proseguire con l'orario ridotto, e 18 vorrebbero addirittura rendere il cambiamento permanente.
Le prospettive, dunque, appaiono incoraggianti, tanto che pure in Italia c'è chi inizia a muoversi in questa direzione. Tra le aziende, c'è chi già inizia a sperimentare concretamente anche dalle nostre parti: da gennaio il gruppo bancario Intesa Sanpaolo ha offerto ai propri dipendenti la possibilità di scegliere tra una settimana lavorativa di cinque giorni o una di quattro da nove ore ciascuno. Il tutto, ovviamente, salvo incompatibilità con le esigenze organizzative, tecniche e produttive della banca. Una decisione che, favorendo un maggiore equilibrio tra lavoro e vita privata, potrebbe anche permettere di esercitare un'attrattiva maggiore sui migliori talenti presenti sul mercato del lavoro.